CORRISPONDENZA DA ROMA

Roma speciale - Sciopero generale dopo un quarto di secolo. Ministro svanito - L’inflazione ci bastona. “Ma gli altri peggio…” Non è mezzo gaudio! - Dini e i 37 miliardi di €uro (in meno nelle nostre tasche)

Roma speciale

Qui a Roma per lo sciopero dei taxi subito si evoca la precettazione e la denuncia per interruzione di pubblico servizio. Perché, forse non è giusto? Sì che lo è in uno Stato di diritto nel quale però non vale la regola dei due pesi e due misure. Non sono interruzioni di pubblico servizio le varie manifestazioni sui binari per questo o quel motivo?

Già, ma questo caso riguardava la capitale… Come diceva il Sindaco di Treviso fatti altrettanto gravi di quell’esecrando assassinio della moglie dell’ufficiale di marina, sono successi anche al nord-. Per il caso romano Consiglio dei Ministri subito, lo stesso giorno… Solo per quello.

Quanto ai due pesi e due misure, perché – ci ha chiesto un tassista trasteverino - noi non abbiamo lo stesso diritto di manifestare come i metalmeccanici o i ferrovieri e tutti gli altri?

Sciopero generale dopo un quarto di secolo. Ministro svanito

L’ultimo giorno del novembre 2007 un evento quasi storico. Per la prima volta dopo un quarto di secolo sciopero generale dei trasporti: aerei, treni, metro, bus, traghetti. Non abbiamo i risciò se no avrebbero scioperato anche loro. E il Ministro dei Trasporti? Svanito nelle catacombe? Latitanza assoluta. Persino “L’Unità” l’ha sottolineato con un titolo a tutta prima pagina. L’accusa dei sindacati è stata di “mancanza di un interlocutore”. Qualche annetto fa il Ministro dei Trasporti, non importa di qual Partito, di fronte ad una situazione di questo genere sarebbe andato a casa. E non per la richiesta dell’opposizione ma per diktat della maggioranza stessa. Per carità non si può prendersela con il Ministro Bianchi, tale di nome oltre che di barba. Poverino, fare il Ministro non è il suo mestiere (come per la sua collega Lanzillotta, almeno per la parte che ha avuto nella scombinata vicenda dei Comuni confinanti - ndr). In TV hanno mandato il Presidente della Commissione Trasporti della Camera!!! I sindacati rivelano però – forse per ragion politica solo adesso e perché proprio non ne potevano più- che la cosiddetta “cabina di regia” varata il 14 luglio dello scorso anno 2006, con dentro Prodi e vari Ministri, non ha fatto assolutamente niente

L’inflazione ci bastona. “Ma gli altri peggio…” Non è mezzo gaudio!

L’ultimo giorno del novembre 2007 riserva altra notizia allegra, relativa all’inflazione che si è messa se non al galoppo quantomeno al trotto. E’ proprio il giorno delle battute non felici se persino Bersani, dimostratosi preoccupato per i dati dell’ISTAT, fa il consolatore dicendo che però da noi corre meno rispetto agli altri Paesi europei. Mal comune mezzo gaudio? Neanche per sogno! La casalinga, o la pensionata, intervistata al mercato guarda preoccupata lo svuotamento del suo borsellino e di quello che succede a Nimes, a Charleroi o a Rotterdam non gliene frega proprio niente. Al più, incontrasse Bersani, gli chiederebbe che intende fare lui e il Governo. Per esempio, al posto di prendersela con i benzinai, quelli che guadagnano 3 – 4 centesimi al litro di benzina o gasolio, costringa le Compagnie a dare a tutti i distributori e consumatori italiani, grossi o piccoli, i carburanti allo stesso prezzo.

Dini e i 37 miliardi di €uro (in meno nelle nostre tasche)

Dini ha dimostrato sul Corriere della Sera lo scotto pagato per le decisioni del Governo, ed ha titolo per dirlo visto che in fin dei conti lui con i suoi due altri senatori allo stesso Governo assicura la sopravvivenza. Fra diverse cose arriva ad un carico di 37 miliardi di €uro. Cifre iperboliche che non dicono niente a quasi tutti. Si fanno capire se da questa cifra relativa a tutti gli italiani (stimati in 59 milioni) scendiamo a quant’è la quota corrispondente per una famiglia di quattro persone. Ebbene in vecchie lire si tratta quasi di cinque milioni, per l’esattezza di 4.857.085 £.

Non è, come da titolino alquanto demagogico, che finirebbero nelle nostre tasche, però avrebbero potuto essere impiegati meglio. Se a queste situazioni aggiungiamo oltre al maggior costo del petrolio quello, andando avanti così, del denaro ossia altri 4/5 milioni per la famiglia-tipo di cui sopra, si può concludere con con la solita parola finale di Mike Buongiorno, “allegria!”

Redro

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