ON. QUARTIANI (x): CONTRO OGNI BUON SENSO L'ABOLIZIONE DEI BIM IN FINANZIARIA

Tre domande all'On. Erminio Quartiani (deputato DS e Presidente dell'Intergruppo parlamentare Amici della Montagna) sulla questione dei Consorzi Bim e le proposte di soppressione da parte dello Stato in sede di Finanziaria

- Onorevole Quartiani, nell’ambito delle proposte di riorganizzazione della Montagna italiana e della riduzione dei costi della politica, in questa Finanziaria, sembra che, i Consorzi BIM ed il loro ruolo, vengano pesantemente posti in discussione. Infatti, con le proposte di modifiche all’ art. 2 riguardante, fra l'altro, la riduzione (comma 35), da parte delle Regioni e delle Province Autonome, del numero dei componenti dei consigli di amministrazione e degli organi esecutivi dei Consorzi Bim o, addirittura, la soppressione (comma 36) dei Consorzi stessi, si vuole di colpo eliminare questi Enti, strumento diretto dei Comuni, la loro storia e l’importanza strategica che hanno sulle politiche di sviluppo socio – economico a favore delle popolazioni comprese nel loro perimetro. Come valuta questa situazione?

E’ importante sapere che si è formata una sorta di partito trasversale alle collocazioni politiche parlamentari che ha aperto una campagna contro la montagna e le sue istituzioni.

Sia per le Comunità Montane che per i BIM il testo è il risultato di un compromesso, il cui esito consente agli amici della montagna di evitare norme abolizioniste volte alla soppressione degli enti montani, in particolare dei BIM. La riduzione dei componenti è in linea con la riduzione dei componenti dei CdA di tutte le partecipate.

E’ dubbia invece la norma che assegna alle Regioni il compito dell’eventuale soppressione dei Consorzi, giacché i BIM non sono materia di competenza regionale (a differenza dei Consorzi di bonifica).

Si tratta ora di agire localmente per dare corso alla norma riorganizzativa dei CdA (o esecutivi) garantendoci che le regioni non procedano alle soppressione dei BIM (obbiettivo peraltro non contenuto in alcun programma elettorale di nessuna coalizione).

- Non sarebbe un inganno includere l’abolizione dei Bim nella categoria dei risparmi della politica senza tener conto del fatto che, i consorzi stessi, non solo non pesano sul bilancio dello Stato perché godono di entrate proprie ma anche che, tolte le spese riguardanti struttura politica e parte operativa/organizzativa degli stessi (incidente per appena un 10%), i Bim, in questi 50 anni di storia, hanno concretamente investito, sul territorio, quasi il 90% delle risorse riscosse dai produttori?

E’ fuori luogo e contro ogni buon senso prevedere la abolizione dei BIM, anche perché non gravano direttamente sul bilancio dello Stato. E’ giusto, però, razionalizzare e risparmiare il più possibile in risorse che sono spese per la riproduzione della macchina Amministrativa e di direzione.

In questo senso è un segnale positivo che si da alla gente di montagna. Oltretutto i risparmi non sarebbero incamerati dallo Stato, ma dai BIM stessi che possono così riorientarli allo sviluppo e alle infrastrutture.

Come ho avuto modo di dire in occasione della vostra Assemblea di Cortina, penso che i BIM devono rinnovarsi e assumere sempre più un ruolo terzo, simile ad una agenzia di sviluppo o a una autorità indipendente, di nomina .intercomunale, e devono sempre meno assomigliare a enti pubblici di seconda nomina. In tal senso sarebbe bene predisporre una proposta di legge ad hoc, in tempi rapidi.

- La Finanziaria, comunque vada, è in dirittura d’arrivo. Dopo l’approvazione della Camera ed il via libera della commissione Bilancio del Senato, il testo, da domani, torna nuovamente in aula per l'approvazione definitiva. Pur sapendo che, anche al Senato, ci sara' la fiducia, che prospettive ci sono rispetto ad un possibile dietrofront riguardo le modifiche di cui sopra (comma 35 e comma 36)?

Il comma 35 va applicato così com’è. Sul 36 occorre avviare una estesa moral suasion verso le Regioni.

La garanzia, di una disapplicazione della norma tagliola è data peraltro dalla piena attuazione dei dettami del comma 35 e che l’eventuale soppressione è disposta “d’intesa con lo Stato”, non può essere unilateralmente disposta dalle Regioni.

Infine, la riduzione dei componenti dei Consigli di Amministrazione e degli organi esecutivi, è in alternativa alla soppressione, il che ci induce a sostenere con forza la prima via, sapendo peraltro che sarebbe incostituzionale ogni atto che autonomamente una Regione dovesse compiere di devoluzione alle province delle funzioni e delle risorse dei BIM.

Quest’ultima è una via che va assolutamente sbarrata perché aprirebbe la strada solo a una enorme mole di contenziosi.

Gianni Farina (FEDERBIM)

(x) Deputato DS e Presidente dell'Intergruppo parlamentare Amici della Montagna

Gianni Farina
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