SCIOPERO DELLA POLIZIA: PER LA PRIMA VOLTA LO STRUMENTO CHE DEVE ESSERE A DISPOSIZIONE DEL GOVERNO PER TUTELARE IL CITTADINO È SCESO IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO

Quando Francesco Cossiga smilitarizzò la polizia fui uno dei pochi ad oppormi frontalmente. Assieme a Valerio Zanone, allora segretario del Partito Liberale, cercai invano di fermare il provvedimento. Era contrarissimo Aldo Moro, che privatamente lo aveva definito "un disegno scellerato", ma che alla fine aveva dovuto piegarsi. Riuscimmo comunque a mettere un pò di paletti nella speranza che la polizia, smilitarizzata e sindacalizzata, non diventasse preda della politica e del corporativismo, e che il cittadino non la vedesse più come una difesa e una garanzia. I paletti furono: divieto di iscrizione ai partiti politici, divieto di riunioni pubbliche in divisa, autonomia dei sindacati dalle centrali confederali. Nel complesso hanno funzionato e sono stati utili.

Ho pensato tante volte, in questi anni, che le nostre preoccupazioni erano state forse eccessive, e che la polizia smilitarizzata non era poi molto diversa dall'altra. Ma ieri, nel vedere il corteo dei sindacati di polizia che protestavano contro il governo, nel leggerne la descrizione sui giornali e nel vederne le immagini nei tg, mi sono chiesto se allora non avevamo ragione. Cinquantamila, dicono gli organizzatori, diecimila, dice la Questura. Ma non è questo che conta. Quello che conta è che per la prima volta lo strumento che deve essere a disposizione del governo per tutelare il cittadino è sceso in piazza contro i l governo.

E non è stata una protesta tranquilla: nient'affatto. "Terroristi deputati, poliziotti disgustati"; "Via i terroristi dal Viminale, questa scelta è criminale"; "Da forze armate e polizia, al governo Prodi il foglio di via", questi, a quanto leggo sui giornali, alcuni degli slogan.

Ebbene, queto non è accettabile. Questo non è più uno Stato in cui avere fiducia. Come non è accettabile lo sciopero dei magistrati, non è ammissibile il corteo dei poliziotti che lanciano invettive contro il governo. Chi milita in corpi che hanno come specifico dovere la difesa dello Stato, ha il dovere di essere coerente col suo ruolo anche con i comportamenti concreti. E' probabile che non siano stati difesi come meritavano, che il governo sia verso di loro inadempiente. Ma sta venendo meno il senso del dovere, della responsabilità, che è alla base di ogni convivenza sociale. Brutti tempi!

La smilitarizzazione della polizia fu voluta trent'anni fa dalla sinistra, sopratutto dal Partito Comunista. Per una nemesi della storia la protesta della polizia si rivolge contro un governo di sinistra. Ma i leaders della destra che hanno sfilato con il corteo hanno fatto uno sbaglio gravissimo. Il centro destra in particolare deve avere il senso dello Stato. Ha fatto uno sbaglio ancora più grave un ex Ministro dell'Interno, Bobo Maroni, a scendere in piazza. C'era anche Casini, che a quanto pare è stato fischiato. Ma la cosa grave non sono stati i fischi. E' che fosse lì. Contro le tentazioni populiste e piazzaiole, non si è autoproclamato il leader di una destra moderata?

Mario Segni

Tesi rispettabile. Ci possono però essere altri punti di vista… (ndr)

Mario Segni
Politica