IN PARLAMENTO DDL DI INIZIATIVA POPOLARE PER RIPUBBLICIZZARE L'ACQUA

Avviato in Commissione Ambiente della Camera l'esame della proposta di legge d'iniziativa popolare recante "principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico". Accanto all'analisi di questo testo, i commissari studieranno anche proposte di modifica al d.Lgs 152/2006, nonché modifiche all'articolo 23-bis della legge 133/2008. Relatore della proposta - sottoscritta da 406.626 cittadini riuniti nel Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua - è Domenico Scilipoti (IDV).

La proposta di legge prevede: la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell'acqua (bene considerato diritto umano inviolabile, bene esauribile da tutelare anche per le generazioni future e indisponibile secondo logiche di mercato); la necessità che ad ogni prelievo concesso corrisponda un contatore dell'uso; la tutela e la pianificazione della risorsa acqua (con la definizione di bacini idrografici e relativi bilanci idrici).

La proposta prevede poi i princìpi relativi alla gestione del servizio idrico, definendo tale servizio privo di rilevanza economica e sottratto ai princìpi della libera concorrenza; prevede poi le modalità della gestione integrata, la proprietà pubblica e inalienabile delle infrastrutture e delle reti e l'affidamento della gestione e dell'erogazione del servizio idrico integrato in via esclusiva ad enti di diritto pubblico.

Infine, mirando alla ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato, stabilisce la decadenza degli affidamenti in essere e le modalità di trasformazione degli attuali gestori in società a capitale interamente pubblico.

Il testo individua le modalità di finanziamento del servizio attraverso la fiscalità generale e stabilisce le modalità di finanziamento del servizio attraverso la tariffa, definendo l'erogazione gratuita di cinquanta litri per abitante come quantitativo minimo vitale giornaliero.

Infine, la copertura finanziaria del provvedimento è garantita attraverso una destinazione di risorse annuali pari al 5 per cento delle somme destinate nell'anno finanziario 2008 alle spese militari; attraverso la destinazione annuale delle risorse derivanti dalla lotta all'elusione e all'evasione fiscali e dalle sanzioni previste per la violazione delle leggi di tutela del patrimonio idrico nonché attraverso la destinazione di una quota parte dell'imposta sul valore aggiunto applicata al commercio delle acque minerali. La copertura finanziaria è inoltre assicurata attraverso l'istituzione di una tassa di scopo relativa al prelievo fiscale sulla produzione e sull'uso di sostanze chimiche inquinanti per l'ambiente idrico.

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