L'on. CROSIO OTTIENE IL SI UNANIME DEL CONGRESSO LEGHISTA PER LA SUA MOZIONE SULLA MONTAGNA 12.6.30.22
Riceviamo e pubblichiamo:
Alla due giorni congressuale di Assago, andata in scena tra sabato e domenica, che segna un nuovo inizio per la Lega Nord, la Valtellina non solo era presente con i suoi delegati, ma, grazie al suo rappresentante in Parlamento, Jonny Crosio, ha fatto sentire la propria voce, rivendicando il ruolo strategico della montagna, chiedendo e ottenendo, con voto unanime, l'impegno del partito a sostenere le sue istanze, prima fra tutte quella relativa all'utilizzo delle sue risorse energetiche, e a sottoscrivere un patto fra montagna e pianura. Formalmente Crosio ha presentato, insieme al collega camuno Davide Caparini, una delle dieci mozioni che sono state prima illustrate pubblicamente quindi votate dall'assemblea dei delegati della Lega Nord: ciascuna di esse deve avere in calce 40 firme, e ogni delegato può firmarne soltanto una. Crosio è riuscito nell'intento, tutt'altro che scontato, di convogliare attorno al suo documento l'interesse di rappresentanti delle zone montane ma anche di colleghi parlamentari con i quali condivide quotidianamente il lavoro a Roma.
"Le istanze della montagna, la definizione di un suo ruolo, le peculiarità che la rendono strategica hanno nella Lega Nord un agguerrito difensore, questo è il dato importante - sottolinea Crosio -. Aver ottenuto la condivisione di 40 delegati prima e il voto unanime di tutta l'assemblea dopo rappresenta una grande vittoria per la montagna e per la Valtellina in particolare, considerato che il mio testo si rifà proprio alla nostra specifica condizione, nella fattispecie con il riferimento all'individuazione di una modalità di gestione dei proventi derivanti dall'utilizzo delle risorse naturali ai fini della produzione di energia a vantaggio prioritario diretto della popolazione residente in forma di sgravi e/o di compensazioni fiscali".
Questo è uno dei dieci impegni contenuti nella mozione che fa il paio con il lavoro che Crosio ha iniziato dopo essere stato scelto dal capogruppo alla Camera Gianpaolo Dozzo a vigilare nella commissione competente, la Attività produttive, sulla questione acque e, in particolare sul contenuto dell'articolo 37 del Decreto sviluppo. Sarà lui, in quanto parlamentare, a presentare gli emendamenti attraverso i quali si punta a riconoscere ai territori un ruolo nella gestione delle risorse idriche.
Il testo della mozione è una difesa a tutto campo della montagna che non vuole più essere considerata territorio di serie b ma deve poter assicurare ai suoi giovani le stesse opportunità della pianura. "Bisogna ripensare al governo della montagna partendo dalle sue peculiarità - ha detto Crosio dal palco del congresso leghista -, cercando di riformulare il rapporto tra la montagna e il resto della regione e, soprattutto, superando il principio della gestione tecnico-amministrativa standardizzata. La montagna ha bisogno di un proprio sistema anziché di criteri uniformi, perché le differenze esistono e non possono essere dimenticate. Siamo stufi - ha proseguito - di essere mortificati con elargizioni una tantum che ci fanno sentire il confine dell'impero: noi oggi chiediamo un piano di sviluppo per le aree montane che valorizzi il loro patrimonio paesistico-ambientale e la loro ricchezza energetica. Lavoriamo - ha concluso Crosio - per un patto tra montagna e pianura che abbia quale obiettivo il rafforzamento reciproco".