MONTAGNA: CONVERGENZA TRA ANCI E COORDINAMENTO SINDACI DELLA MONTAGNA LOMBARDA "LE MONTAGNE SI PARLANO"

Riceviamo e pubblichiamo:

Si è tenuto presso gli uffici di Anci Lombardia in Piazza Duomo a Milano, l'incontro tra il Presidente della Commissione Anci Montagna Enrico Borghi, accompagnato dal membro della Commissione Montagna Pierluigi Mottinelli, e la delegazione del neo-costituito "Comitato di

Coordinamento Sindaci della Montagna Lombarda".

Al centro del colloquio, l'illustrazione ad Anci del documento fondativo del Comitato, sorto in Lombardia a seguito degli incontri di Sondrio del 18 febbraio, di Edolo del 10 marzo e di San Pellegrino Terme del 19 maggio al fine di favorire una proposta di revisione dell'attuale assetto istituzionale per il rilancio della montagna lombarda.

Gli elementi propulsivi della proposta avanzata dal "Comitato dei Sindaci della Montagna lombarda" sono: il mantenimento e la valorizzazione dei Comuni: si alla indispensabilità di unire i servizi no alla fusione imposta dall'alto. Il mantenimento di un ente intermedio elettivo tra Comuni e Regione, l'aggregazione dell'area alpina lombarda che abbiamo chiamato "Provincia alpina Lombarda", che non può assolutamente essere portata a ente di secondo livello ma deve restare una istituzione eletta direttamente dal popolo. La possibile modifica dei confini è profondamente sbagliata se realizzata tenendo conto solo dei parametri decisi dal governo romano (dimensione del territorio e numero degli abitanti). La modifica dei confini è invece da condividere se legata ad esempio anche ad altri parametri come la morfologia del territorio. La riorganizzazione delle Provincie deve però indispensabilmente prevedere l'attribuzione all'ente intermedio di competenze e poteri fondamentali con particolare riguardo alla titolarità del demanio idrico per la produzione di energia idroelettrica e alla pianificazione e programmazione del territorio. Queste richieste obbligano al cambiamento anche la Regione e lo Stato centrale.

Il Presidente Borghi, nell'assicurare la massima disponibilità di Anci a lavorare su questi temi, per i quali è stata da poco più un anno allestita una specifica Commissione Montagna frutto dell'accordo di integrazione con l'Uncem, ha illustrato ai presenti l'impegno che l'associazione ha profuso nel corso dell'ultimo anno sul versante istituzionale, con particolare riferimento alla battaglia vinta contro l'articolo 16 della manovra d'estate dello scorso anno che colpiva pesantemente l'esistenza dei piccoli Comuni e il confronto con il governo che ha portato alla legge sulla "spending rewiew" nella quale sono state definite le funzioni fondamentali dei Comuni ed è stata istituita la figura istituzionale dell'Unione dei Comuni montani che consentirà di proseguire e ammodernare le politiche di sviluppo della montagna in attuazione dell'articolo 44 della Costituzione.

"Siamo naturalmente disponibili a far sì che nel seno dell'associazione i temi sollevati dai sindaci della montagna lombarda vengano sostenuti e diventino oggetto di confronto" ha osservato Borghi, "nella consapevolezza che Anci sta lavorando intensamente, oltre che sul versante del riassetto istituzionale e della finanza locale, anche sui temi della Convenzione delle Alpi, della Macroregione Alpina e della programmazione dei fondi europei 2014/2020 problematiche particolarmente importanti e condivise perché obbligano tutti a guardare per il futuro con più convinzione a una nuova e rinvigorita Europa. Su queste problematiche verrà inoltre inserita la specificità montana, processo che troverà nelle nuove Unioni dei Comuni montani il naturale ente di riferimento dei piccoli Comuni per le complesse sfide dello sviluppo sostenibile montano".

L'incontro si è concluso con la reciproca volontà e disponibilità a promuovere specifiche iniziative congiunte sul territorio montano lombardo, al fine di rendere protagonisti i Sindaci della delicata e complessa fase di riordino istituzionale in corso.

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