Problema migranti. Ancora SOLI

Dal 4 luglio ad oggi. Cosa è cambiato? Un dato c'è vale a dire la riduzione degli arrivi del 30%. Bene ma l'altro 70 è andati ad aggiungersi a quelli degli anni scorsi. Minniti è persona seria. Se n'è fregato delle critiche (anche per aver fatto fra l'altro quel che allora aveva fatto Maroni. Leggiamo quanto scritto uil 4 luglio, leggiamo il presente e il Governo, quale che sia, provveda (GdS)

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4.7.2017. Problema migranti: SOLI!!! E allora...

Prendiamo atto per l'ennesima volta, speriamo l'ultima, che all'Europa del problema migranti non gliene frega niente. Affari dell'Italia

La distanza fra Spagna ed Africa è di neanche 10 miglia a fronte delle oltre 350 tra Libia ed Italia eppure migranti che vengono dal Bangladesh scelgono l'Italia con i rischi connessi. Là infatti non si morirebbe, sulle nostre rotte sì. Non vanno là perchè addirittura a suo tempo hanno respinto chi stava arrivando sparando. Idem la Francia, quella Francia che per mano del guerrafondaio Scarcozy è riuscita a sconvolgere l'assetto interno della Libia con le conseguenze del caso. Altro che “primavera araba” magnificata dall'allora Presidente Napolitano quindi di fatto se non complice quantomeno favoreggiatore della follia militare d'Oltralpe!
L'Europa non c'è. Chi sperava che con Macron in Francia le cosa sarebbero cambiate deve fare marcia indietro. Lui, come il collega spagnolo, ha detto che nei loro porti non verrebbero accettate navi di migranti, L'Austria dispiega l'esercito al confine con l'Italia per impedire sconfinamenti. Paesi ex Est non ne vogliono sapere di ospitare quote, peraltro stabilite in maniera molto riduttiva, di migranti.

Siamo soli
L'isolamento è totale. A furia di fare la politica dell'accoglienza – umanamente comprensibile ma con drammatico limite dato che non si può andare avanti così ancora per molto – ci troviamo in un angolo. Chi, sia pure non leghisti, suggerisce misure inevitabilmente radicali viene tacciato di “leghismo” e di “populismo” ritardandosi in questo modo, e quindi aggravandolo, tentativi nuovi di soluzione.

Siamo soli e allora...
“Eran las cinco en todos los relojes! Eran las cinco en sombra de la tarde!”. Siamo, con Garcia Lorca, alle cinque della sera. L'Europa? Tutti la invocano. Molti dicono che cosa deve fare e cosa dobbiamo fare per convincerla. Come si  fa a non vedere e non ammettere che stiamo facendo un buco nell'acqua tagliando il brodo e mettendo il sale nella coda dei fastidiosissimi piccioni per poterli prendere?
Siamo soli, di fatto in guerra, e allora usiamo le armi, non quelle colpevolmente usate da Sarcozy, di cui possiamo disporre.

Sono tre le nostre armi e tutte e tre affini (più la nostra).
-   Renzi ha indicato la prima, quella di congelare i pagamenti all'Europa (che ci dà molto meno di quel che versiamo.
-   Dal Governo, sia pure detto diplomaticamente, la minaccia a chiudere i porti alle navi straniere,
-   Dal versante di centro destra fare quello che aveva fatto Maroni da Ministro dell'Interno col risultato di bloccare i flussi. E dare alla Marina il compito quindi di scoraggiare le partenze, agendo anche in Libia.
-   Quarto punto, stranamente non sollevato da nessuno. Le nostre missioni all'estero. In una ventina di Paesi sono almeno 25 le missioni che dovrebbero riguardare circa 6000 soldati. Poi chi opera nel Mediterraneo di varia estrazione. Coinvolte inoltre su chiamata queste navi; Bersagliere, Scirocco, Libeccio, Doria, Grecale, San Marco, Minbelli. Quei militari ci servono qua.

Niente polemiche
Siamo in guerra. Ci costringono ad essere in guerra in una o più delle quattro opzioni di cui sopra. Quando si è in guerra occorre il massimo di solidarietà nazionale. E ai bastian contrari che non mancano mai il cortese invito di suggerire soluzioni alternative ma razionali e fattibili, A chi insiste nella politica dell'accoglienza l'invito a considerare che nell'immediato c'è un limite oggettivo in fatto di numeri e domani il problema sociale perchè di disoccupati, giovani in particolare, ne abbiamo già tantissimi.

I numeri
Dallo scorso gennaio al 3 luglio, il totale è di 101.210 (pari a 553/giorno). Quasi l'85% è giunto in Italia (85.183 pari a 465/giorno), mentre il resto è suddiviso tra Grecia (9.290), Cipro (273) e Spagna non da mare (6.464). La quota, detto brutalmente pur con 'pietas', che hanno riscosso gli abissi del Mediterraneo 2247, con tanti bambini.

GdS

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