IRAK: I CONTI CONTINUANO A NON QUADRARE
Costituzione
La prima approvazione della Costituzione irakena è avvenuta,
ahimè, in modo conforme a quanto a suo tempo da noi sostenuto
con la speranza comunque, rivelatasi vana, di sbagliare
previsione.
D’accordo Sciti e Curdi. In totale disaccordo, al punto da
estraniarsi, i Sanniti. Venti per cento della popolazione, etnia
da sempre alla guida del Paese, etnia che aveva espresso Saddam
e gran parte della classe dirigente, oggi ai margini, in
particolare poi delle fonti energetiche in gran parte, con il
Federalismo costituzionale, in mano alle altre due etnie.
Non sono serviti neppure i passi concreti degli americani,
compresa la liberazione di un migliaio di prigionieri sanniti.
Quorum
Adesso il punto cruciale per Bush è di evitare che venga
raggiunto quello che può essere definito il “quorum
d’invalidazione della Costituzione”. Se nel referendum di
ottobre cioè almeno tre delle 18 Province (“Governatorati”)
votano contro a maggioranza qualificata (due terzi) niente
Costituzione e addirittura scioglimento del Parlamento con
elezioni entro metà dicembre. Il tentativo americano è quindi
oggi quello di rafforzare i Partiti sunniti moderati, cercando
di ottenere concessioni da Sciti e Curdi, per evitare il
disastro politico, in Irak e negli USA, qui tenendo conto del
turno elettorale 2006 di mezzo mandato presidenziale. Ai Sanniti
non va giù l’assetto federale che dà il forziere petrolifero a
Sciti e Curdi e non digerisce la mancata identificazione
Stato-Islam, non bastandogli che l’Islam risulti “una” delle
fonti normative.
Non ci siamo
Una volta ancora non ci siamo.
Fuori legge il Partito Baath – altra insoddisfazione sannita -,
che prima era tutto. Nato in Siria per una grande, unica Nazione
Araba nel 1947, diventa “socialista” nel 1953, ammette altre
religioni, si proclama non ateo ma laico. In Irak è il motore
del colpo di Stato del 17 luglio 1968, poi si sviluppa
capillarmente con cellule (malaga), nuclei (kheliva), divisioni
(firga), sezioni (shu’ba), federazioni (fere’), 18, una per ogni
governatorato. Poi l’élite superiore di comando. Era un vero e
proprio “Partito-Stato” e stiamo pur sicuri che là sono in tanti
a rimpiangerlo, e non solo sanniti.
I conti continuano a non quadrare
I conti continuano a non quadrare, compresi quelli economici
visto che il Congresso USA, sempre più di malavoglia, ha dovuto
e deve integrare un budget dilettantisticamente predisposto così
del resto come il conflitto, il dopo-conflitto, la nuova classe
dirigente irakena e via dicendo. Si dimostra sempre di più
quanto aveva ragione “la vecchia Europa” – così l’aveva
sprezzantemente chiamata Rumsfeld – che invece si stava
dimostrando, e la verifica c’è stata, “la saggia Europa”.
Tutti quelli che ci sono hanno voglia di venire via dall'Irak,
americani compresi. Ma i conti continuano a non tornare. Venendo
via poi impazzirebbero. E, se qualcuno non capisce altri
discorsi, come la metteremo con il petrolio, noi tributari come
nessun altro per l'energia che ci occorre?
GdS
GdS 10 IX 2005 - www.gazzettadisondrio.it