2 novità: si vota il prossimo 30.5 e si cambia (!) l'Italicum

Renzi e Boschi cedono: Premio di maggioranza alla coalizione e non più al Partito

Premessa.

Che importa ai valtellinesi di quel che succede a Roma lo può dire chi sta seguendo il problema di una certa qual autonomia che ci solletica, in particolare per la sorte delle nostre acque. C'è una obiettiva convergenza di interessi del Governo e dei produttori idroelettrici di togliersi dai piedi quei fastidiosi e petulanti amministratori locali, che oltre a tutto vengono appoggiati da quelli regionali, per poi definire il quadro delle concessioni, sia future che per quello che sta dietro di non ancora formalmente sistemato. Ecco perchè ci interessa quel che succede a Roma con le conseguenze del caso anche ai livelli regionali.
Vediamo due scadenze importanti.

1...elezioni amministrative
Il Ministro dell'Interno dovrebbe fissare la data delle elezioni che vengono definite amministrative ma che per la verità hanno rilevante rilievo politico dato che si vota, fra l'altro, a Milano e Roma, e magari anche a Napoli. LUI NON LO SA, NOI SÌ. LE ELEZIONI SI TERRANNO NEI GIORNI 30 E 31 MAGGIO CON I BALLOTTAGGI EVENTUALI AL 13 E 14 GIUGNO.
La data è tenuta riservata per evidenti ragioni politiche ma è quella. Le grandi manovre in atto per la designazione dei candidati-Sindaco e di chi andrà in lista per il rispettivo Consiglio Comunale sono quindi ai  primordi dato che mancano circa 23 settimane alla presentazione delle candidature.
C'è poi lo scenario politico con una scelta che ha scadenza più lontana, a nuovo Senato alle spalle, ma che condiziona i rapporti fra e anche dentro i Partiti. La questione è grossa, è quella della legge elettorale.
Siamo in condizioni di commentare la novità anche se per ora tenuta in una cassaforte la cui combinazione conoscono sono persone in numero pari (4 però pare troppo)

2a...La legge elettorale, oggi
Dal 1 luglio 2016 dovrebbe entrare in vigore il cosiddetto Italicum, la nuova legge elettorale che prevede 100 collegi (un centinaio, stimiamo, i parlamentari della Lombardia) – con la difficoltà di una nostra rappresentanza a Roma avendo un numero di elettori meno di un terzo di quelli necessari per poter avere un collegio tutto per noi. In particolare interessa soffermarci sul premio di maggioranza che andrà, rebus sic stantibus, al Partito che supera il 40%. Prendesse il 39% dei voti validi – pari a poco più del 20% dei cittadini italiani se perdurasse la loro idiosincrasia per le urne – avrebbe 340 deputati su 630.

2b...La legge elettorale però non va più bene
La legge andava bene, così come le riforme, sulla base del 40% e oltre di voti conquistati da Renzi alle elezioni europee. In tal caso la 'dittatura morbida', di cui, abbiamo ripetutamente parlato, venendo meno il ruolo sostanziale delle minoranze come già ora si vede nei Consigli Comunali, si sarebbe consolidata anche con l'attuazione del cosiddetto 'spoils system' che dà al demiurgo vincitore del voto la possibilità di nominare tutti, persino, capitasse, la donna delle pulizie.
Andavano bene così le cose. Non vanno più bene. Il PD è lontano dal fatidico 40% per cui dovrebbe affrontare il più votato degli altri Partiti in un ballottaggio che da rischioso sta diventando una ragionevole ipotesi. Lo dicono i sondaggi ma a maggior ragione lo confermano il combinato disposto di logica politica e psicologia di massa, supportati da una sintesi degli avvenimenti degli ultimi 3 – 4 anni.  Come Kruscev aveva seminato il grano in Siberia e poi lo aveva raccolto in Canadà, così Renzi ha seminato il terreno legislativo pro domo sua con il rischio che a raccoglierne il frutto, modello parmense Pizzarotti, sia invece il team Grillo-Casalegno.

La, riservatissima, novità
La novità, clamorosa per i precedenti, riservatissima per non influire nella preparazione delle liste per le elezioni comunali, è che NON SI VOTERÀ AFFATTO ALLE PROSSIME POLITICHE CON L'ITALICUM TAL QUALE. Come chiedono i Partiti di opposizione oltre che la minoranza interna del PD ci sarà una modifica che potrebbe essere approvata alla Camera in 10 giorni e in altri 10 dall'attuale Senato ancorchè moribondo.
--- Oggi la legge, nel suo primo articolo, comma primo, recita:
“   d) i seggi sono attribuiti su base nazionale con il metodo dei quozienti interi e dei piu' alti resti;
   e) accedono alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono, su base nazionale, almeno il 3 per cento dei voti validi, salvo quanto stabilito ai sensi della lettera a);
   f) sono attribuiti comunque 340 seggi alla lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40 per cento dei voti validi o, in mancanza, a quella che prevale in un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti, esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due turni di votazione;”
--- Domani verrà così modificata:
L'ART. 1, COMMA PRIMO, LETTERA F DELLA LEGGE 6 MAGGIO 2015, N. 52  "DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ELEZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI" È COSÌ MODIFICATO:: LA PAROLA 'LISTA' VIENE COSÌ SOSTITUITA: 'LISTA O COALIZIONE DI LISTE'.
E allora...
A questo punto viene meno la “dittatura morbida” ma non viene messa a repentaglio la conferma di Palazzo Chigi, lontano essendo il M5S senza coalizione e lontano essendo ancora il centro-destra visto che c'è sì una maggioranza moderata nel Paese ma la sua rappresentanza non riesce ad esprimerla nelle stanze del potere, quantomeno in quello centrale.

Alberto Frizziero
Politica