MAI INSIEME?(1)

Niente e nessuno potrà fermare gli uomini e le donne di buona volontà incamminati verso una convivenza fraterna

In Palestina, in questi ultimi tempi, si è visto un continuo rimbalzo di accuse tra israeliani e palestinesi, anche al suono stridente di raffiche di mitra, di bombe, per il blocco di quel processo di pace avviato faticosamente e che si arresta troppo spesso. Anche la strage dei giovanissimi della scuola rabbinica "Mercaz Harav"(Centro di studi ebraici), "colpevoli" di voler imparare come si può riparare il mondo (Tikkum Olam) dalle sue imperfezioni, ha l'obiettivo di mandare a monte le speranze di una ripresa del negoziato di pace che dovrebbe condurre, entro l'anno alla nascita di uno Stato palestinese accanto allo Stato d'Israele. Ma questo non è voluto né da Hamas, né dai fondamentalisti islamici libanesi, né dall'Iran, né da Al Qaeda, né da tutti coloro, insomma, che nel mondo arabo e islamico dichiarano la loro aperta intenzione di cancellare lo Stato ebraico dalla faccia della terra: di cacciare gli Ebrei dalla «terra dell'Islam»: come ne furono cacciati, in un spazio di tempo di due secoli, i regni crociati. Costoro ignorano che una maggioranza dei palestinesi residenti sia nella West Bank che nella striscia di Gaza è, da molto tempo, favorevole alla pace con Israele: che vuol poi dire alla nascita di un loro Stato, come avrebbe voluto la risoluzione dell'Onu che permise, nel maggio del 1948, la nascita di uno Stato d'Israele. Per Israele, la creazione di uno Stato palestinese è importante, come suprema e definitiva garanzia della sopravvivenza del loro Stato, non meno di quanto lo sia per i Palestinesi: di ciò è convinta una maggioranza degli Israeliani, come dei Palestinesi - che vorrebbero diventare finalmente padroni del loro destino di popolo.

Per impedire la pace, si moltiplicano le aggressioni a Israele. Si vuole mettere così in moto un meccanismo di azione-reazione quasi inevitabile e inarrestabile. E addio speranze di pace.

Il conflitto arabo - israeliano, alla luce della Bibbia, va oltre la situazione attuale. Nella seconda guerra mondiale Hitler cercò di distruggere completamente gli ebrei e mediante l'olocausto raggiunse il triste e tragico traguardo di sei milioni di vittime. E oggi è difficile credere che la buona volontà di molti ma non di tutti, possa fermare questa lunga scia di odio tra due popoli che sono fratelli, essendo discendenti da due figli del patriarca Abramo Isacco ed Ismaele. Ma come sapevano i giovanissimi studenti uccisi per il loro ideale di pacificare la terra in vista della Gerusalemme celeste, niente e nessuno potrà fermare gli uomini e le donne di buona volontà incamminati verso una convivenza fraterna.

Parole per capire

Mercaz Harav

La scuola colpita è la yeshivà Mercaz Harav, nel quartiere Kiryat Moshe di Gerusalemme: un noto centro di studi ebraici fondato nel 1924 da Avraham Yitzhak Hacohen Kook, il primo rabbino capo del Mandato Britannico. Oggi ospita diverse centinaia di studenti fra i 18 e i 30 anni d'età.

L'obiettivo non è stato scelto a caso. Infatti la scuola rabbinica di Kyriat Moshe è vicina al movimento dei coloni, gli israeliani più odiati dai palestinesi.

La yeshivà «Mercaz Ha-rav», é soprattutto un luogo di studio, dove gli studenti religiosi di tutto il mondo si recano per periodi più o meno lunghi per approfondire la conoscenza delle materie ebraiche, a cominciare dall'importanza della vita umana. Qui i giovani studenti mostrano passione per il sapere e la loro scelta di dedicarvi la vita e, in particolare, la volontà di approfondire il concetto di Tikkun Olam, la riparazione del mondo, ovvero cosa i singoli esseri umani possono fare per rendere il mondo un posto migliore, per riparare ai guasti che sono stati fatti.

Tikkun Olam

Lo studio del Tikkun Olam è un' architrave della conoscenza e ha a che vedere con l'importanza della responsabilità personale: delle azioni, buone o cattive, che ognuno di noi compie causando conseguenze per gli altri.

Secondo la mistica del Tikkum Olam, l'uomo (e la donna), con la loro attività e il loro lavoro devono riunire le scintille in seguito alla "rottura dei vasi", una specie di frattura delle forme dell'universo avvenuta in origine, che insinuò il male nell'ordine della Creazione. E' necessario cooperare con Dio per la restaurazione e per la guarigione della malattia radicale del mondo, che verrebbe così riportato alle origini e dove ogni cosa riavrebbe il suo posto originale. Il Tikkun Olam è stato sempre uno dei pilastri del pensiero ebraico, con il compito di correggere la società, di tenerla saldamente fondata sullo sforzo cooperativo e l'armonico operare dei suoi singoli membri. In altre parole, il Tikkun Olam é l' impegno affinché il mondo non sia più guidato dai valori dell'ego, malvagi e materialisti, ma dalla rivelazione spirituale secondo la quale siamo un tutto indivisibile.

Cabala

Cabala o Qabbalah ("tradizione, ricezione"), in generale, è la mistica ebraica in tutte le sue forme; specificamente, la forma esoterica di teosofia manifestatasi nel XIII secolo in Spagna e Provenza attorno al Sefer ha-zohar o più semplicemente Zohar (Libro dello Splendore), da cui hanno tratto origine successivi movimenti mistici ebraici.

La Qabbalah spagnola medievale, la forma più importante di mistica ebraica, era un sistema teosofico che, influenzato da neoplatonismo e gnosticismo, si articolava in un linguaggio simbolico che spiegava la natura del mondo divino e le sue connessioni occulte con il creato. Il sistema era pienamente espresso nello Zohar, scritto tra il 1280 e il 1286 dal cabalista spagnolo Mosé de León, ma attribuito al rabbino del II secolo Simeon bar Yohai. Oltre ogni contemplazione umana esiste Dio quale è in sé, ovvero un efflusso dinamico di forza inconoscibile: l'immutabile En Sof (Infinito). Gli aspetti o attributi conoscibili attraverso la relazione di Dio col mondo creato sono le emanazioni dell'En Sof, configurate in dieci sefiroth (regni o piani) e considerate archetipi del creato la cui comprensione dischiude le dinamiche occulte dei cosmi e della storia. Lo Zohar fornisce un'interpretazione cosmico- simbolica dell'ebraismo: fatti e personaggi della storia di Israele divengono simboli di eventi e processi della vita interiore di Dio. Così interpretata, l'osservazione corretta dei dieci comandamenti assume un significato cosmico. L'aspetto cosmico dello Zohar viene portato alle estreme conseguenze e reso tuttavia più coerente nella Qabbalah luriana (dal nome del suo formulatore, Isaac ben Solomon Luria). In questo sistema l'En Sof si contrae in sé al momento della creazione, lasciando spazio per il mondo, ma anche per il male: compito dell'uomo diventa quindi la redenzione (tiqqun) del mondo e il ricongiungimento con la divinità. Fondamentali sono, a questo scopo, la preghiera e l'osservanza dei comandamenti. La Qabbalah si trasformò in tal modo in un movimento messianico popolare, che generò poi il messianismo sabbaziano e il chassidismo polacco del XVIII secolo.

Chasidismo.

Movimento di rinnovamento della vita spirituale ebraica, iniziato dal Baal Shem Tov in Europa orientale, nel 1700. Ebbe l'enorme merito di aprire i segreti della spiritualità e della mistica alle classi di ebrei meno colti e più poveri. Il Chasidismo faceva e fa uso di tecniche meditative molto potenti, ma anche di canto e danza, per arricchire la preghiera e la vita religiosa quotidiana. Oggi conta centinaia di migliaia d'aderenti, sebbene si sia suddiviso in molte scuole diverse. Tra i suoi filoni più importanti: Chabad Lubavitch, una scuola centrata soprattutto sullo studio dei più profondi dei segreti esoterici; Breslov, dove l'enfasi sulla preghiera è molto più sentita.

Zohar.

Splendore. È il nome del più importante testo di Qabbalah. È un ampio commentario al Pentateuco, scritto in uno stile altamente poetico, immaginativo e metaforico. È la base di tutta la Cabalà, e in esso vi sono innumerevoli insegnamenti, la cui portata è ancora in gran parte sconosciuta. Pur provenendo da antiche tradizioni, risalenti a Rabbi Shimon bar Yochai, e ai suoi discepoli, lo Zohar è stato redatto e pubblicato soltanto nel 1300. Fino allora tali conoscenze erano tramandate in cerchi oltremodo ristretti e ben nascosti. Lo Zohar è scritto in aramaico. Ne esistono diverse traduzioni, sia in ebraico, che in inglese e in francese.

Luria, Isaac ben Solomon (Gerusalemme 1534 - Safed 1572), rabbino e mistico ebreo, fondò un'importante scuola di pensiero cabalistico, la Cabala luriana. Cresciuto in Egitto, si specializzò nella dottrina mistica e legale giudaica; nel 1570 si trasferì a Safed, in Galilea, divenuta un importante centro di ricerche cabalistiche, dove studiò con l'eminente cabalista Moses ben Jacob Cordovero e cominciò a esporre il suo originale sistema di pensiero. La sua attività di insegnante, tuttavia, durò poco poiché Luria morì per un'epidemia due anni dopo. Non avendo lasciato scritti divulgativi, il suo pensiero è noto grazie agli scritti dei suoi discepoli, in particolare quelli di Hayyim Vital. Luria sosteneva che Dio, come Israele, avesse bisogno di redenzione dall'esilio, e che nel dramma cosmico della redenzione l'umanità avesse il ruolo cruciale. Meditando, pregando e osservando i comandamenti l'umanità poteva riscattare le scintille di luce divina imprigionate nel mondo nell'atto della creazione, e riunificare così la divinità. Il pensiero di Luria fornì le basi per trasformare la Cabala in un movimento messianico popolare che ispirò la tradizione rabbinica e influenzò l'intera comunità ebraica, preparando il terreno al messianismo sabbatiano del XVII secolo e allo chassidismo del XVIII secolo.

Il sabbatianesimo, ossia l'eresia messianica scaturita da Shabbatai Tzewi (1626-1676), è stato il più vasto, significativo, importante movimento messianico nella storia ebraica dopo la distruzione del Secondo Tempio e la rivolta di Bar Kokhba. Si diffuse dalla Terra d'Israele allo Yemen, alla Persia, all'Inghilterra, all'Olanda, alla Polonia, alla Russia. Questa si fonda su un insegnamento del Rebbe di Berditchev(Talmud) che diceva: quando il Signore vide che l'anima d'Israele era malata, l'avvolse nel lino bruciante dell'esilio. Fece poi scendere un sonno letargico per aiutarla a sopportarne le sofferenze. Ma perché questo sonno non la distrugga, di tanto in tanto la risveglia con una falsa speranza messianica. E così Israele riesce a superare la notte, fino alla venuta del Messia.

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Politica