La Regione chiede autonomia. Noi pure. Ma a Roma c'è Renzi...

La sottrazione di competenze alle Regioni ci penalizza vanificando le ipotizzate deleghe

A noi valtellinesi e valchiavennaschi interessa da vicino la notizia che arriva da Milano, dal  Consiglio regionale della Lombardia che rivendica maggiore autonomia confermando quanto già contenuto nella proposta di referendum approvata dall’Aula chiedendo 'la revisione dell’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione terzo comma' per facilitare il regionalismo differenziato e il riparto delle competenze.
Il parlamento lombardo sollecita inoltre l’applicazione dei costi standard ed evidenzia la necessità di continuare a garantire il funzionamento dei gruppi consiliari, 'superando le norme previste nel disegno di legge AS1429-B'.
Al di là degli aspetti formali, su cui avanti si dirà, la presa di posizione unanime – con l'astensione del M5S che sta ad indicare come non via sia stata opposizione  - è una sacrosanta rivendicazione verso Roma dove si sta marciando verso lo svuotamento delle Regione e l'ulteriore accentramento da parte di quelli che sino a ieri erano i decentratori.
Valtellinesi e valchiavennaschi fregati
Noi vorremmo il riconoscimento almeno di una certa forma di autonomia adombrata nella legge Delrio – con, fin d'allora la nostra diffidenza - e toccherebbe alla Regione. al Veneto per Belluno, procedere alle deleghe. A Milano si è imboccata con decisione questa strada, un percorso del tutto, o quasi, vanificato se  si toglie il potere alla Regione. In tal caso che resta da delegarci? Il diritto di votare ordini del giorno, di fare esortazioni e simili? Fregati con una conferma venuta con quella orripilante scelta di metterci con Bergamo. Pardon, in subordine, cioè colonia.
Maggiore autonomia per la Lombardia
Sono questi i punti principali dell’ordine del giorno approvato all’unanimità (solo il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto) dal parlamento lombardo, che ha così condiviso il documento sulle prospettive di riforma costituzionale presentato dal Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo e proposto dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali italiani. Il documento è stato firmato dalla maggior parte dei capigruppo consiliari.

“Con questo ordine del giorno il Consiglio chiede maggiore autonomia per la Lombardia e, prima che venga approvata la riforma, che il Governo tenga conto dei punti segnalati nel nostro documento affinché riconosca maggiori competenze per le regioni alla luce dell'articolo 116 terzo comma", ha affermato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo.
Nello specifico, si tratta di quelle parti degli articoli 30 e 31 del testo di riforma costituzionale (art. 117) che sottraggono competenze che tradizionalmente sono proprie dell’ambito regionale per riportarle a quella esclusiva dello Stato, cancellando tutte le competenze concorrenti.
Il documento approvato dalla Conferenza dei Presidenti e condiviso dal Consiglio regionale lombardo chiede, in particolare, che restino in capo alle Regioni materie e competenze necessarie per l’esercizio di una compiuta funzione legislativa regionale quali ad esempio il coordinamento della finanza pubblica, l’ordinamento degli Enti locali, le politiche attive del lavoro e della formazione professionale.
L'ordine del giorno prevede che il Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione si impegnino a promuovere i contenuti del documento presso le competenti sedi parlamentari.
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Scettici eravamo e scettici restiamo
Perchè scettici? Siamo in regime di “dittatura morbida” come abbiamo dimostrato e come chiunque può vedere digitando nel motore interno del giornale (finestrina in alto a destra della prima pagina) termine e aggettivo fra virgolette di cui sopra. Le materie di legislazione concorrente, ovvero quelle che per così dire debbono vedere intesa fra centro e periferia, lo Stato se prende, l'esatto contrario cioè dell'autonomia che viene richiesta e che consacrerebbe uno Stato democraticamente di livello europeo.
C'è forse qualcuno che può pensare che Nicolò Renzi, fedele interprete di Matteo Machiavelli, acceda alla richiesta di maggiore autonomia? Che conceda graziosamente del suo potere alle sedi regionali? Che anzi respinga la tentazione di prendersene, di potere, un'altra fetta?
Lombardia= Stato europeo
La nostra Regione in Europa sarebbe al 16° posto per popolazione con altri 35 Stati dietro di noi. È al quinto fra le Regioni. Sarà ridotta – sanità esclusa ma qui ci saranno lacci e lacciuoli – a interlocutore sub-subordinato del potere centrale. Basti vedere cosa le viene tolto, ossia la legislazione ancora oggi concorrente, che comprende:
SONO MATERIE DI LEGISLAZIONE CONCORRENTE QUELLE RELATIVE A: RAPPORTI INTERNAZIONALI E CON L'UNIONE EUROPEA DELLE REGIONI; COMMERCIO CON L'ESTERO; TUTELA E SICUREZZA DEL LAVORO; ISTRUZIONE, SALVA L'AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E CON ESCLUSIONE DELLA ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE; PROFESSIONI; RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA E SOSTEGNO ALL'INNOVAZIONE PER I SETTORI PRODUTTIVI; TUTELA DELLA SALUTE; ALIMENTAZIONE; ORDINAMENTO SPORTIVO; PROTEZIONE CIVILE; GOVERNO DEL TERRITORIO; PORTI E AEROPORTI CIVILI; GRANDI RETI DI TRASPORTO E DI NAVIGAZIONE; ORDINAMENTO DELLA COMUNICAZIONE; PRODUZIONE, TRASPORTO E DISTRIBUZIONE NAZIONALE DELL'ENERGIA; PREVIDENZA COMPLEMENTARE E INTEGRATIVA; COORDINAMENTO DELLA FINANZA PUBBLICA E DEL SISTEMA TRIBUTARIO; VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI E PROMOZIONE E ORGANIZZAZIONE DI ATTIVITÀ CULTURALI; CASSE DI RISPARMIO, CASSE RURALI, AZIENDE DI CREDITO A CARATTERE REGIONALE; ENTI DI CREDITO FONDIARIO E AGRARIO A CARATTERE REGIONALE. NELLE MATERIE DI LEGISLAZIONE CONCORRENTE SPETTA ALLE REGIONI LA POTESTÀ LEGISLATIVA, SALVO CHE PER LA DETERMINAZIONE DEI PRINCÌPI FONDAMENTALI, RISERVATA ALLA LEGISLAZIONE DELLO STATO (2).

Scettici dunque. Speriamo di sbagliare.

 

GdS
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