Difendete le TV locali. Bocciate la Gasparri

di Mario Segni

La legge Gasparri è una legge
sbagliata, che per venti anni regala alla Rai e a Mediaste
tutte le televisioni. Se ci fosse più libertà nascerebbero
nuove televisioni, forse più belle. Con questa legge nuovi
canali non ne vedremo.

Ma c'è un'altra cosa che nessuno ha detto. In Italia ci sono
molte televisioni locali. Alcune sono di ottimo livello. Ed
è una fortuna che ci siano. Ci dicono quello che capita
nelle nostre città e nelle nostre regioni, aiutano gli
imprenditori perché gli permettono di fare pubblicità ai
prodotti locali, mentre sui canali nazionali questa
pubblicità sarebbe per loro troppo cara. Aiutano moltissimo
l'economia, la cultura, il lavoro delle nostre regioni.

La legge Gasparri rischia di uccidere queste Tv. Le
televisioni vivono sulla pubblicità. E Rai e Fininvest hanno
assieme il 95% della pubblicità televisiva. Alle Tv locali
rimangono le briciole. Ma con la Legge Gasparri non vi
saranno nemmeno queste briciole. Perché adesso gli editori
hanno per legge dei limiti, molto alti, che non possono
superare. Con la legge Gasparri questi limiti sono ampliati.
La Fininvest potrà raccogliere pubblicità per altri 2.000
miliardi, la Rai per 700. Le televisioni locali, queste
televisioni rischiano di essere soffocate.

Negli Stati Uniti d'America stava per capitare la stessa
cosa. Il Governo Bush aveva preparato una riforma che
cancellava i limiti entro i quali devono rimanere le quattro
grandi reti nazionali. Ma il Congresso la ha bocciata, a
larghissima maggioranza, per difendere, giustamente le
televisioni regionali. Quello che chiedo è solo quello che
hanno fatto i Deputati americani. Lo hanno fatto anche i
Deputati repubblicani, votando contro Bush. Hanno pensato
che il pluralismo dell'informazione è più importante degli
ordini di partito.

Salvate le TV locali, aiutate queste Tv.

Forse non c'è neanche bisogno di bocciare tutta la legge,
basterebbe approvare quegli emendamenti che riservano alle
TV locali una quota di pubblicità.

Vedete, io non sono bravo come Berlusconi. Sono sardo e i
sardi parlano poco. Sono professore universitario, e a volte
i professori sono noiosi. Ma vi dico la verità. E la verità
è che questa legge fa gli interessi delle aziende del
Presidente del Consiglio e della Rai e calpesta le piccole
aziende. E questo non è né giusto né bello.
Mario Segni


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Mario Segni
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