PICCOLI COMUNI: RIFLESSIONE SULLA POLITICA

Dieci proposte di Fassino sono al centro della riunione on-line del Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni Italiani per una concreta riflessione sulla necessità da parte della politica di rispondere alle legittime attese dei cittadini.

Si affidi a cinque personalità indipendenti l´incarico di un nuovo rapido censimento degli enti che usufruiscono di contributi pubblici, sopprimendo quelli inutili e sospendendo immediatamente ogni contribuzione.

Il Parlamento modifichi subito gli articoli 56 e 57 della Costituzione, stabilendo che - quale che sia la legge elettorale in vigore oggi o in futuro - i membri del Parlamento non superino i 400 Deputati e i 150 Senatori.

Il Governo chieda ai Presidenti delle Regioni di proporre ai rispettivi Consigli la revoca dell´aumento di consiglieri regionali adottato in questi anni e, con le elezioni del 2010, si torni alle dimensioni precedenti.

Si riducano le dimensioni dei Consigli Comunali e Provinciali e delle rispettive Giunte, con un provvedimento che entri in vigore già con le elezioni amministrative parziali della primavera 2008. Si sopprimano i Consigli di Quartiere nelle città con meno di 500.000 abitanti.

Si allineino indennità e pensioni di parlamentari e altri incarichi elettivi alle medie europee. Si riveda il sistema delle indennità per incarichi pubblici, concentrandole su funzioni di governo e di rappresentanza essenziali, ripristinando il principio che un incarico pubblico possa essere a titolo gratuito, senza prevedere obbligatoriamente indennità o compensi.

Si adottino criteri di nomina negli enti pubblici statali, regionali e locali, fondati su professionalità e merito, prevedendo forme di accertamento delle competenze - per esempio come negli Stati Uniti con audizioni pubbliche dei nominandi - e di verifica dell´attività svolta, nonchè criteri rigorosi per il ricorso a consulenze esterne.

Tutti i Consigli di amministrazione di Enti pubblici statali e locali - comprese le società collegate e le società per azioni a prevalente capitale pubblico - siano composti da non più di 5 membri, ponendo fine a nomine pletoriche fondate su spartizioni e lottizzazioni e si stabilisca che le indennità di carica non siano superiori alle indennità in vigore nell´ente nominante, e in ogni caso, di dimensione monetaria contenuta. E si introducano tetti retributivi per i manager pubblici.

Le missioni internazionali promosse in campo economico-commerciale possano essere svolte, oltreché dallo Stato, solo dalle Regioni - e non più anche da città e province - e le delegazioni non possano essere costituite da più di tre rappresentati istituzionali e il personale amministrativo di accompagnamento non ecceda la stessa dimensione. Gli stessi criteri di sobrietà valgano per ogni missione di cooperazione internazionale da parte di Enti locali in campo culturale e sociale.

Si deleghino le Regioni ad una revisione delle attuali Province, stabilendo parametri (come soglie di popolazione minima) che riducano del 50% il numero delle attuali Amministrazioni provinciali e si abolisca la selva di consorzi intercomunali, trasferendone la competenza alle Province. Le Regioni operino una revisione delle Comunità Montane, riducendone il numero, gli organi e i costi.

Si riformi il sistema dei rimborsi elettorali e si sopprima la garanzia dello Stato sui mutui contratti dai partiti politici i quali, come ogni cittadino o persona giuridica, devono garantirsi con i propri beni.

“Le dieci proposte di Fassino – afferma il Portavoce dei Piccoli Comuni Virgilio Caivano – rappresentano una importante piattaforma sulla quale poter concretamente lavorare per trovare soluzioni condivise con i cittadini e soprattutto risposte rapide e concrete da parte della politica e delle istituzioni.

Andrea Gisoldi

Andrea Gisoldi
Politica