Dieci SI per la Costituzione Europea; e non solo

di Mario Segni


Chiedo dieci SI per la Costituzione Europea

Si riparla di Costituzione europea. O ce la facciamo in questi
mesi o non ce la facciamo più. Per questo abbiamo lanciato via
Internet una grande mobilitazione. Sul sito www.mariosegni.it
abbiamo posto un banner: per dire sì alla Costituzione basta
cliccare. Dobbiamo raggiungere un milione di firme entro il 1°
maggio. In quella data si aprirà l’ultima sessione del
Parlamento europeo, e se la Costituzione non sarà stata ancora
approvata dai Governi chiederemo che il Parlamento la approvi
con un atto solenne.

Un milione di sì dall’Italia sarebbero una grande spinta.
Chiederemo di aprire altri siti, attiveremo altre energie, ma
intanto dobbiamo mobilitarci noi. I nostri sì sono ancora pochi.
Per questo ti propongo una catena di Sant’Antonio: non solo il
tuo sì, ma altri dieci. Telefona ad amici, conoscenti, inserisci
questo pezzo nei file del tuo studio, della tua azienda.
Credimi, ne vale la pena. I politici stanno dimenticando
l’Europa, e saremo noi a farne le spese. Bisogna che il rilancio
parta dal basso.


Il futuro è l’Europa

La politica estera del Governo Berlusconi celebra oggi la sua
formale sconfitta. A Berlino si riuniscono i "tre grandi"
dell’Europa: Germania, Francia e Gran Bretagna, L’Italia, Paese
fondatore, è esclusa. Lo schiaffo è forte, perché da Berlino,
nonostante i protagonisti minimizzino, nasce la leadership
dell’Europa dei prossimi anni. Per non dispiacere all’amico
Bush, Berlusconi ha snobbato l’Europa, ha acuito i dissensi con
Francia e Germania. Ed ecco che l'alleanza con questi viene
fatta dal più filoamericano degli europei, Tony Blair.

La verità è che il governo non ha capito che bisogna rifiutare
la scelta tra Europa ed USA. Il nostro futuro è l’Europa, e non
la si può fare senza Parigi e Berlino. Ma dobbiamo lottare con i
denti perché l’Europa trovi una strategia comune con gli
americani, perché questo richiede il mondo. Blair, Chirac e
Schroder l’hanno capito. Berlusconi no.

Adesso pensiamo al futuro, perché piangere sul passato non
serve. L’Italia deve riprendere il cammino europeista, salire
sulla locomotiva del treno della integrazione.

Il centro destra, che ha perso la strada europea, deve
ritrovarla.

A Strasburgo, quando ho proposto che il gruppo
italiano lanciasse un appello per la Costituzione, ho trovato
d’accordo i socialisti e contrari Forza Italia e AN. Roba da
matti. Amici del centro destra, non sarebbe il caso di
ripensarci?


La sinistra e l’Iraq: un grave errore


Se non ci saranno novità, la sinistra si avvia a compiere un
grave errore: votare contro la prosecuzione della missione in
Iraq. Lo dico io che sono stato contrario all’intervento
americano in Iraq, tanto che in una trasmissione televisiva
Taradash mi definì amico del Papa e non di Bush (definizione che
mi diede una grande soddisfazione). Ma oggi la presenza
occidentale in Iraq è un fatto compiuto. Il ritiro americano
significherebbe una strepitosa vittoria del fondamentalismo
islamico. Possiamo andarcene? No, siamo tutti sulla stessa
barca. Dobbiamo restare, e usare la nostra coerenza per spingere
gli americani a correggere la rotta.
Mario Segni

GdS 20 II 2004 - www.gazzettadisondrio.it

Mario Segni
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