La sinistra dell'EU orientale ragiona in termini ben diversi da quella della vecchia Europa. Loro il comunismo l'hanno provato, sulla loro pelle. Lorol
Come altre volte ho avuto modo di dirvi, non sempre concordo con
i radicali ma non posso che apprezzare il loro "spirito libero"
e battagliero;
Sopratutto hanno le idee chiare in termini di libertà e diritti.
Ecco a voi un interessante pezzo, tratto da "Notizie Radicali".
<Ancora una volta la "vecchia Europa" non ha fatto una bella
figura.
Stalin non era meglio di Hitler, ha solo avuto la buona sorte di
stare dalla parte giusta.
Ma i suoi milioni di morti, ormai documentati ad abundantiam,
non valgono meno di quelli della Germania nazista. Ne i Baltici
od i Polacchi o gli Ucraini, deportati in massa in Siberia o
fatti morire di fame, valgono meno degli Ebrei.
Furono tutti vittime, in genere del tutto innocenti, di 2
sistemi barbari di uguale negazione della libertà e del diritto.
Ben fanno, i valorosi Radicali, senza peli sulla lingua, a dire
a chiare lettere quello che, in realtà sappiamo tutti: la vera
"liberazione" dell'Europa non terminò nel 45 ma con la caduta
dei muri.
Negarlo significa negare la storia.
Ed a voi, amici di sinistra, lancio un avvertimento: attenzione, la sinistra
dell'EU orientale ragiona in termini ben diversi da quella della
vecchia Europa.
Loro il comunismo l'hanno provato, sulla loro pelle. Loro la
"fratellanza" sovietico-russa la conoscono. E non ne vogliono
più sentir parlare.
Per loro un Fidel Castro è un rudere della storia, un relitto di
un fenomeno politico sbagliato e finito.
Andatolo a spiegare ai Bertinotti ed ai Diliberto italici!
E questo spiega bene come mai governi più o meno di sinistra spesso
addirittura formati da ex comunisti, come in Polonia, abbiano
seguito entusiasticamente gli USA in Irak, inviando, in massa,
contingenti, sia pure (ma non sempre) simbolici.
Andate ad informarvi: i Paesi dell'EU orientale hanno tutti
inviato truppe in Irak.
Ed erano, molto spesso, di sinistra!
Una sinistra ben diversa da quella nostrana che, non ancora vaccinata
contro massimalismi e dogmatismi marxisteggianti, sogna ancora
una politica vetero marxista (o neomarxista, che dir si voglia).
Pensateci perché il futuro, piaccia o no, è in Europa ed allora,
sempre di più, dovremo confrontarci con queste idee, così
lontane da quelle di casa nostra.
A ben risentirvi.
Nemo Canetta
GdS 20 V 2005 - www.gazzettadisondrio.it