UN’ITALIA DA GUARIRE

(e nostra nota)

Egregio Direttore,

sentita di sfuggita su un canale televisivo di SKAY durante uno zapping notturno, la notizia me la sono trovata questa mattina sul Quotidiano Nazionale: “Previti star a sorpresa: non mollo”, (titolo del pezzo di cronaca).

E’ inaudito il livello di sfrontatezza e di provocazione assunto da taluni personaggi dell’agone politico italiano. In questi ultimi tempi ne abbiamo viste e sentite di ogni colore e dimensione ma questa è davvero sconcertante, per almeno tre motivi.

Il primo: Uno dei personaggi in questione è, appunto, l’ex ministro della difesa Cesare Previti.

Personaggio di primo piano del partito di Forza Italia, condannato con sentenze passate in giudicato, dopo aver affrontato il terzo grado di giudizio, e agli arresti domiciliari per corruzione e falso in atti pubblici che, per l’occasione, ha ricevuto un permesso speciale dal magistrato per partecipare ad una kermesse del suo partito politico. Già questo dato di per se lo considero grave e mi da sconcerto e pena.

Il secondo: Il discusso, organizzatore della “Convention” dei circoli del buon governo, il senatore M. Dell’Utri, organizza per Cesare Previti una entrata da eroe, riservandogli una poltrona in prima fila e chiamandolo in seguito addirittura sul podio per permettergli di lanciare il suo messaggio, in previsione della prossima vittoria elettorale: “Noi restiamo sempre insieme, sempre uniti. Siamo una grande famiglia, in cui la politica è un incidente di percorso”. Messaggio dal tono dichiaratamente arrogante per non dire mafioso.

Il terzo: Il comportamento della platea dei Forzisti che hanno accolto Previti con un fragoroso applauso come fosse un redivivo, vittima di chissà quale arcano persecutorio, da la chiara impressione che questi hanno bisogno urgente di tornare al potere per farsi, non importa con quali mezzi, gli affari propri a spese del popolo Italiano. Lo conferma lo stesso Previti, salutando la platea con la seguente frase: “Dobbiamo essere un inno alla vita. Quindi mai, mai, mai mollare!”

Aggiungiamo tutto questo gli squadroni neofascisti che stanno seminando disastri e sfacelo in tutto il Paese con la scusa della competizione tra tifoserie calcistiche e gli atteggiamenti xenofobi assunti in varie città d’Italia, compresa Sondrio, e il quadro che si prospetta, non rassicurante, dà molto da pensare. Soprattutto dovrebbe far riflettere il nuovo PD e gli altri partiti attualmente al governo. Non trova? Ossequi.

Valerio Dalle Grave

Non trovo.

Di Previti mi interesserebbe sapere se su quei soldi che ha dichiarato al processo essere una parcella ha poi pagato tasse e multa, così come Consorte. Per il resto mi basta quello che ho sentito in una lunga trasmissione TV da Mancuso, già Ministro nel Governo Berlusconi e sfiduciato in Parlamento nell’ottobre del 1995. Mi piacerebbe – ma significativamente forse anche allo stesso Berlusconi… - che la registrazione di quella trasmissione venisse portata a conoscenza di quelli degli applausi.

Detto questo va aggiunto per ragioni di serena obiettività che non si può fare di tutt’erba un fascio. Ad esempio catalogare esclusivamente di neofascismo non i vandali ma i veri e propri delinquenti che hanno messo a ferro e fuoco Roma e prodotto danni in altre città è un grosso errore. Così come la questione della xenofobia. Va ovviamente e duramente respinta nel modo più netto ma è giusto condannare anche l’eccesso di tolleranza che è poi la prima causa dell’intolleranza che si sta diffondendo. Per giunta con errori clamorosi, come la melina per mesi sui provvedimenti per la sicurezza, l’approdo in Consiglio dei Ministri per uscirne senza un decreto-legge per via delle opposizioni delle sinistra deludendo i Sindaci, molti autorevolissimi di sinistra,, e poi facendo marcia indietro la sera dopo. Ha detto più di uno che non è stato il centro-destra a guadagnare consensi nel Paese, è stato il centro-sinistra, troppo sinistra-centro, a perderli. Eccetera

NdD

Valerio Dalle Grave
Politica