RAZZISMO IN ISRAELE
In Israele continua un tragico
ping-pong. Attentato dei palestinesi per vendicare l'uccisione
ad opera dell'esercito israeliano. Intervento militare per
vendicare l'attentato palestinese. Nuovo raid contro gli
israeliani, anche civili, per nuove vendetta. Risposta
israeliana. E così via.
In questo quadro desolante si innesta un incredibile episodio
che va chiamato con il suo vero nome: razzismo. Non di
israeliani nei confronti dei palestinesi o viceversa. No. Questa
volta é una questione solo israeliana.
Nella cronaca del dolore e dei lutti si é innestata nei giorni
scorsi la storia di un soldato circa ventenne ucciso dai
palestinesi.
Funerale e sepoltura non nel cimitero ebreo, ma in quello per
non ebrei.
Il povero soldato aveva il torto di essere figlio sì di un ebreo
ma con madre non ebrea. Non era un "puro" ebreo, anche se
portava la divisa, anche se aveva dato la vita per la causa
comune, e quindi non poteva essere sepolto con gli altri.
Alle censure venute da molte parti il Capo religioso interessato
ha candidamente ma tragicamente risposto che in fin dei conti "i
due cimiteri erano divisi solo da un sentiero".
Una distanza
fisica minima ma una distanza morale abissale: di qua "la nostra
razza", di là "gli altri". E un capo religioso che non si rende
conto che questo é razzismo.
Aveva cominciato un ignobile caporale di nome Adolf col dividere
in base alla razza, gli ariani e gli altri, e poi fu Olocausto.
Proprio gli ebrei, che hanno pagato un prezzo altissimo per le
aberranti teorie sulla razza e che sono il bersaglio del
fanatismo islamico estremista, altro razzismo, dovrebbero essere i primi a
bandire anche la più semplice e marginale manifestazione di
divisione basata, appunto, sulla razza.
Vorremmo essere ebrei d'Italia per reagire a questo modo di
pensare e di agire, che oltre a tutto - si vedano i
condizionamenti sul Governo Sharon - ostacolano anche ogni e
qualsiasi tentativo di riportare pace in Medio Oriente.
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GdS 24 II 01
OC-GdS5: Attenzione alle persone anziane. C'è anche qualcuno che attraversa all'improvviso, magari dopo aver guardato verso di noi e visto che l'auto arrivava.
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