USA: CLANDESTINI BENVENUTI?

Quando Julio è stato derubato nel Texas tre anni fa non lo ha segnalato alla polizia. Julio è un indocumentato dall'America Centrale e aveva paura che la polizia lo facesse deportare. Quando è stato derubato l'anno scorso in Hightstown nel New Jersey, Julio si è messo in contatto con la polizia senza temere la deportazione. Hightstown è stata identificata "una città di paradiso" da un giornale in lingua spagnola perché accoglie favorevolmente i clandestini. Recentemente il consiglio comunale della città ha approvato un decreto che è stato descritto un “bill of rights” (una legge dei diritti) degli immigrati. L'idea è assicurarsi che i clandestini non temano la polizia locale e possano accedere ai servizi della città senza riguardo della loro condizione di immigrazione. Altre città americane hanno approvato decreti simili. Questo accade tipicamente in città "liberal", spesso vicino alle università. La città di New Haven in Connecticut mette a disposizione persino una carta d’identità locale per gli immigrati che serve per trovare casa, aprire conti in banca ed ottenere altri servizi che richiedono identificazione.

Perché queste città americane stanno comportandosi contro i desideri del governo federale che cerca senza successo di eliminare l’immigrazione clandestina? Alcune città lo fanno per ragioni morali. Altre invece vedono benefici finanziari. La città di Hightstown, per esempio, 5.000 abitanti fino a non molto tempo fa, adesso ha una popolazione di più di 6.000 residenti. L’incremento è stato causato dall'arrivo di immigrati latini, molti dei quali sono indocumentati. L'effetto di questi nuovi residenti non è passato inosservato dai residenti locali. L'economia della città era in serie difficoltà ma i nuovi arrivati hanno spronato il commercio con il loro lavoro. I residenti locali hanno abbracciato i nuovi arrivati ed alcuni hanno persino cominciato a studiare lo spagnolo. Il benvenuto ai nuovi arrivati genera benessere per tutti. Inoltre riconosce la necessità di nuova gente negli Stati Uniti per mantenere un'economia dinamica.

Naturalmente, non ogni città americana sta copiando Hightstown. Alcune stanno facendo esattamente l'opposto. Il Consiglio Comunale di Hazelton in Pennsylvania, l'anno scorso, ha approvato un decreto contro l’immigrazione clandestina con un voto di 4 a 1. Decreta illegale l’assistenza ai clandestini e può imporre multe di 1.000 dollari al giorno ai proprietari che affittano case agli indocumentati. Il decreto inoltre richiede che tutte le attività commerciali della città devono essere svolte in inglese. Altre venti città negli Stati Uniti hanno anche approvato simili decreti o sono in procinto di farlo.

Queste leggi locali o statali sull'immigrazione non sono senza conseguenze. In Colorado, per esempio, che ha approvato alcune delle leggi più aspre contro i clandestini durante gli ultimi anni, molti indocumentati hanno lasciato lo Stato. Di conseguenza, una scarsità di manodopera agricola ha spinto il governo ad usare i carcerati nei raccolti agricoli. Il decreto di Hazelton ha anche avuto un forte impatto. Più di 5.000 immigrati hanno abbandonato la città. I commercianti locali affermano che i loro affari hanno subito un calo dal 20 al 50% e almeno due negozi hanno chiuso i battenti.

Gli americani sono chiaramente divisi sulla questione dell’immigrazione clandestina. Un sondaggio condotto dal Washington Post-ABC di Washington ha rilevato che il 39% degli americani crede che gli immigranti non facciano nessuna differenza alle loro comunità. Il resto è diviso in parti uguali (29%) fra coloro che dicono che gli immigranti sono "positivi" e coloro che li vedono come "negativi" per l'America. La divergenza di opinione è ancora più profonda. Da una parte c’è la visione puramente giuridica che vede i clandestini esclusivamente come illegali che dovrebbero essere puniti. Questa posizione vorrebbe i 12 milioni di indocumentati negli Stati Uniti deportati. D'altra parte c’è la visione pratica. La deportazione di tutta questa gente sarebbe virtualmente impossibile perché molti già hanno stabilito radici nel Paese. Il governo federale si stava preparando a varare una legge comprensiva sull’immigrazione quest’anno ma sfortunatamente nulla è andato in porto. Nel frattempo le comunità locali si arrangeranno come meglio possono. Alcune città, come Hightstown, approveranno leggi che prendono l'ispirazione dalle parole scolpite sulla Statua della Libertà che continuano ad attrarre immigrati agli Stati Uniti.

Domenico Maceri (x)

(x) Domenico Maceri (dmaceri@gmail.com), PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

Domenico Maceri
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