PIANO ITALIANO DI AZIONE SULLE DROGHE

Il 29 novembre 2007 il Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha illustrato, al Consiglio dei Ministri le linee portanti del Piano italiano di azione sulle droghe. Il Ministro, considerando che fin dal 1998 l'Unione Europea ha adottato piani di azione sulle droghe e che tutti gli Stati membri hanno anch'essi piani di azione, o documenti analoghi, rinnovati alla loro scadenza, ha definito le seguenti opzioni prioritarie per la elaborazione del documento finale: la durata del piano (la scelta si è orientata su un piano di durata annuale, 2008, per giungere al termine dell'anno a riagganciare la cadenza quadriennale, 2009-2012, del piano di azione dell'Unione Europea; un Piano pragmatico (da elaborare e costruire in base a proposte programmatiche e di interventi, escludendo ogni opzione ideologica); un Piano definito e attualizzato (la scelta dello stesso schema utilizzato dal Piano europeo vincola alla esigenza di identificare azioni adottate con piena consapevolezza; un Piano partecipato con la massima concertazione possibile; un Piano valutabile (per consentire l'identificazione di eventuali modifiche da apportare ai successivi interventi. Al fine di procedere all'elaborazione del piano, è stato costituito un apposito Tavolo di lavoro al quale sono stati chiamati rappresentanti delle Istituzioni impegnate nelle azioni; da allora si sono susseguiti incontri e riunioni per incontri plenari, incontri di gruppo, incontri per sottogruppi, incontri su tematiche specifiche, incontri "bilaterali" tra istituzioni differenti.

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