Chistolini, Masanti e Negrini se ne vanno dalla maggioranza

In Provincia nuovo gruppo consiliare "Bene comune Valtellina e Valchiavenna"

Riceviamo: PROVINCIA di SONDRIO, nasce il nuovo gruppo consiliare "Bene comune Valtellina e Valchiavenna" - I consiglieri Chistolini, Masanti e Negrini abbandonano la maggioranza

“Nonostante la nostra lista sia nata con i migliori auspici e le migliori speranze, le continue e sempre decisive influenze esterne hanno di fatto svuotato il confronto e le possibilità di azione della maggioranza del consiglio provinciale. Non è più possibile continuare così” dichiarano i tre consiglieri di maggioranza nel Consiglio provinciale Massimo Chistolini (sindaco di Civo), Franco Masanti (sindaco di Madesimo) e Marco Negrini (sindaco di Lanzada). “Abbiamo tenuto duro, in questi mesi, nella speranza di poter contribuire, con il nostro aiuto e il nostro supporto a Della Bitta, a cambiare questo stato di cose: abbiamo realizzato che non è possibile. Ufficializziamo dunque la nostra decisione - già anticipata nel Consiglio Provinciale dello scorso 13 maggio - di costituire un gruppo autonomo all’interno di detto Consiglio, che prenderà il nome di “Bene comune Valtellina e Valchiavenna”.

“Non possiamo più tollerare le continue interferenze esterne sulle discussioni all’interno del gruppo di maggioranza. Ad esempio su Secam, Fondazione Fojanini, Polo di Formazione Professionale non è mai stato possibile discutere in libertà sui rinnovi dei rispettivi CdA, così come dei grandi temi che interessano l’ente che rappresentiamo, e quindi prendere decisioni in merito” dichiarano i tre consiglieri provinciali, ricordando come il nuovo ente, nonostante le varie promesse e rassicurazioni, non abbia ancora avviato alcun tipo di percorso partecipato per la definizione della Carta fondamentale per il nostro territorio. “Quando è nata la nostra esperienza ci siamo posti obiettivi concreti, che però sono stati tutti subito accantonati. Un esempio su tutti è quello dello Statuto provinciale: da due anni ne abbiamo uno “tecnico”, uguale a quello di quasi tutte le altre province italiane: dove sta la nostra specificità?”

“A questo bisogna aggiungere altri aspetti di assoluta gravità: in primis una desolante mancanza di coinvolgimenti di Comuni e amministrazioni locali, i Sindaci sono convocati per “fare numero” o ratificare decisioni calate dall’alto con un'assoluta mancanza di percorsi di coinvolgimento e partecipazione” hanno ricordato i tre primi cittadini eletti in consiglio provinciale nel 2014. “I Comuni sono il motore della nuova Provincia, ma ne sono stati mantenuti ai bordi (a volte addirittura esclusi, come nel recente caso della mancata presentazione ai Comuni interessati del progetto di sperimentazione gestionale del Piano per lo sviluppo e il rilancio degli impianti di risalita): nonostante i nostri ripetuti solleciti e le richieste avanzate al Presidente Della Bitta, ad oggi manca ancora un coordinamento con i Comuni per l’assistenza e la promozione su bandi europei e interreg e vi è una totale assenza in materia di coinvolgimento e supporto nelle attività di gestione associata dei servizi comunali. In definitiva dobbiamo constatare che la gran parte del programma elettorale per il governo provinciale non è stata realizzata perché il consiglio provinciale è stato messo nell’impossibilità di agire concretamente sui temi fondamentali per il futuro di Valtellina e Valchiavenna.

“La verità, chiara agli occhi di tutti coloro che hanno seguito questi due anni di percorso, è una sola: le decisioni cruciali per la nostra provincia (l’AQST, solo per fare un esempio) sono prese in tavoli che non sono quelli del Consiglio Provinciale.” hanno concluso Chistolini, Masanti e Negrini. “Noi non ci stiamo più. Siamo certi che la nostra Provincia ha delle potenzialità fantastiche, a partire dai Sindaci e dagli amministratori comunali che devono trovare nella Provincia una casa comune che aiuti tutti a mettere insieme le forze per risolvere i problemi, non una consorteria di interessi di parte che ha il solo obiettivo di continuare a favorire le divisioni. La costituzione di un gruppo autonomo vuole rilanciare l’idea e le proposte con le quali ci siamo candidati, grazie al supporto dei tanti amministratori locali che ci hanno dato fiducia: ci siamo presi degli impegni e l’unico modo per farlo è costituire un gruppo nuovo, che abbia la libertà di mantenere le promesse fatte.”

Sondrio, 12 luglio 2016
 

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