Il documento e le firme. Non vogliamo andare con Bergamo!

E i contentini - v. 'uffici staccati' non risolvono i problemi

Oggi, due novembre, è stato diffuso il documento della RSU della Prefettura di Sondrio firmato dal Presidente della Provincia, da 67 Sindaci, e da una serie di altri personaggi che contesta l'orripilante proposta di soppressione e di accorpamento di Prefettura, Questura, VV.FF. a Bergamo (!!!) che confina con noi ma lungo una cresta che non scende mai sotto gli oltre 2500 metri di quota, esempio di superficialità più unica che rara. La scelta delle 23 - che secondo i Ministri Alfano e Madia non esiste, smentiti (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e poi ancora !!!!!!!!!!!!!! ) dal Capo di Gabinetto - sarebbe stata fatta sulla base di 21 indicatori. Burocrazia alle stelle. La spannometria usata infatti dice che anche a voler tener buono il teorema dei 21 indicatori arrivati al termine, come cominciano a insegnare fin dalle Medie, si va a fare una verifica per vedere se i conti tornano. E sarebbe stato facile vedere di quale cantonata fosse e sia il matrimonio di Sondrio con Bergamo. In ogni caso ecco il documento:

Il documento
Le Istituzioni, autorità, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e rappresentanti degli organi periferici dello Stato della provincia di Sondrio hanno appreso della recente proposta di riorganizzazione delle sedi degli U.t.g. - Prefetture che prevede, tra le altre, l'accorpamento della sede di Sondrio con quella di Bergamo, con la conseguente chiusura degli uffici della Prefettura, della Questura e del Comando dei Vigili del Fuoco.

La Provincia di Sondrio, con legge dello Stato n. 56/2014 c.d. Legge Delrio, ha visto riconosciuta la propria specificità in quanto territorio interamente montano confinante con Stato estero.
Con specifica legge regionale sono state inoltre riconosciute all’Ente particolari forme di autonomia, autogoverno e specificità montana, conferendogli funzioni amministrative in diverse materie e introducendo una differenziazione funzionale e ordinamentale tra la Provincia ordinaria e la Provincia montana di confine.
Al fine di approfondire gli aspetti relativi allo schema di decreto di riorganizzazione degli uffici del Ministero si è tenuta lo scorso 2 ottobre un'assemblea aperta, organizzata dalle R.S.U. della Prefettura di Sondrio.
All’incontro hanno partecipato, oltre ai lavoratori, numerose autorità locali e istituzionali, rappresentanti degli organi periferici dello Stato, delle organizzazioni sindacali e di categoria.
L’incontro è stato l'occasione per condividere le problematiche locali di un territorio interamente montano e sulla necessità di continuare a garantire, attraverso gli uffici periferici del Ministero dell'Interno (Prefettura, Questura, Comando Vigili del Fuoco), una presenza attiva e concreta dello Stato sul territorio, assicurando in tal modo le migliori soluzioni alle problematiche sociali e civili che quotidianamente colpiscono i cittadini.
Dall’esito dell’incontro è nata la necessità di predisporre il presente documento, condiviso da tutte le parte intervenute, quale atto concreto di manifestazione di unità del territorio, dando voce ai suoi cittadini - gente di montagna - che meritano rispetto e considerazione al pari degli altri cittadini.
Da più parti è stato rilevato come la scelta di accorpamento a Bergamo, territorio contiguo non ha tenuto assolutamente conto della riconosciuta  specificità montana acclarata sia dalla legge legge dello Stato (legge Delrio) sia da quella regionale  (l.r. n. 19/2015  Riforma del sistema delle autonomie della Regione e disposizioni per il riconoscimento della specificità ità dei territori montani in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 dei territori montani". 
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Inoltre, sono stati evidenziati i riflessi negativi che ne deriverebbero, per una provincia
contigua a uno Stato estero, nei confronti della Confederazione elvetica, ad oggi non
appartenente alla Comunità Europea, con le connesse problematiche afferenti le zone di
confine (frontalieri, contrabbando, immigrazione, emigrazione).
Non possono poi essere i numeri ristretti di un territorio montuoso a condannarlo
(parametri demografici, incidenza della criminalità e microcriminalità, criticità sociali e la
virtuosità degli enti locali). Non può essere considerata inutile una struttura che ha sempre
dato una buona immagine di efficienza nei servizi, anche in occasione di eventi di
emergenza dove è richiesta prontezza e immediata attivazione della macchina operativa,
costituendo in tal modo un modello.
Il territorio, con estensione di ben 3.212,30 Kmq, è interamente montano, con la presenza:
 di strade di difficoltosa percorrenza e in molti casi collocate in alta quota, che
rendono complessa la dislocazione e il raggiungimento, soprattutto nei lunghi
periodi invernali, dei diversi comuni;
 carenze infrastrutturali e di servizi di trasporto pubblico;
 di un popolamento disperso sul territorio interamente montano e di confine.
Tutte caratteristiche che rendono particolarmente impegnativo il suo controllo, richiedono
per i propri cittadini - già sottoposti a costi significativi per poter lavorare, studiare, curarsi
e spostarsi e per le imprese che sopportano maggiori oneri a fronte di una minore
competitività - un’ offerta di servizi semmai più diffusa.
Il tema dei servizi al cittadino è stato il cardine dell’assemblea.
La chiusura degli sportelli, infatti, comporterà disagi a coloro (cittadini, enti locali,
associazioni di categoria, imprese) che quotidianamente, o anche solo saltuariamente,
hanno a che fare con gli uffici della Prefettura e della Questura: non sarà, infatti, più
consentito l’erogazione sul territorio di servizi importanti, quali il servizio elettorale, il ritiro
di patenti, il dissequestro di veicoli, la cittadinanza, la depenalizzazione, l’antimafia, la
polizia amministrativa, l’immigrazione, la legalizzazione dei documenti e il raccordo con gli
enti locali, per la cui fruizione sarà necessario raggiungere Bergamo, con il carico della
maggiore distanza e della mancanza di trasporti pubblici diretti tra le due province.
Si pensi a un cittadino residente a Livigno: oggi deve percorrere 73 Km per recarsi agli
sportelli della Prefettura di Sondrio, mentre dovrà percorrerne ben 195 per raggiungere
Bergamo, affrontando la mancanza di mezzi pubblici diretti ed elevati costi.
Con la chiusura della Prefettura e il connesso ridimensionamento della Questura, verrà
altresì a mancare un presidio che gestisca le situazioni di emergenza, che coordini le
operazioni delle Forze di Polizia, che disponga gli immediati interventi di Protezione Civile
in un territorio, come quello valtellinese, flagellato, da sempre, da eventi idrogeologici
calamitosi e caratterizzato dalla presenza di frane costantemente monitorate.
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Si è infine evidenziato come lo schema di riordino sia parziale e non coordinato con la necessaria riforma di tutte le Amministrazioni: incoerente con la previsione della “legge Madia” che rimanda a un decreto delegato di riordino di tutta la PA, in modo unitario, promuovendo l’Ufficio Territoriale dello Stato dove il cittadino dovrebbe trovare tutti i servizi ora dispersi tra le varie amministrazioni.
Con il presente documento si chiede che lo schema di decreto sia modificato e venga salvaguardata la presenza sul territorio - non a caso riconosciuto nella sua specificità montana - dei servizi erogati dal Ministero dell’Interno.
Sondrio, 19 ottobre 2015 - Annalisa Annalisa Annalisa Mustillo Serenella Pansoni (R.S.U. della Prefettura di Sondrio)
L’originale, completo delle relative sottoscrizioni, è agli atti della Prefettura di Sondrio.
Il presente documento è stato condiviso dagli Enti di seguito riportati.

I firmatari

Presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta
67  Sindaci della provincia di Sondrio (su 77 e non più 78 in quanto Menarola, che pure aveva firmto, è confluito in Gordona). Non risultano nell'elenco dei firmatari diffuso: Albaredo, Civo, Gerola, Madesimo, Menarola, Pedesina, Piuro, Rasura, Tresivio, Valdidentro
R.S.U. della Prefettura di Sondrio R.S.U. della Prefettura di Sondrio Marilena Boscacci 
5 Presidenti delle Comunità Montane (di Sondrio Tiziano Maffezzini, di Morbegno Christian Borromini, della Valchiavenna Cinzia Capelli, dell'Alta Valtellina Raffele Cola,  di Tirano Annamaria Saligari
Segretario Provinciale Partito Democratico Salvatore Ambrosi
Vice Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Cristina Galbusera,  Presidenti della Coldiretti Sondrio Alberto Marsetti, dell’Unione del Commercio di Sondrio Loretta Credaro, della Federazione Autotrasportatori Italiani Matteo Lorenzo De Campo
Casa Circondariale di Sondrio Giuseppe De Felice
Presidenti dell’Ordine degli Avvocati di Sondrio Alberto Gerosa, del Consorzio Artigiani Cavatori Valmalenco Marco Guerra
Segretari Provinciali C.G.I.L. Giocondo Cerri,  C.I.S.L. Mirko Dolzadelli, U.I.L. FPL Luigi Mescia
Rappresentante Legale U.S.B. Sondrio Francesco Beltrama
Segretari Provinciali C.G.I.L. Vigili del Fuoco Giorgio Ioli,  S.A.P. Cristiano Ambrosini.  S.I.L.P. Angelo De Palo,  S.I.U.L.P. Mauro Verga,  U.G.L. Polizia di Stato Massimiliano Dario
R.S.U. della Questura di Sondrio Stefano Martinalli
Fernando Folini Responsabilile ANOLF SONDRIO Lo Cheikh Mbacke
Segretario provinciale FLAI-CGIL Responsabilile
ART. 3 SONDRIO Marco Fabio Fachini
 

 

 

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