Strasburgo: il racconto della giornata

di Mario Segni

Questo è il racconto di una
giornata. Forse conta più di tante altre cose.


Strasburgo 2 luglio 2003
8,45. Entro al Parlamento Europeo, sebbene non sia
mattiniero. Alle 9 parla Berlusconi aprendo il semestre
italiano. Sarà anche vero, come ha scritto Sorgi sulla
Stampa, che è il 56° semestre europeo e il 6° italiano, e
quindi si è enfatizzato un po' troppo. Ma è sempre una
emozione vedere l'Italia che guida l'Europa, e il debutto di
Berlusconi è molto atteso. L'aula è piena a metà, immaginavo
più gente.

10,30. Commentiamo il discorso di Berlusconi. A me è
sembrato un po' piatto, con contenuti generici. Prodi ad
esempio ha detto di più, chiedendo la riapertura del
dibattito sulla Costituzione per estendere il voto a
maggioranza. Ad Enrico, il mio assistente, il discorso è
invece decisamente piaciuto. Su una cosa comunque siamo
d'accordo: Berlusconi ha fatto bene ad essere prudente, con
il clima di qui è meglio essere generici che suscitare
vespai. I discorsi dei capigruppo sono stati un po' polemici
ma pacati. Crespo ha rimproverato la poca chiarezza
sull'europeismo (Siamo più tranquilli quando parla Ciampi
che quando parla Lei"). Un po' polemica Monica Frassoni,
capogruppo verde, italiana eletta in Belgio, ma niente in
particolare. Finiti gli oratori importanti, l'aula si
svuota. Tutto lascia presagire una giornata a metà strada
tra solennità e noia.

12,00. Rientro in aula, e mi accorgo subito che il
clima è cambiato. Berlusconi ha appena iniziato la replica.
Il livello della voce è crescente, e progressivamente più
polemico. L'aula è stracolma, si alternano applausi, risate,
fischi e contestazioni. Il rumore è tanto forte che è
difficile seguire, anche con la cuffia. Berlusconi parla di
ecologia, probabilmente risponde alla Frassoni.

12,15. In una pausa di relativo silenzio (gli scherzi
del destino) si sente chiaramente la frase di Berlusconi:
"Lo dico al deputato Schulz. In Italia si sta girando un
film sui campi di concentramento tedeschi. La proporrò per
la parte del kapò" Una pausa e poi ancora: "Ha il fisico
perfetto". Da quel momento la situazione è incontrollabile.
Metà Parlamento è in piedi, urla e batte le mani sui banchi.
Nei banchi dei popolari vi è un silenzio totale, un
imbarazzo che raggela. Un funzionario di un gruppo di destra
mi sussurra: "E' caduto nella trappola. Che errore. Ho
vergogna per l'Italia". Ursula Schleicher, deputato del CSU
(i democristiani bavaresi) mi chiede: "Ma è sempre così?"


12,30. Berlusconi sembra perdere completamente il
controllo. Dimenticando che lì non è presidente di un
governo di maggioranza, ma il Presidente di turno che deve
rappresentare tutti gli europei, comincia a parlare di
avversari ed amici. "Agli avversari dico di non preoccuparsi
troppo perché sei mesi passano presto". "Pas toujours", si
sente distintamente. Berlusconi ha finito. Chiede di parlare
Schulz a titolo personale. Ha fama di essere polemico e
cruento. E invece parla calmissimo. "Presidente, Lei mi ha
concesso di parlare per tre minuti, ma io sarò brevissimo.
E' stato offeso il mio onore personale, ma questo è poco. Ma
è stato offeso l'onore di un rappresentante del popolo
tedesco, insinuando che potrebbe essere un nazista, Questo è
inaccettabile". Si alza a parlare Crespo: "E' stato offeso
l'onore del Parlamento. Si apre un problema istituzionale".


12,50. Siamo al dramma finale. Il Presidente COX
cerca di chiudere. "Sono state dette frasi che non sono in
armonia con lo spirito del Parlamento europeo. Do' la parola
al Presidente per un chiarimento". E' un chiaro invito a
Berlusconi a rettificare e a chiudere l'incidente. Ma
Berlusconi è ormai fuori controllo: "Non ritiro niente. Chi
ha visto Schulz ha sentito il tono e le parole con le quali
mi ha offeso. Ho parlato per ironia, ma non ho niente da
chiarire". E' il finimondo. Riprende la parola Cox: "Quello
che è stato detto è in contrasto con lo spirito e le regole
del Parlamento. Ordino la cancellazione del processo
verbale". E' la cosa più grave di tutte. E' una esplicita
censura del Presidente del Parlamento al Presidente
dell'Unione".

14,00. Entro nel salone dei ricevimenti. Cox ha
organizzato un pranzo in onore della presidenza italiana.
Doveva essere alle 13,30, ma sono sballati tutti i tempi. E'
sballato anche il cerimoniale. I capigruppo, con la sola
eccezione di Pasqua, non sono andati per protesta. Non è
andato neanche Fini, né i deputati italiani socialisti e
verdi. Pranzi di questo genere hanno una rigida etichetta,
con brindisi e discorsi. Ma è una confusione di gente che
entra ed esce, si siede si alza. Cox dice: "E' un pranzo
informale, sedetevi dove volete e mangiate quello che
volete". Berlusconi sembra completamente imbambolato, dà
l'impressione di non capire quello che gli si dice. Arriva
Poettering, il capogruppo del PPE, e trascina Berlusconi in
un angolo, dove parlano a lungo. Immagino che gli prospetti
una linea di condotta. Alle 16 c'è la riunione del gruppo
popolare.

17,00. Alla riunione dell'intergruppo dei federalisti
arrivano le prime notizie della riunione dei popolari. Ci
viene raccontato che Berlusconi ha parlato per venticinque
minuti del suo caso personale, solo tre minuti sull'Europa.
I primi interventi: lord Stokton, conservatore inglese,
avrebbe detto più o meno: "sono tuo collega, e quindi amico,
ma ti avverto che l'immagine di oggi è disastrosa.
Correggila subito, chiedi scusa". May Weggen, olandese: "ho
parenti ed amici che sono morti nelle camere a gas dei
nazisti. Come si può scherzare su queste cose?" De Sarnez,
francese: "è stato violato lo spirito di noi popolari e del
Parlamento".

18,00. Arrivano i primi commenti della stampa
straniera. Le Figaro e Le Monde parlano di "scandale a
Strasbourg". La CNN, mi viene detto, ne fa la prima notizia.
Giunge la notizia che il governo tedesco ha convocato per
chiarimenti l'ambasciatore italiano. Sembra di essere
tornati ai tempi della mobilitazione generale. Meno male che
dovremmo fare l'Europa unita.

20,00. Vedo TG1. A sentir loro, sembra che al
Parlamento europeo sia stato preso un tè con pasticcini.
Anzi viene data notizia di una telefonata di Bush che si
complimenta con Berlusconi (non si capisce per che cosa).
Evviva la obiettività dell'informazione.
Mario Segni


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Mario Segni
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