PREFETTURE SALVE? NO, NON E' VERO

Altri annunci, altre promesse. Credibilità del governo sotto zero. Per fortuna è arrivato il Capo della Polizia a indicare la via giusta!

Sicchè secondo gran parte dei giornali italiani le Prefetture sarebbero salve con i Sindacati che cantano vittoria. Non è così e visti i pasticci in serie che sono stati combinati a Roma c'è solo da aspettare che le parole non facciano la fine di quelle precedenti e questa volta si tramutino in fatti.

Due proposte
L'ultima perla è rappresentata dalle due proposte di emendamento alla legge di stabilità. Non una della maggioranza e una delle opposizione come si potrebbe pensare. Una del Ministro Alfano, l'altra dei parlamentari PD che sostengono il Governo. La prima si limita a sospendere il taglio, la seconda lo elimina. E' anche un fatto politico, l'ennesimo episodio che se non ridicolizza il Ministro dell'Interno poco ci manca.

Ricostruiamo la vicenda
Il 9 di settembre i Sindacati della funzione pubblica rivelano che dal Ministero dell'Interno è arrivata la nota <Schema di Decreto del Presidente della Repubblica recante "Regolamento di organizzazione del Ministero dell'Interno". Capo  terzo> relativo all'accorpamento di 23 Prefetture con 23 Questure e 23 Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco. Leggasi soppressione. Orripilante il caso Sondrio che dovrebbe andare sotto Bergamo con il quale ha in comune solo una catena montuosa, 2000 metri e oltre, nessun collegamento diretto, ore per arrivarci.

La scelta degli accorpamenti (1. Bubbico)
Tutti pensano che la fusione sia stata pensata guardando una cartina geografica senza valutare l'altimetria e il resto. Nossignori. Il giornale appura che la scelta delle 23 da sopprimere è invece il risultato finale dell'esame di 21 parametri. Ne darà notizia il Viceministro Bubbico: “I nuovi ambiti territoriali sono stati individuati sulla base di un'analisi ponderata di 21 indicatori oggettivi capaci di misurare le attività attinenti alle missioni istituzionali del Ministero e alla specificità dei singoli territori.   Si fa riferimento ai parametri demografici, all'incidenza della criminalità organizzata, all'andamento della delittuosità, all'esposizione a fenomeni di calamità naturali e/o di criticità sociali, all'incidenza del fenomeno migratorio e al funzionamento degli enti locali.”  21 parametri. Chi li ha scelti? Chi li ha autorizzati? Cortina fumogena. Non si riesce a sapere quale sia il politico che ha dato il suo benestare non essendo possibile pensare che esca ufficialmente dal Ministero un documento del genere per iniziativa di qualche funzionario. Abbiamo le nostre idee ma preferiamo scrivere solo quello di cui abbiamo probanti pezze giustificative.

La bomba e ...Bergamo!
Esplode la bomba con conseguenze a catena da Sondrio ad Enna. Per quanto ci riguarda il giornale pubblica, e lo fa pervenire a Ministro, suo staff, Commissioni parlamentari competenti, il quadro completo dell'accorpamento portando elementi reali al contrario di quanto fatto a Roma con un articolo dal titolo “Confidenziale al Ministro Alfano”. (Chi vuole lo trova usando il motore di ricerca interno al giornale prima pagina, finestrina in alto a destra). Uno stralcio significativo: “50 km in comune? Si, ma... 50 km di confine insieme, sì tanti MA TUTTI OCCUPATI DA UNA CATENA MONTUOSA IMPERVIA, nota come PREALPI, e, nello specifico ALPI OROBIE, a quote comprese TRA 2000 E 3000 METRI. UN SOLO PASSO CONGIUNGE LE PROVINCE DI SONDRIO E BERGAMO percorribile però SOLO D'ESTATE partendo dai 300 metri slm di Sondrio salendo ai 1985 frane permettendo, e poi ridiscendendo ai 249 di Bergamo Espertissimi di fuori strada possono avventurarsi anche sul Passo di Dordona (m. 1930) ma anche lì solo d'estate. Le vie di accesso a Bergamo passano soltanto o dalla provincia di Lecco o dalla provincia di Brescia via Passo dell'Aprica. Poi Km e tempi per arrivare in Prefettura: Chi dovesse raggiungere la Prefettura accorpata di Bergamo si troverebbe a dover percorrere le seguenti distanze (fra parentesi quelle attuali per venire alla Prefettura di Sondrio) tenuto conto che il solo Comune di Aprica ha la via più breve, sia pur di poco, tramite la Valcamonica (Brescia): Dati da Via Michelin:
Da Livigno 199  km (105)  4 ore e 15 minuti (via Passo Aprica)
Da Livigno 224  km (105)  4 ore e 58 (via Lecco)
Da Bormio 175  km (67)  3 ore e 32 ((via Passo Aprica)
Da Bormio 186  km (67)   3 ore e 55 (Via Lecco)
Da Sondrio 119 km (-)     2 ore e 29 (Via Lecco)
Da Morbegno  km 94 (25) 1 ora e 56 (Via Lecco)
Da Chiavenna km 103 (63) 2 ore e 11 (Via Lecco)
S'intende, Signor Ministro, per sola andata e per tutti e 78 Comuni. C'è da presumere che i compilatori della orripilante proposta di accorpamento non conoscano la geografia oltre che il buon senso”.
L'articolo prosegue, in particolare con i 200 km di confine extracomunitario, l'arco alpino di circa 200 km confine dell'Europa comunitaria, con  cPassi carrabili sui 2000 metri e oltre sui due versanti: Spluga, Maloia, Forcola, Bernina, Santa Maria, Stelvio, Foscagno, Eira. Ferrovia UNESCO Tirano-S.Moritz.

Ministro: non è vero niente
Il Ministro, ovviamente incalzato, non può ammettere di aver letto questa cosa solo sui giornali, farebbe la figura di Re Travicello. I tre soggetti sopprimendi sono di sua diretta competenza e il provvedimento è di notevole rilievo istituzionale e politico riguardando profonde modifiche dell'articolazione della presenza statuale. In un angolo per uscirne va in TV e sostiene che non c'è nessun provvedimento del genere. I Sindacati trasecolano visto e considerato che hanno in mano la comunicazione ufficiale, protocollata e timbrata. Noi ci permettiamo di dire che se il Ministro non ha ancora avuto il testo possiamo forbirglielo noi...

Niente (2. Scalfarotto)
Il 12 ottobre la notizia che il sottosegretario per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Scalafarotto dichiara che “nessuna proposta di riorganizzazione è stata formalizzata” (ma ai Sindacati cosa sarebbe allora stato mandato? Gli appunti dell'usciere?).
3. Alfano e Madia
Non basta. Re giorni dopo addirittura due Ministri in coppia, Alfano e Madia rassicurano i deputati del PD che non c'è nessun provvedimento. Dalle Alpi alle piramidi si brinda. Noi no perchè non badiamo agli annunci ma guardiamo atti e fatti. Partono da 23 capoluoghi di provincia, tali per poco ancora, in 300, i delegati per andare a Roma a ricevere le definitive assicurazioni. Mazzata in salsa romana, non l'amatriciana ma, tornando, all'arrabbiata.

4. 4. Capo di Gabinetto. La conferma
5. Non vengono ricevuti né dal loro Ministro, né dal Viceministro Bubbico o da uno dei due sottosegretari Bocci e Manzione ma dal titolatissimo Capo di Gabinetto del Ministro dell'Interno. La fonte cioè è la più autorevole che ci possa essere, ministri esclusi, una di quelle che contano insomma: Il prefetto Luciana Lamorgese, curriculum da noi pubblicato e leggibile, nominata Capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno prima con il Governo Letta e ora con il Governo Renzi. Dal 10 gennaio 2012 funzioni di capo del 'dipartimento per le Politiche del personale dell'amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie'. Il ritorno in Prefettura a Sondrio è da magone nel dover riferire a colleghe/i che la missione è fallita visto che si sono sentiti dire che la bozza esiste e come e nonostante le dichiarazioni la decisione non è cambiata. Incredibile: il Capo di Gabinetto smentisce Ministro, Viceministro, Sottosegretari. Incredibile sì ma tanto di cappello. Al politico le scelte, al funzionario l'attuazione ma il funzionario non ha la possibilità di dire le cose in modo diverso dalla realtà. Il braccio di ferro riuscito per le Province questa volta va in crisi, anche perchè, in fin dei conti, il Ministro competente in materia non è del PD, e la teoria dei due pesi e due misure è quasi regola. Legge Severino, Lupi dimesso per il figlio, Boschi no per il padre (anche se al riguardo riteniamo che le eventuali colpe dei padri non debbano ricadere sui figli), decisiioni della Giunta per le autorizzazioni ecc. Malignità a parte il pasticcio a questo punto è cruciale. In altri Governi il Ministro sarebbe già a casa o comunque vi sarebbe stato un chiarimento politico.

5. Rughetti, Voce dal sen fuggita
New entry il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione Rughetti il quale il 25 novembre dichiara ad Isernia che “il decreto su taglio delle prefetture è su un binario morto perché il governo non intende darvi attuazione. Il DPR che stabilisce la chiusura di 23 prefetture è stato accantonato in attesa dell’attuazione della legge di riforma della PA 124/15. Nell’ambito di questo provvedimento sarà definito il nuovo assetto della rappresentanza delle istituzioni statali sul territorio”.
In questa vicenda assai anarchica che attraversa ministeri, competenze, posizioni politiche e che ha toccato vertici di rara gravità pasticciona arriva finalmente la parola risolutiva.

6. Alfano. Ho risolto
5 novembre. Ministro Alfano: “Ho presentato un emendamento alla Legge di Stabilità del 2016 perché le Prefetture restino, tutte, a presidio dei territori come antenne dello Stato in questo particolare momento in cui la loro presenza capillare è fondamentale per i cittadini in termini di sicurezza e di garanzie sociali. L’emendamento da me proposto ha lo scopo di organizzare al meglio la loro presenza sul territorio, armonizzandola con le disposizioni previste dalla cosiddetta legge Madia, e ha già ricevuto il parere favorevole del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero dell’Economia e delle Finanze”.  QUINDI SOSPENSIONE E NON CANCELLAZIONE!

Se ne sono accorti solo adesso?
Come anzidetto questa proposta non cancella la soppressione delle 23 Prefetture ma le rinvia al contrario della PdL dei deputati. Quanto alla ratio, irrazionalissima di tutta la vicenda, secondo Alfano “la logica che ho seguito per evitare la chiusura di alcune prefetture, scongiurando l’isolamento dei territori interessati, che sarebbero stati privati di quella cinghia di trasmissione che lega i cittadini alle istituzioni. Ma non era più semplice evitare la fesseria? Ancora lui: “Sono soddisfatto del risultato ottenuto e mi sono impegnato sin dall’inizio perché si potesse raggiungere. Lo Stato non fa passi indietro e tiene ben saldi i suoi presidi di legalità. Mi sono battuto perché il governo seguisse questo orientamento. Come governo e come maggioranza abbiamo dato una grande prova di fiducia ai prefetti, confermando il loro importante ruolo, e abbiamo ricevuto prove di grande efficienza e di tenuta nelle fasi di emergenza, in considerazione di far parte di una eccellenza dello Stato”. 

Ridicolo
Come si vede qui siamo al ridicolo sublime. Sembra quasi che la proposta di soppressione l'abbiano fatta Obama e Putin insieme oppure la Littizzetto con Greggio, che non sia cioè uscita dal Viminale, all'oscuro il Ministro, su indicazione presumibilmente di uno dei due Presidenti del Consiglio, quello formale (Renzi) e quella che he fa  (la Boschi).

Il buon senso di Pansa
Si dice, tant'è è tutto bene quel che finisce bene dopo una storia da teatro dei burattini. No, affatto. Intanto l'escamotage che hanno escogitato per evitare una figuraccia da Premio Nobel lascia spazi aperti. Ci riferiamo all'intervento del Capo della Polizia Pansa che ha ricordato, giustamente, che si è talmente fuori di testa da sbaraccare Prefetture e Questure nel momento in cui l'esigenza di sicurezza è massima.

Il salvagente ma il rischio resta
Un salvagente raccolto dai Ministri Alfano e Madia: il Governo fa marcia indietro per la sicurezza. Questo non è il punto esclusivo. Gli accorpamenti erano per lo più beceri e lo restano indipendentemente dalla sicurezza. Ne consegue che l'emendamento del Governo resta insidioso e l'on. Rughetti, inconsapevolmente, ha indicato la via prevista: “Nell’ambito di questo provvedimento (l'attuazione della Legge 124 ndr) sarà definito il nuovo assetto della rappresentanza delle istituzioni statali sul territorio”.  E all'Europa era stato notificato che ne restavano 60, come è per le Camere di Commercio, nostra vittima sacrificale non raggiungendo il numero di imprese previsto (75.000). Cautela estrema dunque perchè potrebbe essere la volta buona ma questi quasi tre mesi di penose sfarfallate, simbolo dei simboli l'accoppiamento orobico, hanno azzerato la credibilità.

Tra il dire e il fare...
Finita l'era delle parole occorrono i fatti. Attesa vigile nel frattempo di dipendenti, sindacati, Istituzioni periferiche.
Alberto Frizziero

Politica