A TUTTE LE VITTIME SI DEVE RISPETTO MA C’E’ GENOCIDIO E GENOCIDIO

Premetto che guardo pochissimo la televisione e che concordo sul fatto che spesso i servizi sono frammentari, incompleti e superficiali, perché il tempo è poco, perché si devono privilegiare l’immagine e l’effetto, perché spesso sono di parte, perché la bibliografia non è data o verificabile.

Io ho cominciato ad interessarmi all’argomento “genocidi” solo da alcuni anni, quando la guerra fredda era già finita. Non ho simpatie verso nessun estremismo.

Certo a tutte le vittime degli stermini si deve rispetto, e ricordarle è doveroso. Ma secondo me è altrettanto importante cercare di capire come e perché questi genocidi si sono verificati. E allora, lasciando perdere le strumentalizzazioni di parte e di dubbio gusto che se ne fanno, si capirà come l’origine e le cause di queste tragedie siano assolutamente diverse fra loro.

Nessuno penso voglia difendere Hitler o Stalin o Pol Pot, solo per citare i più feroci, ed è evidente che i risultati della loro follia totalitaria siano uguali così come i metodi utilizzati per sterminare milioni di persone, ma è importante sapere come si è arrivati in questi paesi ai regimi totalitari. Non mi piace nemmeno l’idea di fare una macabra classifica, un genocidio più o meno importante, i morti più o meno numerosi. Per carità.

Turchia, Germania e Russia sono paesi con storia, tradizioni, culture e lingue assolutamente diverse. Forse l’unico comune denominatore è stata la prima guerra mondiale. E non è poco.

Un’altra cosa. In Germania si è cominciato subito dopo la seconda guerra a cercare di studiare l’Olocausto. In Russia ancora adesso è difficile consultare gli archivi, che sono stati aperti, ma anche richiusi. In Turchia è molto difficile studiare i vecchi documenti perché sono ancora scritti coi caratteri arabi, non più in uso dopo che Atatürk ha imposto l’alfabeto latino. Ma non voglio polemizzare, al contrario. Vorrei solo suggerire i seguenti libri, documentati in modo rigoroso, che possono aiutare a capire queste immani tragedie.

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Sul genocidio ucraino perpetrato da Stalin nei primi anni trenta:

Robert Conquest, Raccolto di dolore. Collettivizzazione sovietica e carestia terroristica. Ed. Liberal.

Sulla rivoluzione russa, un’opera poderosa di uno dei maggiori studiosi di storia russa:

Orlando Figes, La tragedia di un popolo. La rivoluzione russa 1891-1924, Ed. Tea.

Per capire la Russia e la sua anima attraverso la sua arte, letteratura, musica, pittura:

Orlando Figes, La danza di Natasha, Ed. Einaudi.

Per cercare di capire come si è arrivati ai genocidi del secolo appena finito:

Hannah Arendt , Le origini del totalitarismo, Einaudi

Cristina Cattaneo

Cristina Cattaneo
Politica