Perché combatto per una liberaldemocrazia seria

d Mario Segni

Ci sono alcune cose piccole che aiutano a capire la politica
meglio dei grandi eventi. Una di queste è il decreto
sull’ambiente votato ieri. Ma non tanto il decreto in sé, quanto
il fatto che esso sana le costruzioni fatte a Villa Certosa, la
villa del Presidente del Consiglio. In sostanza la legge applica
il condono a una serie di costruzioni fatte abusivamente, senza
autorizzazioni, dal Premier nella sua villa.

Qualcuno mi dirà che in un mondo insanguinato dal terrorismo
islamico, dalla guerra in Iraq e tormentato da mali gravissimi,
questa è una piccola cosa. E’ vero. Non ci sono morti, non c’è
sangue. Ma c’è qualcosa che ai miei occhi è molto importante: il
rapporto dell’uomo pubblico con i suoi interessi personali e con
il rispetto della legge. E allora la questione diventa molto
grossa, perché si innesta su un comportamento continuo di questa
maggioranza, su una regola che è stata costantemente affermata:
quella che l’uomo politico non è tenuto, come tutti i cittadini,
al rispetto della legge, ma ne è esente, è al di sopra. Le leggi
ad personam, la Cirami, il conflitto di interessi, vanno tutte
in questa direzione. Quello di ieri è solo l’ultimo anello di
una lunga catena.

Ebbene, almeno per quanto mi riguarda personalmente, io non
accetto tutto questo. Anzi per me è uno dei motivi principali
per cui non aderisco alla Casa delle Libertà. Perché tutto
questo contrasta con ciò in cui credo, con l’idea che mi è stata
trasmessa che la politica si fa per il cittadino, con l’idea che
ho dello Stato liberaldemocratico per cui il rispetto della
legge è il cardine su cui si regge la vita pubblica, che per
nessun motivo, né pubblico né privato, si possono violare le
regole: ed è qui la differenza fondamentale con la cultura
marxista che in nome di alcuni obiettivi giustifica la
violazione delle norme. Che motivo c’è di fare politica se non
si affermano questi principi?

La CDL non solo contraddice questi principi, cosa che può
capitare a tutti perché anche i migliori sbagliano. Manda un
messaggio costante che queste idee non servono a niente, che la
legge si fa e si viola tranquillamente, che i valori da seguire
sono altri. E allora è vero che le costruzioni di Villa Certosa,
il processo Previti e la legge Gasparri sono piccole cose
rispetto ad altri drammi, ma dietro quelle piccole cose c’è
qualcosa di enorme che sono i valori in cui crediamo, le regole
cui dobbiamo ispirare la attività pubblica, la ragione stesa di
fare politica.

Ecco perché combatto per creare una liberaldemocrazia seria,
ecco perché non accetto che in opposizione alla sinistra
dobbiamo trangugiare tutto. Forse non capisco tante cose, forse
il mondo cambia. Può darsi. Io su queste cose non cambio.
Mario Segni


GdS 30 X 2004 -
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Mario Segni
Politica