COSA FARESTE SE FOSTE UN AGENTE DEL SISMI? PER LA SICUREZZA NAZIONALE RISCHIERESTE LA GALERA COME IL VICECAPO MANCINI.? COMPRENSIBILE IL TIRARE A CAMPARE E LASCIARE SCOPERTO UN PAESE. SUMMUM JUS SUMMA INIURIA!

Nota per il quotidiano “La Provincia di Sondrio”

1) Gigantesca l’ipocrisia che caratterizza il caso SISMI. Cosa si vorrebbe? Che l’agente segreto al terrorista di turno reciti la frase classica dell’ordinario e cioè “Lei può avvalersi della facoltà di non rispondere e in ogni caso può avvalersi della tutela di un legale”? Che, siccome non si deve fare il processo alle intenzioni, guai a importunare il potenziale kamikaze? Eccetera eccetera.

2) Le Simone o la Sgrena come si pensa che siano state liberate? E, guarda caso proprio dal dr. Mancini che guidava l’auto bersagliata al posto di blocco con la morte del dr. Calidari. Sarebbe interessante, più che il nome dei soldati al posto di blocco chiesti dalla nostra Magistratura, sapere da chi il messaggio o “il non-messaggio” al posto di blocco abbia fatto pensare ad un’auto sospetta

3) Incredibile la posizione di Cossiga che non solo fa pensare ma fa pensare con molta simpatia per la sua battaglia.

4) IL PUNTO PRINCIPALE.

C’è comunque un punto che preoccupa fortemente. Chi legge queste note cosa farebbe in questo momento se fosse un agente del SISMI? Hanno incarcerato il numero due, c’è un’offensiva sul numero uno, e chi dei sottoposti umanamente può essere così imbecille e autolesionista da muoversi sapendo che domani per questo potrebbe finire in galera? In altri termini in questo momento l’Italia è esposta senza coperture. Dio non voglia che qualcuno ne approfitti a scapito, tragicamente, di ciascuno di noi.

SI’ LASCIAMOLI LAVORARE. MA CHE PAGHINO SE SBAGLIANO

Il Presidente della Camera ha detto che bisogna lasciar lavorare la Magistratura. Fiera dell’ovvio. Ma se un magistrato sbaglia, qui c’è in ballo la sicurezza nazionale. Abbiamo visto in Tangentopoli il sistema di un tanto al pezzo col risultato che fior di galantuomini sono finiti dietro le sbarre per vedere poi, a distanza di tempo, riconosciuta la loro specchiata onestà ma con danni irreparabili e con conseguenze politiche rilevantissime. Nessun magistrato che ha sbagliato, anche gravemente, ha subito conseguenze (caso Tortora docet).

LA GENTE

Il dramma, non bastasse il resto, è che la gente comune – che in parte notevole è ben contenta se un terrorista viene neutralizzato – dà una sola lettura a questi fatti: beghe politiche. In parte può darsi che c’entrino, e sono evidentemente un siluro contestuale a Prodi e a Berlusconi (ma magari anche contro D’Alema), ma emerge chiaramente che si tratta di lotta per il potere. In parte cospicua fuori dalla politica anche se con ipotizzati sbocchi politici.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Politica