SADDAM HUSSEIN: 1) SARÀ GIUSTIZIATO? LA CASA BIANCA NOMINA DI STEFANO “AVVOCATO DIFENSORE DI FIDUCIA” 2) L’AVVOCATO GIOVANNI DI STEFANO, DIFENSORE DI HUSSEIN, PRESENTA “ISTANZA” AL GIUDICE EMMET G. SULLIVAN PER AVERE UN INCONTRO PRIVATO CON SA

1) LA CASA BIANCA NOMINA DI STEFANO

Washington DC - Sulla scrivania londinese dell’avvocato Giovanni Di Stefano dello Studio Legale Internazionale, del collegio di difesa di Saddam Hussein, è arrivato un documento con il quale la Corte Circondariale degli Stati Uniti d’America nomina Di Stefano “Avvocato difensore di fiducia”. Con questa nomina in pratica George W. Bush si avvale dell’attività professionale del difensore di Saddam Hussein. La nomina a Di Stefano potrebbe essere letta in chiave di politica estera della Casa Bianca. Se Saddam Hussein fosse giustiziato per impiccagione, come ha già stabilito la sentenza del tribunale di Bagdad, si potrebbe generare un probabile conflitto militare di durata ventennale tra Stati Uniti, Iraq e il mondo arabo in generale. Il sospetto di questa interpretazione della nomina viene dal fatto che, tra i milioni di avvocati esistenti, la nomina sia stata data proprio all’avvocato difensore di Saddam, Di Stefano. Egli infatti è l’unico che potrebbe “fermare” legalmente la condanna prevista per l’ex Rais. Di Stefano farà ora istanza al giudice per avere un colloquio privato con Saddam e richiederà anche di bloccare l’esecuzione.

(Per ricevere il documento originale della Corte Circondariale degli Stati Uniti d’America richiederlo a: Ufficio Stampa SLI slipress@yahoo.it)

2) IL LEGALE CHIEDE UN INCONTRO PRIVATO CON SADDAM

Roma - Washington DC - Baghdad – L’avvocato Giovanni Di Stefano, difensore di Saddam Hussein, prevede di partire tra pochi giorni per Baghdad per parlare in privato con Saddam e attende che il ministro Arturo Parisi della Difesa e Massimo D’Alema degli Esteri predispongano una scorta militare che lo accompagni attivando le procedure di sicurezza previste dal caso. In uno stralcio della traduzione italiana di istanza presentata il 28.11.2006 da Di Stefano al giudice Emmet G. Sullivan della United District Court di Washington DC si legge: “Conseguentemente chiediamo che la Corte ci presenti un ORDINE con la seguente formulazione: che sia concesso al Convenuto Saddam Hussein, soltanto per questa procedura, di poter consultare il Sig. Di Stefano privatamente, in vista ma fuori dell’ascolto di terzi, e che l’accesso al Convenuto Saddam Hussein non sia ostacolato purchè la data di qualsiasi incontro con lo stesso Convenuto Saddam Hussein sia notificato alle autorità pertinenti in un tempo ragionevole e che tale incontro non costituisca un intralcio, o non sia in conflitto con il processo penale in corso contro l’imputato Saddam Hussein”.

Nella stessa istanza si legge anche: “Chiediamo (…) che il governo degli Stati Uniti di America (che ha la custodia fisica del convenuto) e il governo dell’Iraq (che ha la custodia legale del convenuto) mettano a disposizione di Saddam Hussein i giornali International Herald Tribune e i giornali iracheni Azzaman e Al-Sabah per dodici settimane consecutive e che al termine di queste dodici settimane consecutive un rappresentante del governo degli Stati Uniti d’America e un rappresentante del governo dell’Iraq presentino una dichiarazione assicurando sotto giuramento che i giornali sopracitati sono stati messi a disposizione di Saddam Hussein affinche possa leggerli e che lo stesso Saddam Hussein ha avuto questi giornali per il periodo stabilito di dodici settimane consecutive e che per 12 settimane USA non consegni Saddam Hussein a chiunque per essere giustiziato”.

(Il documento integrale di “istanza” è disponibile su richiesta in lingua inglese, italiano e francese.

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