Elezioni. Candidature:girano i nomi non di donne che devono esserci per legge

A due settimane dalla scadenza della presentazione delle candidature a Senato, Camera, Regione...

Siamo a due settimane dalla scadenza della presentazione delle candidature a Senato, Camera, Regione e siamo nella fase dei discorsi da bar o da piazza.  La gente segue con malcelato fastidio la sequela di promesse, anche le più serie, le più realistiche e le discussioni che provocano. Non un grande entusiasmo per i futuri candidati. Ci sarà poi un mesetto per la campagna elettorale vera e propria , un tempo però forse troppo breve per convincere i riottosi, gli scioperanti del voto, quelli del primo partito italiano, i non votanti, di  scegliere questa volta una strada diversa, quella in particolare da casa propria fino al seggio.

Dal convento
Vediamo quel che passa il convento tra Orobie e Retiche e un pizzico di Lepontine. Abbiamo spiegato perchè secondo noi Della Vedova sia in pole position. Abbiamo dato notizia della candidatura per la Regione di Gerlando Marchica (“Noi con l'Italia”). Fra i sussurri uno più forte degli altri riguarda Sertori e poi via via gli altri.
A titolo di esempio riprendiamo i nomi dei possibili candidati pubblicati dal Centro Valle nell'ordine come presentati dal settimanale: Parolo (Lega), Della Bitta (Forza Italia), Del Barba (PD), Ruggeri (Popolari Retici), Crosio Lega), Iannotti (PD), Zeli e Frassi (Grande Nord). Pubblicata poi a parte un'ampia intervista a Sertori (Lega).
Nel testo compaiono Molteni, considerato difficile, e Curti del PD, Bormolini, 'pontiere', Marchica “Noi con l'Italia”) Sarebbero dunque questi i 'candidabili' ma per quanti posti? E per chi?

Due i fattori determinanti

1.   Il primo lo sintetizziamo con un famoso detto: “Non fare i conti senza l'oste” La legge elettorale è così congegnata da richiedere integrazioni e alleanze che ovviamente si decidono a Milano e in qualche caso a Roma. Consegue che c'è solo da attendere se non si vuole macinar brodo. Quanto sopra per le politiche mentre diversa è la situazione per la Regione. Comunque le decisioni anche qui sono a Milano.

2.   Il secondo con “Date a Cesare quel che è di Cesare”. E che c'entra questo detto proverbiale latino con le prossime, imminenti, elezioni?
Il Cesare che pretende quel che la  legge prevede è tinto di rosa. Sono infatti le donne che debbono essere candidate parallelamente agli uomini.
Abbiamo visto nell'articolo di cui sopra una decina di uomini e nessuna donna eppure dei nomi ci sarebbero provenienti, per i Partiti maggiori, da Sondrio, Valmalenco, Talamona, Morbegno, Candidate, di cui omettiamo i nomi, ma non per riempire la lista dato che le sorprese potrebbero esserci.
a.f.

Ci perviene: "Candidato provinciale di Liberi e Uniti)” Matteo Oreggioni

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