ON LINE I ''SITI ARCHEOLOGICI'' DAL 1997 AD OGGI

Si tratta non di Ercolano, Pompei e simili ma delle precedenti versioni dei siti della Presidenza e di alcuni Ministeri senza portafoglio

Il sito Internet del Governo si è arricchito, dal 31 gennaio scorso, di una nuova sezione - raggiungibile oltre che dall'home page anche attraverso l’indirizzo www.sitiarcheologici.palazzochigi.it. - che colma un vuoto storico, documentale e istituzionale. Si tratta delle precedenti versioni dei siti della Presidenza e di alcuni Ministeri senza portafoglio che (da qui la definizione di “siti archeologici”) erano andati via via “perduti” nel succedersi delle varie legislature dal 1997 ad oggi. Nella navigazione all'interno dei vari siti possono esserci riferimenti e informazioni non più attuali così come collegamenti esterni non più attivi o che puntano a pagine diverse da quelle dell'epoca, ma si tratta comunque di un enorme archivio (circa 300mila pagine web) che va considerato nel relativo contesto storico con documentazioni che vengono

correttamente messe on line senza modifiche per l’utilizzo degli utenti e degli studiosi.

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