CENTO ANNI, IL 12 LUGLIO, DEL CREDITO VALTELLINESE. UNA STORIA INTRECCIATA CON QUELLA DELLA VALLE (1- segue)
CENTENARIO
Cercavamo di saperne di più su quel 12 luglio dell'ottavo anno del ventesimo secolo e del successivo percorso sino ai giorni nostri. La biblioteca personale, pur fornita, non ci aiutava come neppure il sito della banca, assai sintetico sulla storia così, del resto, come altro Istituto cittadino, in ordine di tempo la seconda Banca Popolare italiana dopo quella di Lodi. Come Enti, come Scuole, come altri soggetti. Secondo le migliori tradizioni poco dopo esserci rivolti ai vertici dell'Istituto, guarda caso, c'è invece venuto per le mani un volume di 50 anni fa dal titolo "12 luglio 1908 - 12 luglio 2008 - CREDITO VALTELLINESE: LA STORIA".
Di quel 12 luglio di mezzo secolo fa non ricordiamo nulla.
In epoca di "riprovato" a iosa - allora al Politecnico lo si scriveva sul libretto - di alcuni "18" e di pochissimi voti alti stavamo al contrario conquistandoci un "26" in Fisica 1 e un "27" in Geometria e già stavamo pensando non certo alle vicende economiche della Valle ma alle imminenti vacanze dove avremmo ascoltato Fred Buscaglione, abbastanza un mito allora.
Il Credito Valtellinese era ben noto a noi ragazzi del centro e di Scarpatetti non per ragioni di finanza o di economia ma per un motivo ben diverso, tutto particolare. La sua sede ospitava l'unico ascensore di Sondrio per cui furtivamente si cercava di andare a prenderlo, salire in cima, tornare giù al primo piano per evitare il rischio di trovare qualcuno al pianterreno pronto a sgridarci. La banca allora occupava solo una parte dell'edificio e c'erano diversi appartamenti abitati, fra l'altro dal Presidente del Tribunale Monai, dal prof. Marcantoni e altri. La conoscevamo anche perché, non so a qual titolo e con quali finalità, a scuola ci erano stati regalati, a più riprese, libretti di risparmio con già una cifra favolosa depositata, mi sembra 1000 lire (diconsi mille), pari, per caratterizzare l'epoca, a cento volte l'acquisto di fichi secchi al Consorzio di Via Piazzi ("…mi dà 10 lire di fichi…"). Più avanti negli anni saremmo diventati abituali frequentatori della sala, l'unica allora utilizzabile in città, che dava sulla piazza Campello con ingresso appena dietro l'attuale monumento alla Resistenza e a fianco della sede del telefono pubblico, allora STIPEL. E, più avanti ma ancora quasi con i calzoni corti - allora li si portava fino a 16/17 anni -, fondato il CID e rivolto qualche appello, con grande emozione, convocati in banca, ricevevamo da Michele Melazzini un assegno di un incredibile importo, di cui facemmo parsimonioso tesoro, di lire italiane 20.000.
Altri tempi. Tempi in cui i due direttori degli Istituti cittadini incutevano soggezione solo a vederli: Tirinzoni di qua, Marchi di là. Poi magari, avuta occasione di parlare a tu per tu, capitava anche di scoprire che il timore reverenziale aveva durata brevissima…
Certo non avrei mai pensato allora che un po' di anni avanti, nel 1983, mi sarebbe toccato in sorte d'essere - allora Sindaco - uno dei tre relatori ufficiali per la celebrazione del settantacinquesimo, in un tempo, ricordiamo, in cui mi toccò di parlare di stagflation, dato che il nostro Paese era riuscito in quegli anni persino a coniugare insieme stagnazione e inflazione…
IL TESTIMONE
Torniamo indietro. Al cinquantesimo c'eravamo, sia pure testimoni esterni ed inconsapevoli. Per riandare indietro però occorrono ricordi e testimonianze. Eccolo, il volume dianzi citato, 96 pagine in formato 28x21, "Pubblicazione stampata per conto della Banca Piccolo Credito Valtellinese di Sondrio, con testo di Luigi Frey, fotografie di Bruno Stefani, direzione grafica di Livio Benetti, stampa della Casa Editrice G. Stefanini Lecco, zinchi: clichè arte Lecco". Una specificazione doverosa, segno del tempo trascorso: cosa sono gli "zinchi", termine pressoché totalmente ignorato salvo pochi in età più quarta che terza? Allora per stampare fotografie e illustrazioni serviva un clichè per il bianco e nero, quattro per il colore. Una lastra di zinco veniva corrosa dall'acido più o meno secondo l'intensità del grigio, se BN, in modo tale che poi ci fosse più o meno inchiostro sulla carta…
La sovracoperta, e foto all'interno, ben sei (!) in colore, tutte le altre in bianco e nero. La foto principale, sovraccoperta e all'interno a tutta pagina, quella della sede. Fanno bella mostra di sé tre automobili dell'epoca: una Topolino-giardinetta, una Seicento, una 1100 ultima versione. Già segnate le piazzole di sosta nel parcheggio.
L'inizio della presentazione "Dalla sede centrale della Banca Piccolo Credito Valtellinese Pasqua 1959" del dr. Paolo Bossi, Presidente:
"La nostra Banca festeggia quest'anno il cinquantennio della sua fondazione; cinquant'anni, che se esauriscono la vita attiva di un uomo, sono poca cosa per un'Azienda la cui attività può prolungarsi attraverso varie generazioni…"
Ci sono quelle nuove e quelle nuovissime. Un tempo entrambi gli Istituti si sono affermati e sono cresciuti facendo leva sul costume, sull'impegno, sulle caratteristiche dei valtellinesi, in simbiosi chi si occupava della banca con i valtellinesi, possiamo dire, tutti. Non c'era un laureato. C'era una laurea sostanziale, non accademicamente riconosciuta, come motore delle iniziative: quella che veniva dai citati costume, impegno, capacità. Oggi tanti laureati, alcuni con master e specializzazioni particolari. Costume, impegno, capacità gli stessi...
SCENARIO PROVINCIALE
Torniamo indietro di un secolo. 140.642 i residenti censiti nel 1911 ma presenti solo 129.928 perché 10.416 sono all'estero e 4.541 in giro per l'Italia. I nati surclassano i morti: 4.218 - 2.919. 905 i matrimoni. L'agricoltura è l'occupazione principale. I dati ufficiali del 1911 ci dicono che gli agricoltori sono 63.564 di cui 29.171 maschi (nel '51 scenderanno a 26.366 e 18.399). Nell'industria, con trasporti e comunicazione, operano 10.810 persone. 1.799 nel commercio, 5.113 in amministrazione pubblica e privata e nei servizi. Popolazione attiva: 81.286. Per inquadrare ancora meglio la situazione due ulteriori dati. Il patrimonio zootecnico vede nel 1908 49.136 bovini, 2.899 equini, 8.344 suini, 31.235 ovini, 32.688 caprini. Quanto alla produzione agricola si ha quintali 3.000 di frumento, 30.000 di granoturco, 142.000 di patate, 185.000 di uva. Mancano alcuni dati che compaiono solo nel 1929, come la segale 26.500, l'orzo 608, il fagiolo 3.699 e le foglie di gelso 7.595 che nel tempo andranno a sparire. Un dato interessante: nel 1911 la potenza impegnata nell'industria è di 2.371 cavalli pari a 1768 kW. Produzione e distribuzione 20.835 pari a 15537 kW.
FERVORE COOPERATIVISTICO
Dopo l'Unità d'Italia vi fu grande fervore cooperativistico, anche nel settore bancario grande promotore Luigi Luzzati. Cattolici attivissimi dopo la grande Enciclica Rerum Novarum, di Leone decimoterzo, anche in provincia ad opera dell'Unione Democratico Cristiana Valtellinese sul versante delle Cooperative di consumo, delle Casse rurali, delle Latterie sociali.
L'AVVIO
Un apposito Comitato promotore, presieduto da Enrico Gualzetti, con la collaborazione di molte persone, in prima linea tanti sacerdoti, prepara il terreno. Ci sono 60 soci e 52 rappresentati con regolare procura nel salone di casa Maffei, c'è il notaio Antonio Del Felice, si costituisce la Società Anonima Cooperativa a Capitale Illimitato denominata "Banca Piccolo Credito Valtellinese" con sede in Sondrio e capitale sociale di £. 29.780 rappresentato da 1489 azioni - oggi ce n'é qualcuna in più… - da una marengo ciascuna.
Viene approvato lo Statuto, si nominano
- il Consiglio di Amministrazione: sac. Mosé Ambrosiani, Enrico Gualzetti, Mevio Washington, Emilio Negrini, Orazio Pedrazzoli, ing. Enrico Vitali
- il Collegio Sindacale: Arturo Pelizzatti, sac. Enrico Sala, dott. Attilio Toccalli effettivi, dott. Daniele Arnerio, Francesco Volonté supplenti
- Probiviri: Francesco Berbenni, on. Avv. Angelo Mauri, mons. G. Battista Stoppani
- Consigliere delegato Enrico Gualzetti
Il 30 novembre infine l'elezione del Presidente nella persona dell'ing. Vitali.
Alberto Frizziero - 1. segue