Ancora sul no referendario svizzero agli stranieri

di Dino Nardi*

SVIZZERA: IL DOPPIO NO AI PROGETTI SULLE NATURALIZZAZIONI/ PER
LA FCLIS: UN
VOTO IRRAZIONALE ED EMOTIVO


"Nel segreto delle urne sono prevalse
considerazioni
irrazionali ed atteggiamenti emotivi dettati dalla paura e dai
riferimenti,
distorti ad arte, degli scenari internazionali. Su questo
insieme di
sentimenti non governati dalla ragione ha fatto breccia la
propaganda
aggressiva, mistificatoria, condita di informazioni false e di
richiami
xenofobi, inscenata dall'UDC con notevole dispendio di mezzi
finanziari".

Così l'Esecutivo della Federazione delle Colonie Libere Italiane
in
Svizzera (FCLIS) esprime, all’indomani delle votazioni
referendarie in
Svizzera, "il proprio disappunto e una profonda delusione per il
doppio NO
uscito dalle consultazioni elettorali del 26 settembre sui
progetti di
naturalizzazione agevolata e di cittadinanza per i giovani
stranieri di
seconda e terza generazione".
Per la FCLIS, d'altra parte, "i partiti borghesi favorevoli ai
progetti
hanno promosso una campagna di basso profilo impegnandosi solo
formalmente,
mentre i partiti della sinistra hanno sottovalutato la portata
politica in
gioco. Questa disattenzione verso una questione di vitale
importanza per il
futuro della Svizzera apre delicati problemi sul funzionamento
della
democrazia nella Confederazione, sui meccanismi dell'azione
governativa e
mette a serio rischio l'integrazione della Svizzera nell'Unione
Europea".

"Il popolo svizzero ha perso l'opportunità di produrre
un'occasione
storica, di lungimiranza politica, di maturità civile e di
apertura
culturale", prosegue l’Esecutivo della FCLIS. "L'emigrazione è
un dato
culturale positivo della società elvetica. La presenza operosa
della
comunità estera è un fattore di arricchimento del suo tessuto
sociale e
dilata nell'intero contesto europeo i suoi effetti benefici. Non
riconoscerne la valenza sul piano giuridico dei diritti e della
parità di
trattamento è indice di una miopia concettuale e pragmatica che
non può
durare a lungo".

Nonostante ciò, dichiara la Federazione, "l'azione di
persuasione e di
sensibilizzazione presso l'opinione pubblica indigena, da parte
delle
organizzazioni degli emigrati, deve dunque continuare con
maggiore lena e

con più agguerriti e aggiornati strumenti di comunicazione".

Ringraziando "tutti i militanti, gli attivisti e i dirigenti
delle CLI, del
FIMM (Forum per l'Integrazione delle Migranti e dei Migranti),
del SEI
(Sindacato Edilizia e Industria), della FLMO (Sindacato
dell'industria,
della costruzione e dei servizi), dell'USS (Unione sindacale
Svizzera) e
della sinistra italiana in Svizzera per la generosa opera
sviluppata in
questi mesi a favore delle proposte sulle naturalizzazioni
agevolate e
sulla cittadinanza", l'Esecutivo FCLIS conclude con un auspicio:
"il loro
lavoro non è inutile, è stata una vigorosa testimonianza
d'intelligenza e
di passione politica e darà sicuramente, in un futuro non troppo
lontano, i
frutti sperati". (aise)

LA SVIZZERA CONTRARIA ALLE NATURALIZZAZIONI FACILITATE/ DALLE
URNE UN
RISULTATO CHIARO: TANTA VOGLIA DI STRANIERI DA PARTE DEL POPOLO
ELVETICO


Peccato che il popolo elvetico, in particolare
quello
tedescofono e ticinese, si sia fatto convincere, ancora una
volta, sul tema
dell'immigrazione e degli stranieri, dalla propaganda becera e
xenofoba
della Destra svizzera.

Dopo il risultato di domenica 26 settembre, un chiaro no alle
naturalizzazioni facilitate espresso dalla maggioranza sia del
popolo che
dei Cantoni, tuttavia, non ci saranno in questo Paese né meno
cittadini
stranieri (20) né meno islamici, argomenti che sono stati i
cavalli di
battaglia della martellante e dispendiosa campagna elettorale
della Destra.

Continuerà, infatti, ad esserci in Svizzera ancora lo stesso
numero di
stranieri e di islamici come prima e cioè di cittadini di serie
B, come
pure continuerà ad esserci una giungla di norme in materia di
naturalizzazioni a seconda dei comuni e dei Cantoni.

Pertanto un risultato come quello di domenica dimostra che la
maggioranza

del popolo elvetico desidera solo a parole l'integrazione degli
stranieri

residenti in questo Paese e che, invece, ha semplicemente tanta
voglia di

stranieri che continuino a restare tali!
dino nardi*


* Consigliere Cgie Svizzera


GdS 20 X 2004 - www.gazzettadisondrio.it

Dino Nardi*
Politica