CONTRO IL PORCELLUM APERTA UNA STRADA 11 7 30 16

Riceviamo e pubblichiamo:

C'è finalmente la possibilità di fare qualcosa di concreto per questa politica malandata e questa Italia che amiamo tanto. Ma per spiegartelo devo raccontarti alcune vicende di queste ultime settimane.

Ricorderai quante battaglie abbiamo fatto contro il Porcellum, la infame legge elettorale che con la lista bloccata ha trasformato il Parlamento in una una assemblea di nominati: un insulto alla democrazia e alla meritocrazia. Contro il Porcellum abbiamo fatto un referendum, e purtroppo solo un quarto degli elettori è andato a votare. Abbiamo presentato una proposta di legge Parisi - Ceccanti con duecento firme di parlamentari: una legge che con due articoli cancellerebbe il pasticcio e tornerebbe al sistema precedente, quello voluto dal referendum del 93, in cui ogni cittadino sceglieva il suo parlamentare. Abbiamo trovato un muro di gomma, perchè il sistema di nominare e di avere un Parlamento docile piace a tanti, a destra e a sinistra.

Ma adesso si è aperta una strada. Il 12 giugno gli italiani sono andati a votare e il referendum è passato. Dunque i cittadini sono ancora capaci di appassionarsi alla politica, di reagire e di tentare il cambiamento. Allora l'arma può essere usata anche per cambiare il Porcellum. E' sempre difficile ma non è impossibile. Ci siamo messi a lavorare e il professor Morrone, un giovane a llievo di Barbera, ha elaborato due quesiti che abrogherebbero la infame legge vigente e ripristinerebbero quella precedente, con la quale, come in Inghilterra, il paese è diviso in collegi uninominale e in ognuno di essi diventa deputato o senatore il più votato dagli elettori, non più chi è stato scelto dall'alto. Due settimane fa ventinove persone sono andate in Cassazione e hanno depositato i quesiti. Vi erano parecchi politici, Parisi, Di Pietro, Veltroni, Migliore, Castagnetti. Pensavamo di partite immediatamente ma purtroppo le indecisioni e i passi indietro di alcuni (soprattutto Veltroni e Castagnetti) hanno frenato e si è perso tempo prezioso. Ma adesso per il coraggio di Arturo Parisi e di altri che voglio ringraziare si è ripreso il cammino. Si stanno stampando i moduli e dalla settimana prossima si raccoglieranno le prime firme.

Bada bene, l'impresa è difficilissima. Bisogna raccogliere 500.000 firme entro il 30 settembre, con l'estate di mezzo e con tutti i problemi che abbiamo affrontato in tutte le campagne referendarie. Ma è un'impresa sacrosanta. E' l'unico modo per cancellare una vergogna nazionale. I partiti non si muoveranno mai da soli. Dobbiamo reagire. Ce la faremo? Non lo so. Ma so che bisogna provarci, che non abbiamo alternative, e che se anche non ce la facessimo potrebbe essere l'inizio di qualcosa che si muove e che può continuare in altri modi.

Perciò ti chiedo: sei disposto ad aiutarci? Oltre che firmando, puoi farlo in molti modi: offrendo disponibilità per la raccolta delle firme, propagandando l'iniziativa via mail, lettera, telefono, dando un contributo finanziario. Se la risposta è sì, scrivimi a questo indirizzo msegni@tin.it. Concorderemo assieme le modalità. Ci conto.

Mario Segni

Mario Segni
Politica