DDL ENERGIA, IN COMMISSIONE AL SENATO PASSA IL NUCLEARE E SALTANO I TETTI ANTITRUST

Ancora e sempre nuclare. La commissione Attività produttive del Senato, dove è in discussione il ddl Energia, ha approvato un emendamento che sostanzialmente consente il riavvio delle attività nucleari nel nostro Paese. Il testo varato dalla Commissione, ma con il parere contrario del governo, prevede che la «realizzazione di un mercato concorrenziale dell’offerta di energia elettrica» sia fatto anche «partecipando alle iniziative comunitarie in ambito di sicurezza, ricerca e sviluppo per la produzione di energia, anche attraverso centrali a combustibile nucleare localizzate in ambito comunitario». La formula è chiarita dallo stesso presidente della commissione Aldo Scarabosio (Forza Italia): «questo emendamento vuole lasciare aperta al governo la possibilità di ripristinare il nucleare in Italia».

Ma la norma sul nucleare non è la sola a far gioire i grandi gruppi energetici. È stato infatti approvato dalla commissione Attività produttive del Senato un altro emendamento che mantiene «inalterati gli attuali tetti antitrust stabiliti per i settori dell’energia elettrica e del gas naturale, senza introdurne di nuovi». Una norma, quest’ultima, che di per sé non è una gran notizia. Ma lo diventa se si tiene presente che questa decisione mette fuori gioco altri due emendamenti al ddl Energia, che erano stati presentati con testo identico da maggioranza e opposizione che prevedevano l’introduzione di «tetti antitrust alle quote di mercato che ogni operatore può detenere che non devono superare il 50% rispettivamente del numero di clienti serviti e della capacità di stoccaggio disponibile».

Intanto il presidente dell’Autorità per l’Energia, Alessandro Ortis, è tornato sulla questione della separazione della rete di Snam Rete Gas dall’Eni, ricordando come l’unica via percorribile è quella della «separazione proprietaria».

Quindici – Federutility

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