Lettera aperta di Carlo Scognamiglio e Mario Segni sulla disastrosa vicenda di Strasburgo

di Carlo Scognamiglio e Mario Segni

Lettera aperta di Carlo
Scognamiglio e Mario Segni al Direttore Marcello Sorgi
pubblicata su "La Stampa" del 4 luglio 2003
(inviataci da Mario Segni).


Caro direttore,

sulla disastrosa vicenda di Strasburgo rischia di passare
una interpretazione che attribuisce tutto ad uno scatto di
nervi di Berlusconi. Non è vero. Sarebbe riduttivo. Il
problema è molto più ampio, ed investe il Governo e la
maggioranza, non la sola persona del leader. E' la Casa
delle Libertà che è saltata in aria nel suo primo vero
contatto con l'Europa, come sta saltando in aria nel
governare il Paese.

Nato per dare all'Italia un progetto liberale, il centro
destra si è progressivamente identificato con la
concentrazione mediatico - finanziaria di Berlusconi. Bossi
vi ha portato l'unica vera novità, resistendo alla tenaglia
del partito azienda, e imponendo significativi cambiamenti
sul piano programmatico e su quello politico. La Casa delle
libertà è la risultante di queste due componenti, la
leadership berlusconiana e le scorrerie di Bossi.

Era inevitabile che una simile miscela esplodesse in Europa.
La politica della Lega e il suo linguaggio, la ostentata
xenofobia, l'attacco all'"Europa leninista" hanno contato
quanto il conflitto di interessi nel creare diffidenza e
ostilità in tutte le Istituzioni europee, al di là del
confine tra destra e sinistra. Tanti europei avvertono che
non viene cambiata una politica, ma vengono lesi alcuni
valori come la tolleranza, lo stato di diritto, il
multiculturalismo.

Ma la Casa delle libertà è questa ed è immodificabile.
Poiché si fonda su un presupposto aziendale, non è
condizionabile da battaglie interne. Fini e Follini si
avviano ad una verifica inutile. Il progetto
liberaldemocratico è morto, come è ridicolo oggi proclamarsi
eredi di De Gasperi e dei fondatori dell'Europa.

Il 21 scorso, all'Eliseo, abbiamo indicato l'unica vera
strada di cambiamento: la creazione di una forza
liberaldemocratica nuova, al centro dello schieramento
politico, e quindi libera da ogni condizionamento. Per
questo è nato il Patto, Partito dei liberaldemocratici. Il
primo appello, l'abbiamo rivolto a tutti gli uomini di
cultura liberale, laici e cattolici, che non si riconoscono
nei due Poli. Dopo gli ultimi fatti l'appello è più forte.
Perché è chiaro, soprattutto a chi aveva sperato nel Polo,
che la linea è questa e tale resterà.
Carlo Scognamiglio e Mario Segni


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