FRANCIA SPENNATA MA IL PROBLEMA MAGGIORE NON

LE PENne di Marianna - Non fare agli altri... - Il dramma non é Le Pen -



LE PENne di Marianna


LE PENne di Marianna

La Marianna, simbolo della Francia, si é vista di colpo spuntare
molte penne, quante non avrebbe mai immaginato. Penne importanti
inoltre, perché se improvvisa é stata la fioritura altrettanto
immediati sono stati i frutti, addirittura clamorosi.

Era talmente scontato che al ballottaggio nelle elezioni
Presidenziali francesi andassero il Presidente uscente Chirac e
il Capo del Governo Jospin che l'unico motivo di valutazione, e
di attesa, era chi dei due sarebbe stata davanti. Al più, visto
che i sondaggi davano un vantaggio all'uscente, si attendeva di
vedere quale sarebbe stato il margine di vantaggio con le
elucubrazioni sul futuro atteggiamento delle altre posizioni in
lizza, da cui sarebbe poi dipeso, quindici giorni dopo, l'esito
finale.

La saggezza popolare é ricca di ammonimenti: "non vendere la
pelle dell'orso prima di averlo preso", "Non fare i conti senza
l'oste", "Fra i due litiganti il terzo gode" ecc. Nessuno,
proprio nessuno, aveva pensato di attingere a questa saggezza
popolare. Se, per avventura, qualcuno lo avesse fatto sarebbe
stato preso per mentecatto.

E invece l'imprevisto é successo. Monsieur Le Pen ha messo le
sue penne sulla Marianna ed ha spennato tutti, superando Jospin
e quindi presentandosi al ballottaggio in qualità di sfidante.

Semplicemente clamoroso.

NON FARE
AGLI ALTRI...


Rispolverando una tradizionale nazionale di spocchia, di boria,
nei confronti degli italiani, ci avevano impartito lezioni di
democrazia, anche pochi giorni prima delle loro elezioni. Ironia
della sorte. Si pavoneggiavano, con le penne del pavone, ma non
lo sapevano, non lo immaginavano, troppo intenti com'erano a
squadrare dall'alto in basso l'Italia. E che fosse, questa
spocchia, quella del pavone, la fotografia documentale uscita
dalle urne di quelle tante penne di cui il pavone era ed é
ricoperto, lo ha con inesorabile analisi certificato.

La storia d'altronde insegna (o dovrebbe insegnare).

Il 21 settembre 1792 a Parigi si radunava il nuovo potere,
l'Assemblea Nazionale. Sui banchi prendeva posto una eterogenea
maggioranza, definita "marais", la palude. Un autore insigne la
dipingerà così: "La storia passava davanti a loro e loro manco
non se ne accorgevano...".

In questo caso non é la storia, almeno tutti se lo augurano, ma
la cronaca, una cronaca quotidiana verso la quale il Palazzo,
anzi trattandosi della Francia le Palais, non ha volto
abbastanza lo sguardo, calamitato da un mondo intellettuale
certamente attivissimo ma decisamente fuori misura.

IL
DRAMMA NON E' LE PEN


Il dramma francese non é Le Pen, non é il suo 15%, non é il
fatto che sia lui a sfidare Chirac nel ballottaggio. Non sfugge
a nessuno ovviamente il pericolo rappresentato dallo stato
d'animo di molti che hanno ritenuto con il loro voto di
scegliere in quella direzione la via migliore, tanti proletari
compresi. Il clamore é stato pari allo shock, e Le Pen, per
inciso, commosso ringrazia perché si sente, come lo ha definito
la moglie trovando amplissimo spazio sulla stampa, "un eroe".
Con senso della misura bisogna stare attenti. Le Pen non é
infatti il Tartarin di Tarascona, ma neppure le Cid, e abbiamo
l'impressione che, volendolo avversare nel modo sbagliato, gli
si stia creando un bel piedistallo....

C'é un altro dato, ben più drammatico.

Il Presidente della Repubblica, che in Francia ha grandi poteri,
e il Capo del Governo, espressioni dei due schieramenti
contrapposti, dei moderati e delle sinistre, sommando i consensi
ottenuti si trovano ad avere con loro poco di più di un terzo
dei francesi, di quelli che hanno espresso validamente il loro
voto.

Evidentemente c'é qualcosa che non va, anzi tanto che non va,
perché in un certo senso questi dati numerici sono una
delegittimazione della classe dirigente che mette in crisi la
rappresentatività delle Istituzioni.

Non é giusto azzardare ipotesi. Non sono riusciti a capire la
situazione quelli sul posto, figurarsi chi é in un altro Paese e
non ha quindi sufficienti dati di valutazione.

Interessa trarre indicazioni utili. Possono infatti essere
diversissime le situazioni, totalmente differenti i dati del
problema, ma resta comunque un unico comun denominatore: quello
politico.

Se vi é, per qualsiasi ragione, in qualsiasi modo, un deficit di
politica i nodi sono destinati a venire al pettine.

Non tutti in Italia hanno presente questo assunto.
Alberto Frizziero


GdS 28 IV 02

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Alberto Frizziero
Politica