Proposte delle Regioni del Nord al Governo

Il documento firmato oggi gai Governattori di Lombardia, Veneto, Liguria merita di essere pubblicato in quanto base per qualsiasi discussione indipendentemente dal fatto che tutti e tre siano del centrodestra. Anzi il documento è occasione per un confronto non urlato ma basato sulle cose concrete. Il testo:

"Roncade/TV, 7 nov).  Questo dunque il documento 'Il bilancio
dei virtuosi', sottoscritto oggi a Roncade (Treviso) da Roberto
Maroni, Luca Zaia e Giovanni Toti.

SPENDING REVIEW -  Applicare costi standard ALLA SANITA',
definire un livello ottimale e lasciare un bonus alla Regioni
virtuose - Applicare costi standard al numero di personale
pubblico negli enti e spesa pubblica in genere,(con un risparmio
annuo di quasi 28 miliardi di euro) - Eliminare le PREFETTURE e
riversare i relativi risparmi alle Province a compensazione dei
tagli fatti e degli oneri spostati a carico delle Regioni.

FEDERALIZZARE ENTRATE E TRIBUTI: - Riconoscimento dello status
di Regione Autonoma alle Regioni che ne fanno richiesta -
Regionalizzazione del debito pubblico - Lasciare ai Comuni,
Città metropolitane ed ex Province oggi Aree Vaste i completi
gettiti dei tributi locali; pertanto lo Stato deve assumere a
proprio carico la perequazione relativa ai fabbisogni su
funzioni fondamentali degli enti locali - Consentire alle
Regioni e ai Comuni, Citta' metropolitane ed ex Province oggi
Aree Vaste di poter liberamente utilizzare le quote dei propri
avanzi di amministrazione sia vincolati, sia destinati nella
misura della capienza dei propri fondi di cassa, sterilizzando
tali impieghi ai fini del rispetto degli equilibri di bilancio
che annualmente ciascun ente deve rispettare quale proprio
contributo per il rispetto dei parametri di finanza pubblica
nazionale eurocompatibili (manovra indispensabile sia per
innescare un meccanismo virtuoso di spesa pubblica a sostegno
della crescita del PIL, sia per consentire agli enti di
rispettare i vincoli e le destinazioni degli avanzi accertati a
consuntivo. In alcuni casi si tratta addirittura di poste
contabili a favore dello Stato; quindi e' doppiamente paradossale
che tali poste gravino a carico degli equilibri annui degli
enti) - Consentire alle Regioni e ai Comuni, Citta' metropolitane
ed ex Province oggi Aree Vaste di poter utilizzare le proprie
risorse finanziarie per la realizzazione di opere pubbliche e in
generale per attivare investimenti pubblici, sterilizzando,
anche in questo caso, tali impieghi ai fini del rispetto degli
equilibri di bilancio che annualmente ciascun ente deve
rispettare quale proprio contributo per il rispetto dei
parametri di finanza pubblica nazionale eurocompatibili (manovra
indispensabile per innescare un meccanismo virtuoso di spesa
pubblica a sostegno della crescita del PIL).

RICHIESTA ECONOMICA SU INIZIATIVE DIRETTE- Messa in sicurezza
del territorio, iniziative antisismiche, tutela idraulica e
relative casse di espansione, messa in sicurezza del territorio
montano e collinare (frane e smottamenti) attraverso fondi da
assegnare alle Regioni  oppure, come per l'edilizia scolastica,
con  accensione MUTUO a carico dello Stato di durata trentennale
e compartecipazione degli enti coinvolti- Eliminazione dal
computo del pareggio di bilancio delle spese di investimento su
specifici settori strategici (utilizzo dell'avanzo di bilancio)
come quelli sopra indicati e altri come quelli relativi a
infrastrutture (Alta Velocita, strade e viabilita', ecc.);
manutenzione strade e corsi d'acqua (le Regioni hanno un avanzo
pari a 21 miliardi che verrebbero messi subito in moto in modo
equo tra tutte le Regioni)-  Applicazione di un regime
forfettario per i giovani, disoccupati e ultra cinquantenni
estromessi dal mercato del lavoro che avviano attivita' con
percentuale forfettaria e fissa al 10% fino ad un fatturato di
50.000 (oggi e' al 15% e fino a 30.000).

SCUOLE PARITARIE: INCENTIVARLE su scala Nazionale e sostenere
con nuove risorse quelle esistenti con dei risparmi economici
conseguibili rispetto alle scuole "statali". 

ART BONUS: portare il credito di imposta dal 65% attuale al 100%
ed inserire anche gli immobili beni culturali appartenenti a
persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli
enti ecclesiastici civilmente riconosciuti.

BLOCCARE i tagli alle REGIONI avviati dal DL 78/2010 e applicati
in maniera lineare a TUTTE le Regioni.

SEMPLIFICAZIONE: Individuare nella legislazione vigente
nazionale dei colli di bottiglia da eliminare per accelerare
l'economia (ad esempio)- Trasferire alle Regioni le funzioni
svolte dall' Agenzia del Demanio; dalla Sovrintendenza per i
Beni Culturali; dal Corpo forestale dello Stato -
Regionalizzazione delle funzioni amministrative relative a:
tutela paesaggistica; tutela dell'ambiente; difesa del suolo;
gestione del demanio marittimo sulla Laguna di Venezia -
Eliminare le CONFERENZE DEI SERVIZI che da soggetti facilitatori
si sono trasformate in alibi per rinviare in conferenza ogni
decisione che il singolo responsabile del procedimento non vuole
assumere. - Regionalizzare completamente la VIA e trasferire
alla Regione le competenze. Un parere VIA statale dura circa 3
anni mentre quello regionale tra i 12 e i 18 mesi. (Lnews)

pab
07-NOV-2016 13:49

Politica