PICCOLI COMUNI AL PRESIDENTE DEL SENATO FRANCO MARINI

Sig. Presidente del Senato

dieci milioni di cittadini italiani residenti nei 5634 piccoli Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti aspettano da tre anni che il Senato della Repubblica licenzi definitivamente il Ddl.1942 primo firmatario On. Ermete Realacci. Una situazione inaccettabile che offende e umilia le famiglie che vivono nelle piccole comunità italiane e che deve trovare in questa nuova maggioranza parlamentare le risposte necessarie per far ripartire davvero l’Italia dei piccoli comuni e quelli di montagna in particolare.

La logica perversa dei grandi numeri, dei costi benefici, ha prodotto solo disastri è una parte significativa del territorio nazionale rischia la desertificazione demografica ed il definitivo abbandono. La proposta meritoria dell’On. Realacci fortemente sostenuta dal Coordinamento nazionale dei piccoli Comuni italiani con migliaia di firme di cittadini italiani anche residenti in altre parti del mondo apre finalmente una riflessione politica seria sul futuro dell’identità e della radice vera del nostro Paese. La questione dei piccoli Comuni è una battaglia antica che già don Sturzo fece propria nel suo impegno di dirigente nazionale dell’ANCI e che oggi esplode nella sua interezza. Nelle piccole comunità locali, alle famiglie molto spesso è di fatto negato il diritto alla salute, alla comunicazione, alle pari opportunità. Ai giovani non è concesso di affrontare la sfida del domani alla pari con i propri coetanei europei e questo non è degno di un Paese civile. Il centro sinistra nella passata legislatura ha fortemente sostenuto nelle aule parlamentari le ragioni dei piccoli Comuni e Lei stesso ha firmato e votato alla Camera dei Deputati la proposta Realacci. Per tutte queste ragioni siamo qui a chiederLe una corsia preferenziale per arrivare in tempi rapidi, nei primi cento giorni di attività parlamentare del Senato della Repubblica a licenziare definitivamente la legge per i piccoli Comuni ed avviare in questo modo concretamente quelle politiche di riequilibrio doverose e necessarie per il rilancio dell’Italia in Europa.

Nell’attesa di poter festeggiare una nuova alba politica per i nostri piccoli Comuni,porgiamo distinti saluti.

Virgilio Caivano

Virgilio Caivano
Politica