RUSH LIMBAUGH: LA NUOVA VOCE DEI REPUBBLICANI?

"Chiunque desideri che Obama fallisca è un cretino perché vuol dire che tutti saremo nei guai". Chi parla è Mark Sanford, repubblicano, governatore dello Stato della Carolina del Sud. Sanford ribatteva a Rush Limbaugh, il popolarissimo conduttore radiofonico, il quale aveva detto che spera che il nuovo residente della Casa Bianca fallisca.

Limbaugh aveva completato la sua idea spiegando che voleva solo un fallimento dei programmi di Obama. Secondo Limbaugh la politica di Obama è estremista e condurrà il Paese a un sistema socialista. La stampa però ha ricalcato il concetto del fallimento personale del presidente Usa.

Il leader del Partito Repubblicano, l'afroamericano Michael Steele, cercando di abbassare i toni, ha detto alla Cnn che Limbaugh è "un uomo di spettacolo" con uno stile "brutto ed incendiario". Subito dopo però Steele ha chiesto scusa a Limbaugh.

Il conduttore radiofonico ha replicato che il Partito Repubblicano si trova in una "triste" situazione e che lui sarebbe "imbarazzato se fosse il leader del Gop".

Chi è dunque il leader del Partito Repubblicano attualmente? Sembra infatti che il Gop non abbia timoniere. Ciò non è vero secondo Rahm Emanuel, Capo di gabinetto della Casa Bianca. Emanuel, in un'intervista alla Cbs, ha dichiarato che Rush Limbaugh è "la voce e la forza intellettuale e l'energia del Partito Repubblicano".

Nonostante le dichiarazioni estremiste di Limbaugh e ovviamente anche quella di Emanuel, Limbaugh rappresenta una parte dell'elettorato repubblicano. Si tratta dei membri del Gop di estrema destra. Consiste di un 30% del Partito Repubblicano che vede tutto ciò che fanno i democratici come ultraliberal e parte del socialismo.

L'ala destra del Gop non sarebbe da sola sufficiente per vincere elezioni come dimostra la storia recente. Nell'elezione presidenziale del novembre scorso, per esempio, McCain aveva scelto Sarah Palin per soddisfare i desideri del ramo più conservatore del suo partito. Non ha funzionato. Nell'elezione generale di mid-term di due anni fa il Gop ha anche perduto sia la sua maggioranza alla Camera che quella al Senato. Il Paese in effetti ha sterzato a sinistra scegliendo il Partito Democratico.

Il suggerimento di Emanuel di identificare il Gop con Limbaugh è dunque una mossa politicamente intelligente perché cerca di ricalcare l'idea estremista della concorrenza. Mettendo la faccia di Limbaugh sulla copertina del Partito Repubblicano serve ai democratici perché nonostante la popolarità della personalità radiofonica di Limbaugh con i suoi ascoltatori una grande maggioranza dell'elettorato lo vede in termini problematici.

Secondo un sondaggio Gallup il 60% degli elettori repubblicani vede Limbaugh in termini positivi mentre il 23% ha un'opinione negativa. I democratici, al contrario, lo vedono in termini negativi (63%). Ma gli elettori indipendenti che in generale determinano il risultato delle elezioni mediante la loro "incostante" politica lo vedono anche in termini negativi che rispecchiano le cifre dei democratici.

Il problema di Limbaugh però si trova con le donne. Secondo un altro sondaggio del Public Policy Polling solo il 37% dell'elettorato femminile americano vede il conduttore radiofonico in termini positivi. Ciò si spiega almeno in parte con le opinioni espresse in onda da Limbaugh sulle donne che considera "bambole". In non poche occasioni le ha chiamate "femminazi", termine negativo per indicare il suo disgusto sulle femministe che vogliono l'uguaglianza con gli uomini.

Limbaugh attacca Obama quasi ogni giorno con il suo programma radiofonico. Nonostante il fatto che lui non si consideri la voce dei repubblicani Limbaugh ha sfidato il presidente Obama ad un dibattito. Troppo tardi perché i dibattiti e le elezioni presidenziali sono già avvenuti l'anno scorso ed i ragionamenti di Limbaugh sono stati rifiutati dagli elettori.

Non è troppo tardi né troppo presto però per pensare alle prossime elezioni. Se Limbaugh è veramente serio con la sua sfida ad Obama dovrà prima sconfiggere il probabile folto numero di candidati repubblicani nelle elezioni primarie. Obama sarebbe ben contento se il Gop fosse così pazzo da offrire la nomina al conduttore radiofonico. Un secondo mandato gli sarebbe assicurato facilmente.

Domenico Maceri (x)

(x) dmaceri@gmail.com, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.) ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

Domenico Maceri (x)
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