Il Consiglio Regionale ha designato tre suoi rappresentanti nella Consulta Regionale dell'Emigrazione Eletti Marconcini, Besacchi e Salmoiraghi nella Consulta

Il 21 febbraio scorso il Consiglio regionale ha designato tre suoi rappresentanti nella Consulta Regionale dell'Emigrazione: sono stati eletti Daniele Marconcini (riconfermato), Antonio Besacchi e Gianfranco Salmoiraghi. Il parlamento lombardo ha eletto anche due esperti nella Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi: Franco Colacello e Mario Gorlani

Da ricordare che la Consulta Regionale dell’Emigrazione ha il compito di esprimere pareri ed indicazioni per l’adozione di interventi e di iniziative riguardanti le finalità della legge regionale n1 del gennaio 1985, norme a favore degli emigrati e delle loro famiglie.

Secondo la legge, la Consulta deve essere composta da11 rappresentanti delle associazioni;

4 rappresentanti dei patronati a carattere nazionale, aventi una sede nella regione ed operanti nei paesi stranieri, che si occupano dell'assistenza agli emigrati, designati dai rispettivi organi regionali;

3 rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in campo nazionale, designati dai rispettivi organi regionali;

un rappresentante della Direzione generale Emigrazione ed affari sociali dei Ministero degli Affari esteri;

un rappresentante dell'URLMO, designato dal dirigente dello stesso;

3 rappresentanti dei Consiglio regionale.

Compito della nuova Consulta sarà quello di contribuire alla stesura della nuova legge sui Lombardi nel Mondo, secondo dei principi ispiratori

spiegati recentemente da Raffaele Cattaneo ,consigliere regionale

varesino e sottosegretario alla presidenza (Forza Italia),

“Le nuove comunità degli italiani all’estero – ha affermato Cattaneo in un’intervista pubblicata dal quotidiano di Varese “la Prealpina” – sono composte in gran parte da giovani, da ricercatori, da uomini d’affari, da professionisti che si trovano anche temporaneamente ad approfondire la propria esperienza in un Paese straniero”. Grazie ad un recente studio dell’IReR (Istituto di ricerca regionale) specifico sulle comunità di lombardi residenti o al lavoro all’estero, è evidente la “trasformazione” in nuove forme di emigrazione che hanno portato alla nascita di comunità “dove prevale sempre meno l’identità tradizionale fondata sulle origini” perché prevale quella legata al motivo che ha determinato la decisione del trasferimento all’estero.

Fermo restando il ruolo fondamentale delle associazioni di italiani all’estero, in particolare quelle dei cittadini lombardi, secondo Cattaneo le istituzioni italiane “a cominciare dalla Regione” sono chiamate a dare risposte concrete in sintonia con questa evoluzione.

Soprattutto ai cambiamenti imposti dalla globalizzazione che impone strategie e strumenti innovativi.“La nuova legge regionale per i lombardi nel mondo – ha perciò affermato Cattaneo – si svilupperà innanzitutto sulle business community italiane all’estero,incentivando gli scambi di conoscenze e di professionalità per valorizzare il capitale umano e della formazione.

Infine ,valorizzando le reti di eccellenza nei campi della ricerca scientifica e tecnologica non attraverso politiche di difesa per cercare di trattenere i nostri talenti e le nostre risorse, ma per favorire la nascita di partnership stabili”.

Raffaele Cattaneo ha inoltre ricordato il buon risultato che stanno ottenendo i Lombardia Point creati in collaborazione con il mondo associativo e delle Camere di Commercio “come canale privilegiato all’estero della Nostra Regione”.

Daniele Marconcini
Politica