Un milione di cittadini lasciano i piccoli comuni italiani

Una condizione di disastro

Nonostante le belle parole sulla
qualità e sulle teorie che profetizzano il ritorno di fiamma da
parte dei cittadini residenti nella grandi città verso le
piccole comunità, il dato tragico che viene fuori dagli uffici
anagrafe dei piccoli comuni italiani è devastante: un milione di
cittadini ha cambiato residenza negli ultimi due anni
dirigendosi verso le grandi e medie città italiane. Una
migrazione biblica che passa nel silenzio vergognoso della
politica italiana e che tocca sopratutto i piccoli comuni del
Sud, della Calabria, Puglia e Basilicata e i piccoli comuni del
Nord, soprattutto delle valli alpine. La maggior parte dei casi
riguarda interi nuclei familiari che si spostano in cerca di
lavoro o al seguito dei figli. Nella maggior parte dei piccoli
comuni italiani, intere generazioni sono ormai scomparse ed è
possibile trovare solo anziani e pochi bambini. E' venuta meno
in questi anni, proprio quella fascia d'età intermedia in grado
di dare prospettive anche dal punto di vista anagrafico alle
piccole comunità. Del resto come si fa a trattenere quelle
famiglie che vivono in condizioni di totale disagio per
l'assenza cronica di un pediatra, di una guardia medica, di una
biblioteca, della rete veloce come internet, di strade degne di
tale nome, della totale assenza di lavoro ed in molti casi della
chiusura dei Comuni, unica azienda in grado di dare un poco di
lavoro. Una condizione di disastro che a quanto pare nella nuova
finanziaria non trova nessuna risposta, sia pure minima, ma
nuovi e definitivi tagli di risorse per garantire quei servizi
costituzionalmente scritti sulla carta ma di fatto inesistenti.
Un milione di persone si spostano in cerca di condizioni di vita
migliori e tutto tace, Incredibile, ma tutto questo accade
mentre i nostri politici si affannano a partecipare a convegni e
tavole rotondo per dire che tutto va bene come nel caso di
Berlusconi o che tutto va male come nel caso di Prodi, senza
però mettere sul tappeto uno straccio di programma serio e
condivisibile.

Celle di San Vito, 22 settembre 2005
Virgilio Caivano


GdS 20 IX 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Virgilio Caivano
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