Piccoli Comuni 20 30 firme per le liste
LISTE NEI PICCOLI COMUNI, UNCEM: INTRODURRE UN NUMERO DI FIRME PER LA PRESENTAZIONE BLOCCA L'ARRIVO DI LISTE ESTERNE SLEGATE DAI PAESI
"Negli ultimi anni abbiamo assistito a un fenomeno anomalo per la democrazia, nei piccoli Comuni, in particolare quelli con meno di mille abitanti. Ovvero l'arrivo, alla vigilia di ogni tornata elettorale, di liste 'esterne' ai paesi, di persone che poco o nulla hanno a che fare con quelle realtà. Sono spesso spinte da volontà di posizionamento anche di alcuni micro partiti o movimenti che cercano visibilità, con persone mai viste in quei paesi. Questo succede perché non vi è l'obbligo di raccogliere firme per le candidature, come invece accade ed è necessario nei Comuni più grandi. Un problema che Uncem conosce bene e che ci ha visti già in passato segnalare al legislatore e alle Prefetture questa anomalia. Ben venga la democrazia, favorita sia la partecipazione. Ma con buon senso, legame con i territori, senso di appartenenza e impegno non improvvisato o casuale. I Comuni piccoli hanno bisogno di vivacità democratica ed è sempre più difficile trovare persone disponibili a impegnarsi per fare i Sindaci o i Consiglieri. Ma servono regole. Bene ha fatto il Vicepresidente della Unione montana Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, Graziano Bergero, Amministratore di lungo corso, a presentare un ordine del giorno, nel Consiglio comunale di Vallo Torinese, approvato all'unanimità, per chiedere al Parlamento di intervenire modificando la legge 81 del 1993. E introdurre così venti o trenta firme per presentare una lista nei piccoli Comuni. È un tema da presidiare, sul quale agire, che non può passare in secondo piano rispetto ad altre questioni poste da Sindaci dei piccoli Comuni come numero di mandati e burocrazia da eliminare. Come Uncem porremo la questione immediatamente al Viminale e ai Parlamentari, confidando in una analisi seria e capace di interpretare le urgenze dei piccoli centri".
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.