ZUCCOLI: "SÌ AL NUCLEARE. CONSORZIO ITALIANO TRA ENEL E PRODUTTORI"
Una "road map" per far tornare l'energia nucleare in Italia, con il primo impianto pronto tra 12 anni. È quanto propone il Presidente di A2a e nostro convalligiano Giuliano Zuccoli, che ha presentato alla stampa i risultati di un sopralluogo in Finlandia di Energy Lab, la fondazione a sostegno della ricerca energetica creata da Regione Lombardia, università Bocconi, università Bicocca, università Cattolica, Politecnico, Statale, fondazione Aem e fondazione Edison.
"Vediamo Enel come soggetto principale per il ritorno al nucleare in Italia", ha aggiunto Zuccoli, precisando però che si tratta di una "opinione personale, da cittadino".
La tappa successiva, secondo Zuccoli potrebbe essere "un accordo con i produttori e i consumatori di energia", sul modello del consorzio finlandese che gestisce l'impianto in costruzione di Olkiluoto, dove sono già attive due centrali nucleari con il consenso della popolazione locale.
Serve innanzitutto, secondo Zuccoli, una "ipotesi di sistema legislativo che permetta un accorciamento dei tempi per renderli coerenti con il resto del mondo", per poi "definire quante centrali realizzare in Italia, indicando quali caratteristiche dovranno avere i siti", considerando "il problema dello smaltimento delle scorie". Il tutto presuppone, secondo il presidente di A2a, "ingenti investimenti con accantonamenti importanti per il decommissoning, lo smantellamento dell'impianto a fine ciclo.
Tra le difficoltà indicate da Zuccoli c'è la "costruzione di un modelllo che ci consenta di ottenere prestiti dalle banche". Zuccoli ha confidato che alla fondazione Energy Lab è piaciuto molto il modello consortile osservato in Finlandia. Questo perché il Paese "ha bisogno di un rafforzamento e di un clima di condivisione". Per questo "è importante raggiungere una accordo con i vari attori, in primis Enel e poi gli altri".
A chi gli chiedeva di Edf, socio di Edison insieme ad A2a, Zuccoli ha replicato che "Edf è il principale produttore mondiale di energia nucleare, e la sua presenza può aiutare. Ma questo è un soprattutto progetto italiano".
L'ipotesi presentata da EnergyLab prevede per l'Italia diecimila megawatt al 2030, con "quote importanti di ciclo combinato", come ha spiegato Roberto Potì, direttore sviluppo Edison, presente all'incontro, insieme al "massimo possibile di risparmio energetico ed energia da fonti rinnovabili".
"Il nostro modello - ha precisato infine Zuccoli - è un consorzio di grandi produttori e grandi consumatori".
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