Biagi morto due volte, Scaiola a casa, Cofferati euforico, governo indebolito, opposizione in affanno: il buon senso é andato al mare

Sintetica cronistoria - Tiriamo le somme


SINTETICA
CRONISTORIA


Il prof. Biagi, trucidato barbaramente, é morto una seconda
volta.

C'é stata la pubblicazione di alcune lettere inviate dal
professore, consulente del Ministro del Lavoro, o meglio "del
Welfare2 (anzi peggio, con questa mania di usare l'inglese anche
dopo non serve proprio). Sono arrivate ad una rivista dei
No-global che le ha pubblicate, così come Repubblica, sul
versante politico sinistro.

Subito tempesta per via dei riferimenti a Cofferati - "mi
criminalizza", scriveva Biagi -.

L'intervento del Vicepresidente del Consiglio che aveva invitato
"a non criminalizzare Cofferati" sembrava tale da mantenere in
termini accettabili la polemica subito esplosa, sia per
Cofferati che per il mistero della mancata protezione nonostante
gli allarmati solleciti dell'interessato, solleciti ahimé
profetici.

A Cipro però il  Ministro dell'Interno Scaiola se ne esce
con alcune espressioni su Biagi che non ci sentiamo di riportare
e che sarebbero state fuori luogo anche se pronunciate da chi
scrive o da chi sta leggendo questo articolo. Polemiche alle
stelle.

Errori dopo errori. Scaiola rilascia una dichiarazione in cui
afferma di non riconoscersi in quelle frasi, ammettendo
implicitamente l'errore. Si dimette e il Presidente del
Consiglio respinge le dimissioni. Avrebbe potuto prendere tempo,
valutare meglio la cosa. Intanto viene reso noto che il
Presidente Ciampi ha telefonato alla famiglia Biagi. Se non é
una sconfessione poco ci manca, visto che i Ministri li propone
il Presidente del Consiglio ma li nomina il Presidente della
Repubblica. Si va al dibattito parlamentare. La maggioranza
ufficialmente fa quadrato intorno a Scaiola ma il disagio é
altissimo, tanto più che esternamente anche una serie di
ambiente vicini al centro-destra, editoria compresa, ritiene
indifendibile la posizione di Scaiola, anche di fronte
all'argomentazione, abbastanza diffusa anche in settori
dell'opposizione, che il Ministro stava operando abbastanza
bene.

Logica conclusione le dimissioni e la sostituzione con l'on.
Pisanu che cambia Ministero.

Polemica serrata anche in Parlamento su Cofferati e sulla scorta
a Biagi.

Le lettere, da cui é partito tutto, spariscono intanto dai
giornali.

Non é finita. Salta fuori che i computers del professore, in
casa e all'Università, sono al loro posto perché incredibilmente
nessuno ha pensato a sequestrarli. Il Procuratore della
Repubblica si difende sostenendo che gli mancano magistrati.
Questo può valere per la lentezza dell'indagine, non certo sul
mancato sequestro. In ogni caso per una volta tempestivo il CSM
avvia un'indagine in proposito.

Arriva un'altra notizia sacrosanta. La relazione del Prefetto
Sorge sulla questione delle mancate scorte, secretata, verrà
portata all'attenzione della competente Commissione
Parlamentare.


TIRIAMO LE SOMME

Tiriamo le somme.

Sul piano umano la logica deduzione che la famiglia Biagi ha
visto il proprio congiunto morire un'altra volta.

Sul piano del costume le dimissioni del Ministro non sono state
altro che la conseguenza logica. Non le avesse date il Viminale
avrebbe perso l'autorevolezza indispensabile nel suo inquilino
pro-tempore che per definizione deve essere uomo di poche parole
e fatti concreti.

Sul piano politico il Governo si é obiettivamente indebolito,
indipendentemente da quanto dicono maggioranza e opposizione. Il
Governo si é indubbiamente salvato in corner ma pagando un
prezzo.

La Magistratura che indaga sull'omicidio ha perso, quantomeno
parzialmente, credibilità.

Cofferati, euforico picconatore del Governo, non ne esce bene,
indipendentemente da quanto dicono maggioranza e opposizione.


Non a caso il patto firmato da CISL, UIL e altri 33 soggetti a
Palazzo Chigi, non é più "scellerato" come lo definiva prima, ma
"pessimo" nuovo aggettivo usato ora. Per lo Zingarelli ed anche
per il Palazzi "scellerato" vuol dire "macchiato di delitti".
Per il Sansoni é tale "chi commette colpe atroci".

Per l'uomo della strada che non consulta i dizionari, un patto
"scellerato" é un patto che fa schifo, che va combattuto con
ogni mezzo.

E così per altre affermazioni e per altri
atteggiamenti tenuti dal leader della CGIL.

Non entriamo nel merito di ragioni e torti che la saggezza
popolare vuole non siano tutti dalla stessa parte. Sulla base di
questa argomentazione, e senza entrare né nel merito né in
politica, vogliamo fare un'osservazione elementare: che CISL e
UIL siano caduti improvvisamente in una arteriosclerosi
collettiva in modo tale da macchiarsi di delitti e cose atroci,
come da definizioni precedenti, é cosa che non sta né in cielo
né in terra. Consegue che sostenere, come fa Cofferati, che la
tutela dei lavoratori sia garantita solo dalla lotta furibonda -
pensiamo agli scioperi dei trasporti dei prossimi giorni
combinati in modo da rendere massimo il disagio ai viaggiatori .
della CGIL, non é credibile.

Dandone poi una lettura politica, da posizione neutrale e
obiettiva, é linea che giova alla sinistra e affonda il
centro-sinistra facilitando la riconferma di Berlusconi per la
prossima Legislatura visto che le elezioni da sempre le si
vincono o le si perdono al centro e non sulle ali. Opposizione
quindi in affanno, la posizione di Rutelli sempre di più
evanescente autorevolezza (e Mastella quanto resterà ancora
nell'Ulivo in queste condizioni?).

Sempre in termini di somme, andando a pescare qui e là,
guardando sotto e sopra, a destra e a sinistra, l'uomo della
strada, lontanissimo dal Palazzo, lontano dalle elezioni e
quindi distante dalla politica di parte, non può che pensare una cosa
sola: siamo in estate e così come tanta gente anche il buon
senso se ne é andato al mare.


GdS 8 VII 02

                                     

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Amarilli
Politica