DAY AFTER. LE DIMISSIONI DEL VICEMINISTRO VISCO? NON PER LE POSIZIONI DEL CENTRO-DESTRA MA CONSEGUENZA DI QUELLO CHE HA DICHIARATO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA PADOA SCHIOPPA AL SENATO!

Dalle dimissioni di Prodi a quelle di Visco (che comunque non ci saranno)- La nostra obiettività - La scontentezza della gente (di centro-sinistra) - Per fortuna c’era la partita - Il siluro a Visco da parte di Padoa Schioppa - Ofelée, fa el tò mest

Riproponiamo il commento del Direttore essendo stato pubblicato quando il n. 15 era già in rete da una settimana.

Dalle dimissioni di Prodi a quelle di Visco (che comunque non ci saranno) Avevamo pubblicato su questo stesso numero un articolo con il titolo “PRODI A RISCHIO DIMISSIONI - Non per il tonfo elettorale ma per il caso Visco”. Va innanzitutto osservato che in effetti, comunque la si guardi, non si trattava certo di quella “propaganda” di cui aveva parlato Prodi. Sia che la si guardi da destra con le relative note posizioni, sia che la si guardi da sinistra sulla base della relazione al Parlamento del Ministro Padoa Schioppa. Il nostro articolo finica, e finisce, così: “Viceministro e Comandante della GdF quindi ancor oggi innocenti tutti e due. Uno dei due non lo é. Giusto dire che si aspetta di sapere quale”.

Per il Ministro non solo l’innocente sarebbe Visco ma addirittura in base alla sua requisitoria a palazzo Madama il Generale Speciale, proprio “speciale”, sarebbe responsabile di una serie di gravi fatti, alcuni dei quali, leggendo la sua relazione, da Codice Penale o meglio dalla parte più pesante del Codice Penale.

La nostra obiettività

In questioni così delicate occorre camminare con estrema prudenza sull’asse di equilibrio, indipendentemente dalle idee politiche che ciascuno di noi ha. Ricordiamo i nostri articoli pre.guerra in Irak, peraltro tutti ancor oggi leggibili su questo giornale. Noi siamo indiscutibilmente amici degli americani, di quegli americani – cosa che quelli che manifesteranno sabato e domenica a Roma (ci saremo anche noi ma dall’altra parte) preferiscono ignorare, senza dei quali tutti saremmo passati sotto il regime con la svastica agli ordini di un caporale austriaco con i baffetti con la mania della pura razza ariana. Da amici degli americani abbiamo, prima, durante e dopo, puntato il dito sugli errori di Bush, in particolare della sua anima nera, Rumsfeld, oggi fortunatamente scaricato. Se alla casa Bianca ci avessero dato retta…

Un giornale come il nostro conserva tutti i suoi articoli, leggibili da chiunque. E’ un impegno gravoso perché a distanza di tempo si può valutare se quello che si è scritto a suo tempo aveva fondamento oppure era un’improvvisazione.

Ciò premesso veniamo alla discussione in Senato sul caso Visco.

Non faremo analisi. Ci riserviamo di farlo sul numero del 10 luglio (e c’é una ragione).

Oggi invece ci limiteremo ad una osservazione che, almeno sino adesso, nessuno ha fatto, su una posizione del Ministro che, ci fosse un’etica, richiederebbe le immediate dimissioni del Viceministro Visco.

La scontentezza della gente (di centro-sinistra)

Una persona di chiara collocazione (centro-sinistra, simpatizzante futuro Partito Democratico) chiedeva sconsolato stamane in Piazza Garibaldi a Sondrio se gli strateghi della maggioranza non avevano niente di meglio da mandare al Senato a parlare a nome del Governo. La competenza tecnica indiscussa, aggiungeva, di Padoa Schioppa è riconosciuta anche dagli avversari, ma si sa che essa è altrettanto pari alla sua incompetenza di carattere politico.

Anche un bambino, dopo il suo intervento tutto teso a dimostrare le responsabilità del generale Speciale, avrebbe dato – aggiungeva l’interlocutore - le due risposte non solo, ahimé, di quelli del centro destra, ma di chiunque ha seguito il dibattito:

1) ma allora perché in un anno non avete trovato il modo di avvicendarlo com’era in vostra facoltà? 2) ma allora perché lo volevate mandare alla Corte dei Conti, quella che controlla tutti e persino i conti dello Stato e la condotta del Governo?

Per fortuna c’era la partita

Lo abbiamo consolato dicendo che per fortuna sua c’era la partita dell’Italia e molta gente quindi si è data al pallone. Non abbiamo avuto il coraggio di dirgli la terza cosa, stranamente sfuggita ai vari personaggi in TV.

Il siluro a Visco da parte di Padoa Schioppa

La terza cosa è più grave ancora.

Padoa Schioppa ha tirato un siluro grosso come una casa al suo Viceministro Visco. Se infatti il Governo, come da requisitoria di ieri sera del suo Ministro, riteneva il Generale carico di responsabilità avrebbe dovuto rimuoverlo fin dall’estate del 2006. Ma chi ha la responsabilità di non avere proceduto in tal senso? EVIDENTEMENTE CHI AVEVA LA DELEGA DELLA GUARDIA FINANZA E CIOÈ IL VICEMINISTRO VISCO.

Dopo un così palese seppur implicito - forse per i Ministro no per la sua disarmante inesperienza politica – giudizio le dimissioni dovrebbero essere un atto eticamente dovuto per il Viceministro Visco, esclusivamente consequenziale al discorso in Senato di Padoa Schioppa, salvo poi nel gioco delle parti respingerle.

Ofelée, fa el tò mestée

Tornando al nostro amico la sua conclusione: “Mi spiace ammetterlo ma aveva ragione Bertinotti quando ha detto che non ci sarebbero state conseguenze istituzionali ma quelle politiche e pesanti”.

A noi trarre la morale che vale indipendentemente da dove si guardano le cose, da destra, da sinistra, da sotto, da sopra. Dalle nostre parti si dice “ofelée, fa el tò mestée”. Padoa Schioppa mandiamolo ai vertici economici, agli incontri finanziari, all’OECE e quant’altro ma giri al largo dal Parlamento. Spesso, quando ne varcano la porta i cosiddetti tecnici, veri e propri pesci fuor d’acqua, si rischia il patatrac.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Politica