PROPOSTA DI LEGGE PER LA CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE

Riceviamo e pubblichiamo:

Archiviato il referendum, ora ci vuole l’Assemblea Costituente. Il Coordinamento Nazionale dei piccoli Comuni italiani sostiene sulla rete e promuove presso la pubblica opinione nazionale la proposta di Società Aperta, movimento d’opinione fondato e presieduto da Enrico Cisnetto, lanciata il 5 luglio a Roma nel corso di una manifestazione con numerose adesioni, tutte di altissimo livello. Si va dai presidenti delle più importanti forze sociali del Paese a eminenti personalità del mondo intellettuale ed accademico, fino ad esponenti politici di primo piano di tutti gli schieramenti. In particolare, nel corso della manifestazione evidenziati i contenuti di una proposta di legge per la convocazione dell’Assemblea Costituente, a sostegno della quale verrà organizzata una raccolta di firme gestita da un apposito “comitato promotore”.

“L’iniziativa di Società Aperta trova la nostra piena adesione ¬ dichiara il Portavoce del Coordinamento Nazionale dei piccoli Comuni italiani Virgilio Caivano - l’unica strada possibile per realizzare le riforme necessarie al Paese e condivise è l’Assemblea Costituente e pertanto ci adopereremo per realizzare nelle piazze dei nostri piccoli Comuni italiani tutte le iniziative possibili per raggiungere tale obiettivo”.

“Il disegno di legge proposto da Società Aperta ¬ continua il Portavoce del Coordinamento dei Piccoli Comuni Italiani - nelle sue linee essenziali, prevede un’Assemblea Costituente formata da 250 componenti, eletti con metodo proporzionale, con l'espressione del voto di preferenza nell'ambito di liste concorrenti presentate in un'unica circoscrizione nazionale e con un'adeguata rappresentanza di residenti all'estero e delle minoranze linguistiche”: “Le riforme conclude Virgilio Caivano - non potranno essere avviate a “colpi di maggioranza”, come hanno fatto erroneamente sia il centro-sinistra che il centro-destra, ma seguendo la via della condivisione alta e nobile di una grande Assemblea Costituente. Ecco perché Società Aperta già prima del referendum, prescindendo dal suo risultato, aveva lanciato l’idea da noi fortemente sostenuta di un adeguamento delle regole comuni da realizzarsi lo strumento collegiale più rappresentativo e competente. Ora, la diffusa e qualificata adesione all’appello di Società Aperta rende possibile l’iniziativa”.

Andrea Gisoldi

Andrea Gisoldi
Politica