Ministero del Turismo: dai Beni Culturali all’Agricoltura. Scelta saggia?

Seguiamo passo, passo il nuovo governo e tutto quello che fa.  La prima, grossa novità relativa alla struttura del nuovo Governo è che il Ministero dei Beni Culturali perderà il Turismo, che camminerà insieme al settore dell’agroalimentare. C’è una logica, per certi versi, ma ci sono anche dei rischi. Già prima della Fiducia d’esordio – incidenti diplomatici con la Tunisia, proclami antivax e anti famiglie arcobaleno, annunci di defiscalizzazione per i ricchi, amnesie imperdonabili (Piersanti Mattarella, ucciso nel 1980 dalla mafia, per il Premier Conte diventa un anonimo “congiunto” del Capo di Stato) e strani deliri di onnipotenza (“Lo stato adesso siamo noi” di Luigi Di Maio, spacciato per una pseudo citazione di Calamandrei, ha un sapore tragicomico che inquieta). Tanta roba – di superficie, ma non proprio rassicurante – in questi primi giorni. Per la sostanza bisogna attendere; far lavorare l’insolita compagine; e sperare che alla fine il cambiamento arrivi davvero: in meglio, possibilmente.

Maria de falco Marotta

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