Mozione lombarda per l'Autonomia

Una mozione in tutti i Consigli comunali della Lombardia a sostegno della richiesta di autonomia. E' i'Iniziativa presentata questa mattina a Palazzo Pirelli.

Presidente Fermi: “Una spinta forte dal basso per richiamare il Governo al mantenimento degli impegni: certificare quanto prima le competenze, ma anche e soprattutto le relative risorse finanziarie”

Presidente Piazza: “Il Governo agisca in fretta senza più ulteriori tentennamenti e ripensamenti”

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Milano, 18 gennaio 2019 -  “Con questa mozione ci rivolgiamo direttamente ai Sindaci di tutta la Lombardia perché ritengo sia necessario e fondamentale che su un tema così importante come quello dell’autonomia tutti i Comuni lombardi e i rispettivi Consigli comunali siano direttamente coinvolti e resi partecipi del percorso in atto per raggiungere l’obiettivo di ottenere maggiori competenze e risorse. Chiamando i Consigli comunali a votare e approvare questo documento, vogliamo dare un segnale forte al Governo e che parta direttamente dal basso,  in un momento in cui il percorso avviato con il referendum del 22 ottobre 2017 sta dando l’impressione di arenarsi. Il raggiungimento di maggiori forme di autonomia, una volta formalizzato, avrà risvolti storici per l’intero territorio e per tutti gli enti della nostra regione”.

E’ quanto ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi presentando questa mattina a Palazzo Pirelli l’iniziativa che si propone di sollecitare e coinvolgere tutti i Comuni lombardi nell’approvazione di una mozione che chieda al Governo Conte di mantenere gli impegni presi sul tema dell’autonomia senza più ulteriori ritardi e senza tradire le richieste avanzate dalla grande maggioranza dei cittadini lombardi con il referendum del 22 ottobre 2017.

“Lo scopo –ha aggiunto Fermi- è ovviamente quello di rafforzare anche grazie alla partecipazione, al sostegno e al coinvolgimento dei Comuni, l’azione di Regione Lombardia e del Presidente Attilio Fontana nell’ambito della trattativa con il Governo così da poter sottoscrivere davvero in tempi brevi l’intesa finale con lo Stato. In questi mesi il confronto con l’Amministrazione centrale ha fatto sì che venisse redatto un documento nel quale la nostra Regione ha elencato una serie di funzioni legislative e  amministrative, con le relative risorse finanziarie”.
“In questi ultimi mesi si è parlato sempre e molto di competenze, troppo poco però delle relative risorse finanziarie –ha sottolineato infine il Presidente Fermi che, richiamandosi anche agli appelli e alle sollecitazioni del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha rinnovato l’invito “a definire quanto prima e in modo certo l’entità delle risorse spettanti alla Lombardia per fare fronte alle competenze richieste e per dare così piena attuazione ai contenuti e allo spirito del referendum”.

Oltre al Presidente Alessandro Fermi, erano presenti alla conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Pirelli numerosi Sindaci, Consiglieri regionali e Parlamentari lombardi di Forza Italia, l’Assessore regionale ai Servizi sociali del Veneto Davide Bendinelli, il Capogruppo regionale di Forza Italia Gianluca Comazzi, il Presidente della Commissione speciale Autonomia Mauro Piazza, il Vice Presidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala e l’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

“L'obiettivo principale di questa mozione -ha evidenziato Mauro Piazza- è quello di rafforzare, dal basso, con la partecipazione e il coinvolgimento dei Comuni, il sostegno all’azione di Regione Lombardia nell’ambito della trattativa con il Governo per sottoscrivere in tempi brevi l’intesa finale con lo Stato affinché la nostra Regione possa gestire direttamente le materie richieste con le relative risorse. Regione Lombardia ha fatto la sua parte ora tocca al governo Conte fare altrettanto e su questo punto nelle prossime settimane non perderemo occasione per fare pressione e sollecitare continuamente il Governo ad agire senza più ulteriori tentennamenti e ripensamenti”.

AUTONOMIA REGIONE LOMBARDIA - MOZIONE

Oggetto: Mozione di sostegno al percorso dell’Autonomia lombarda ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione

Il Consiglio Comunale di _____________________________

Visti
l’articolo 5 della Costituzione in cui è sancito che “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e  promuove le autonomie locali” e altresì “adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”;

l’articolo 116, terzo comma, della Costituzione che afferma “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con Legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli Enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119”;

l’articolo 116, terzo comma, della Costituzione che per quanto attiene alle materie negoziabili, individua tutte le competenze legislative concorrenti e tre competenze legislative esclusive dello Stato (l’organizzazione della giustizia di pace, le norme generali sull’istruzione e sulla  tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali);

l’articolo 117 della Costituzione che, ai commi secondo e terzo, elenca, rispettivamente, le materie che ricadono nella competenza legislativa esclusiva dello Stato e quelle riconducibili alla competenza legislativa regionale concorrente;

l’articolo 118 della Costituzione che, nella ripartizione delle competenze amministrative tra i diversi livelli di governo indicati all’articolo 114 (Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato), richiama i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, che il legislatore statale e i legislatori regionali sono tenuti a rispettare;

l’articolo 119 della Costituzione che riconosce alle Regioni e agli enti locali autonomia finanziaria di entrata e di spesa nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci e ne prevede il concorso ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea;

sempre  l’articolo  119  della  Costituzione  che stabilisce,  al  secondo  comma,  «I  Comuni,  le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome […]». Dispongono altresì di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibili al loro territorio e al fondo perequativo; tributi che «consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite»;

la Legge 7 dicembre 2013, n. 147 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge di stabilità 2014) all’articolo 1, comma 571, stabilisce che «anche ai fini di coordinamento della finanza pubblica, il Governo si attiva sulle iniziative delle regioni presentate al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro per gli affari regionali ai fini dell’Intesa, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione nel termine di sessanta giorni dal ricevimento»;

l’articolo 14 della Legge 5 maggio 2009, n. 42 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione) che prevede «con la legge con cui si attribuiscono, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, forme e condizioni  particolari di autonomia a una o più regioni si provvede altresì all’assegnazione delle necessarie risorse finanziarie, in conformità all’articolo 119 della Costituzione e ai principi della presente legge»;

lo Statuto d’Autonomia della Regione Lombardia, all’articolo 14, terzo comma, lettera g), stabilisce che spetta al Consiglio regionale deliberare in merito all’iniziativa e alla definitiva conclusione dell’Intesa con lo Stato di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione;

la Deliberazione del Consiglio regionale del 17 febbraio 2015, n. X/638 «Indizione di referendum consultivo concernente l’iniziativa per l’attribuzione a Regione Lombardia di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione»  che ha approvato l’indizione del referendum consultivo territoriale, ai sensi degli articoli 25 e seguenti della Legge regionale n. 34 del 1983, ai fini dell’espressione di un voto popolare sul seguente quesito: «Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?»;

Premesso che
non esiste una legislazione nazionale che indichi specificatamente la procedura da seguire nel corso della trattativa tra lo Stato e la Regione per definire l’Intesa;

Preso atto
degli esiti del Referendum consultivo che si è svolto il giorno 22 ottobre 2017 e che ha visto la       partecipazione di 3.030.748 elettori (pari al 38,74% degli aventi diritto al voto in Lombardia), il 95,10% dei quali si è espresso a favore del quesito referendario proposto;

della Deliberazione del Consiglio regionale della Lombardia del 7 novembre 2017, n. X/1645 (Risoluzione n. 97) ad oggetto  «Risoluzione concernente l’iniziativa per l’attribuzione alla Regione Lombardia di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma», approvata in Aula con 67 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto su 72 Consiglieri votanti, nella quale l’Assemblea consiliare ha richiesto l’autonomia con le relative risorse sulle ventitré materie negoziabili;

Ricordato che

il Presidente di Regione Lombardia, a seguito dell’approvazione della Risoluzione n. 97  del 7 novembre 2017, n. X/1645, da parte del Consiglio regionale della Lombardia, con comunicazione indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri ha chiesto formalmente di aprire la trattativa prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione;

il Presidente del Consiglio dei Ministri, ritenuta l’istanza compatibile con quanto previsto dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, ha incaricato il Sottosegretario con delega agli Affari regionali e Autonomie di dare avvio al negoziato;

il 9 novembre 2017 si è tenuta la seduta di insediamento e di avvio del negoziato tra il Governo e la Regione Lombardia, ex articolo 116, terzo comma, della Costituzione;

il 17 novembre 2017 a Bologna e il 21 novembre 2017 a Milano si sono insediati i tavoli di lavoro che hanno esaminato le materie ritenute di prioritario interesse regionale:
tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali,
valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali,
tutela del lavoro,
ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi,
commercio con l’estero,
tutela della salute,
rapporti internazionali e con l’Unione europea,
istruzione,
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario,
previdenza complementare e integrativa,
grandi reti di trasporto e di navigazione,
protezione civile,
governo del territorio,
ordinamento sportivo;

il 28 febbraio 2018 è stato sottoscritto tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari regionali e le Autonomie Gianluca Bressa e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni l’«Accordo preliminare in merito all’Intesa prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, tra il Governo della Repubblica Italiana e la Regione Lombardia» che rappresenta la cornice nella quale definire l’Intesa tra lo Stato e la Regione per stabilire le ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia attribuite con legge dello Stato, approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, su proposta del Governo; 

il 15 Maggio 2018 con Deliberazione n. XI/16, il Consiglio regionale della Lombardia ha impegnato la Giunta lombarda affinché “vengano promosse tutte le azioni conseguenti all’Accordo preliminare sottoscritto lo scorso 28 febbraio 2018, inteso quale punto di partenza per riaprire subito la trattativa e che vengano tempestivamente approfonditi i più ampi margini di autonomia riguardanti le cinque materie indicate nell’Accordo preliminare sottoscritto il 28 febbraio 2018 (tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, tutela della salute, istruzione, tutela del lavoro, rapporti internazionali e con l’Unione europea) e le relative risorse;

il 29 maggio 2018 è stato sottoscritto da Regione Lombardia, ANCI ed UPL un protocollo per una azione comune ai fini del riavvio del confronto con il Governo circa l’attribuzione a Regione Lombardia di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, 3° comma della Costituzione;

è stata condivisa l’opportunità di limitare il negoziato, nella sua prima fase, ad alcune materie (tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, tutela della salute, istruzione, tutela del lavoro, rapporti internazionali e con l’Unione europea), fermo restando che rimane «impregiudicata» la possibilità di estendere, in un secondo momento, il negoziato anche alle altre materie costituzionalmente previste;

Considerati, in particolare,
le disposizioni generali dell’«Accordo preliminare in merito all’Intesa prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, tra il Governo della Repubblica Italiana e la Regione Lombardia» nella parte in cui all’articolo 4 - Risorse stabilisce le modalità per l’attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie all’esercizio di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia e nella parte in cui sempre all’articolo 4, punto c) stabilisce che tali risorse saranno disciplinate  dall’Intesa, in termini «di fabbisogni standard, che dovranno essere determinati entro un anno dall’approvazione dell’Intesa e che progressivamente, entro cinque anni, dovranno diventare, in un’ottica di superamento della spesa storica, il termine di riferimento, in relazione alla popolazione residente e al gettito dei tributi e al gettito dei tributi maturati nel territorio regionale in rapporto ai rispettivi valori nazionali, fatti salvi gli attuali livelli di erogazione dei servizi»
i contenuti dell’Ordine del Giorno del 15 maggio 2018, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia, nella parte in cui impegna il Presidente della Regione affinché «vengano promosse tutte le azioni conseguenti all’accordo preliminare del 28 febbraio 2018, inteso quale punto di partenza per riaprire subito la trattativa su tutte le 23 materie negoziabili» e nella parte in cui impegna il Presidente della Regione «a definire, nell’intesa con il Governo, il complessivo assetto delle potestà normative, con la definizione di rapporti chiari tra legislazione, potere regolamentare e relative funzioni amministrative, inserendo delle clausole di garanzia a favore dell’autonomia ottenuta rispetto alle successive leggi statali, anche di stabilità o di coordinamento della finanza pubblica, in osservanza del principio di leale collaborazione tra Stato e Regione, affinché siano salvaguardati livelli adeguati di risorse finanziarie correlate alle competenze acquisite per non vanificare l’obiettivo di mantenere l’autonomia conseguita», recepita nell’Accordo preliminare del 28 febbraio 2018

Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale
A condividere quanto in premessa e a sostenere l’azione di Regione Lombardia nell’ambito della trattativa con il Governo per sottoscrivere in tempi brevi l’intesa con lo Stato ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
a  trasmettere la presente Deliberazione al Presidente della Giunta Regionale lombarda e al Presidente del Consiglio regionale della Lombardia.
 

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