Il voto. Dopo il KO al primo turno al PD il 19 non andrà poi così male

Ballottano 104 Comuni fra cui Ardenno

Premessa
Appuntamento con il voto. Siamo abituati a mille analisi dopo una consultazione elettorale. Tutte che vengono dal cosiddetto “Palazzo” nel quale con i politici ci sono gli analisti, i giornalisti, gli economisti e quant'altro. Secondo uno studio di qualche anno fa in Italia il “Palazzo” è di 60.000 persone. Noi là dentro ovviamente non ci siamo e così capita che dicendo le cose come stanno, senza condizionamenti, taluni oggettivi, quel che si è scritto trova puntuale conferma dopo. E' andata così quasi sempre (salvo le elezioni del 3 e 10 giugno 1979 quanto gli 11.000 voti alla Lega in provincia hanno preso tutti di sorpresa compreso chi scrive) e basta rileggere la nostra stampa locale per averne conferma.
Onestamente questa volta è più difficile perchè le analisi serie devono basarsi su dati certi e verificati cosa che in questa campagna elettorale non è stato possibile. Comunque ecco qualche idea.

104 ballottaggi
Ne parlano in tanti e parliamone anche noi ricordando però che i Comuni al ballottaggio non sono solo Roma, Milano, Napoli e Torino. Sono 104 di cui 16 capoluoghi di provincia distribuiti in giro per l'Italia. Sono 6 in Abruzzo e poi 2 Basilicata, 3 Calabria, 14 Campania, 9 Emilia, 14 Lazio, 1 Liguria, 16 Lombardia (fra cui Ardenno al ballottaggio per avere i due candidati preso lo stesso numero di voti), questa volta oltre i 100), 2 Marche, 1 Molise, 11 Piemonte, 16 Puglia, 6 Toscana, 1 Umbria, 7 Veneto. Tutti centri con più di 15.000 abitanti, 10.000 in Sicilia.

Le cose essenziali
Comunque vada nei centri maggiori il PD da questi centri avrà un apporto significativo mentre il centrodestra avrà un'ulteriore occasione di riflettere pensando agli Orazi e Curiazi. Quanto ai Grillini comunque vada la loro affermazione sarà netta anche se se vogliono consolidarla devono attrezzarsi politicamente. Nessuno amministra un'azienda inventandosi il ruolo di manager senza adeguata preparazione. Vale anche per la politica. Non bastano tre lauree, occorre preparazione specifica come del resto  qualcuno nel M5S ha cominciato a fare e dire.

PD, il KO al primo turno
Nelle quattro grandi città la batosta l'ha subita al primo turno. Sala a Milano doveva veleggiare verso il traguardo e invece si trovato in parità. A Roma ha veleggiato la candidata di 5 stelle (che non è detto, come tutti dicono, che indossi la fascia tricolore). A Napoli vale il detto applicato alla candidata del PD “chi l'ha vista”. A Torino, buon Sindaco e Presidente dell'ANCI, non ha visto come si dava per quasi certo, Fassino vincere al primo turno e deve superare un'insidia mica male, anche se alla fine ce la farà. Ci sarebbe anche Bologna una volta 'la rossa' per eccellenza, ora con un roseo molto sbiadito.

PD, secondo turno. Potrebbe...
Non è detto che la batosta diventi una batostona e per una semplice ragione: lasciati da parte i candidati al PD si contrappone chi? Un centrodestra sparpagliato come non mai, che garanzie può dare? Per quanto poi riguarda i Cinque stelle una parte, la più 'riflessiva' vota strategicamente e quindi, chiunque sia, dà il voto al/alla candidato/a che si oppone a quello/a del PD. Una parte segue l'esempio di Buridano e non va a votare oppure se va lascia in bianco la scheda. Gli altri non se la sentono di dare il voto al/alla candidato/a del centrodestra e vanno verso il centrosinistra.

Centrodestra e M5S
Un improbabile exploit del centrodestra potrebbe verificarsi se dall'Aventino scendesse almeno una parte degli aventiniani, sociologicamente identificabili con quel ceto medio colpito e impoverito dalla crisi senza più fiducia verso la classe politica, perfino verso le figure più nobili.

Dopo il 19 giugno
Comunque vada qualche conto Renzi dovrà farlo all'interno del suo Partito dato che oltre il 19 giugno c'è, chiaro sin d'ora, un dilemma. O lavora e riesce a fare una sintesi non di facciata o una parte degli attuali popositori interne inevitabilmente sono costretti a trarre le conseguenze  Nulla di nuovo sul fronte occidentale (non ci riferiamo a Remarque) per quanto riguarda il Governo, salvo magari un po' di cerotto sulla bocca alla Ministra Boschi che con l'ultima di pochi giorni fa - che l'ha costretta a chiedere scusa a Parisi – raggiunge quota sette. Sono sette cioè le 'bufale' nelle quali è incorsa, pesante anche quella sui partigiani. Se ne parla a settembre ma se le cose vanno come stanno andando adesso il SI sarebbe tra il 55 e il 58%. Vedremo.
GdS

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