PPP: WELFARE: SCONTATO. PARTITO DEMOCRATICO. SCONTATO. PRODI: SCONTATO?

- Da parecchi giorni un ritornello quasi asfissiante sull’accordo sul welfare. Per la sinistra bisogna cambiare. Per i moderati, ma anche per Confindustria e Sindacati confederali, quello che è stato firmato da tutti deve restare tal quale. Al massimo un po’ di cosmesi. E allora crisi? Ma neanche per sogno. Dicono che gli italiani sono stufi della politica, ma questa non è politica, è un giocare a rimpiattino, soprattutto in TV, gioco che piace a qualcuno dei politici e a tanti dei giornali e degli altri organi di informazione. Prima cosa se si è firmato qualcosa non è possibile appena firmato metterlo in dubbio. Seconda cosa cambiare, in termini di sostanza, vuol dire spostare l’asse di equilibrio e quindi fare patapunfete! Il welfare passerà così anche se in una situazione abbastanza kafkiana come indicano le pagine pagate dai sindacati confederali sui quotidiani per invitare i lavoratori a votare SI al referendum sull’accordo, cosa che la maggioranza di loro farà.

- Da mesi un ritornello quasi asfissiante sulla primarie per il PD. Occhi puntati per la somma incertezza che regna sul risultato. Chi sarà il segretario? Veltroni, Letta, Bindi o addirittura due altri sconosciuti? Previsioni improbe. Peccato che Veltroni parla già da segretario prima di esserlo, almeno ufficialmente. Ufficiosamente lo è già da mesi, da quando in casa DS si è deciso in questo modo. Non d’accordo la Bindi, preoccupata che sparisca quella che un tempo era la presenza e oggi è quantomeno testimonianza dei valori dei cosiddetti “cattolici democratici” (diciamo cosiddetti per la scelta inopportuna dell’aggettivo. Definire “cattolici democratici” è come dire che gli altri cattolici che non si riconoscono in questa linea non sono “democratici”. Assurdo.

- Prodi? Sulla carta ha ancora autonomia, per via di interessi altrui, in attesa che un certo numero di signori decida di far passare il testimone a qualcun altro – lui, non altri – per scaricare tutte le responsabilità di questo periodo di Governo a Prodi, e magari agli eIX DC tipo Mastella. C’è un margine di spensierata indeterminatezza per cui non si sa mai, quindi nulla di scontato.

- Terzo “P” il Ministro zuzzurellone, Padoa Schioppa.che dà dei bamboccioni ai giovani e che definisce “bellissime” le tasse, dimostrando di essere lontano anni luce dall’uomo della strada.

- Par condicio, e quindi da citare anche l’opposizione che ha dimenticato in blocco la storiella del grido “attenti al lupo”, urlato oggi, domani, dopodomani col risultato che quando il lupo è arrivato davvero nessuno ci ha creduto con risultato conseguente. Sono mesi che tutti annunciano la prossima caduta di Prodi, ottenendo oltre la constatazione di avere previsto cose che poi non si sono verificate anche l’altro risultato, quello di compattare la maggioranza, “tutti sulle mura” a Palazzo Madama.

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