L'ORSO È TORNATO SULLE NOSTRE MONTAGNE. INFORMAZIONI UTILI E CONSIGLI SU COME COMPORTARSI

Nei giorni scorsi, a partire dalla metà di aprile, è stata riscontrata la presenza di un orso in provincia di Sondrio, sul versante valtellinese sotto il Mortirolo, nella fascia di comuni compresa tra Tirano e Grosio. L'orso sembra essere lo stesso esemplare arrivato in Valcamonica nel maggio 2007 e che lì ha poi trascorso l'autunno e l'inverno, passando il periodo del letargo nel Parco dell'Adamello. Gli esperti della provincia di Trento, dove è presente una popolazione ormai discreta (oltre 20 orsi), da cui anche questo individuo proviene, affermano si possa trattare dell'orso JJ5, un maschio nato nel 2006, in Trentino, da Jurka e Joze. L'orso non è un animale pericoloso. In genere ha abitudini prevalentemente notturne, è diffidente, difficile da incontrare. Può capitare però che si avvicini a zone abitate, soprattutto in cerca di cibo, che in questo periodo dell'anno trova più difficilmente nel bosco e di cui ha bisogno dopo il letargo invernale. Poiché l'orso viene attratto dalle fonti di cibo create dall'uomo, è opportuno non abbandonare rifiuti nel bosco o in prossimità di case isolate. La conferma della presenza dell'orso è emersa infatti dalle segnalazioni di alcune pecore trovate predate e da alcuni apiari rovesciati e mangiati, intorno ai quali sono state trovate tracce e peli dell'orso, che hanno permesso di identificarlo con sicurezza. Inoltre sono state trovate numerose impronte e piste, anche su neve, nelle varie zone percorse dal plantigrado. La presenza dell'orso è un segnale positivo e indica che l'ambiente in provincia di Sondrio ha ancora un buon grado di naturalità; inoltre, poiché la vicina popolazione trentina continua a crescere, è possibile che in futuro si verifichino anche altri arrivi di individui in spostamento, alla ricerca di nuovi territori. L'orso si comporta solitamente in modo schivo e timoroso e, come la gran parte degli animali selvatici, preferisce evitare l'uomo. Solitamente non attacca, se non è in qualche modo provocato. Bastano dunque poche semplici norme di comportamento per ridurre al minimo i già di per sé improbabili rischi di aggressione. Se dovesse capitare di incontrare l'orso, è bene stare calmi e non allarmarlo gridando o facendo movimenti bruschi, ma è opportuno evidenziare la propria presenza, ad esempio parlando ad alta voce. E' preferibile non avvicinarsi e non spaventarlo; dopo poco tempo l'orso dovrebbe allontanarsi spontaneamente. Se l'orso si alza in piedi e annusa è solo per identificare meglio ciò che lo circonda, non è un segno di aggressività! Se opportuno, tornare indietro lentamente, ma senza correre. La corsa può indurre un inseguimento, come succede spesso con i cani.

L'orso può visitare alveari e a volte li distrugge completamente, ma può anche aggredire animali domestici (soprattutto ovini). Se si accerta un danno ad animali domestici o ad arnie, bisogna comunicarlo al Servizio Caccia e Pesca della Provincia di Sondrio, entro 24 ore dalla constatazione, al fine di attivare il personale incaricato dell'eventuale sopralluogo e accertamento e la redazione del verbale. E' molto importante che le pecore o capre predate non siano sotterrate, per poter accertare con precisione la causa della morte. Attualmente la legge regionale sulla fauna selvatica non prevede un risarcimento specifico per i danni causati agli allevamenti. La Provincia di Sondrio, congiuntamente alle Province limitrofe e a diversi Parchi regionali e nazionali, si è però attivata per chiedere alla Regione Lombardia di occuparsi di questo problema, cominciando da subito a prevedere il risarcimento di questi danni. A questo scopo si è tenuto ieri ad Aprica un incontro che ha visto la presenza dei maggiori enti coinvolti dalla presenza dell'orso (Provincia di Sondrio, Provincia di Brescia, Corpo Forestale dello Stato, Parco Adamello, Parco delle Orobie Valtellinesi, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Alto Garda Bresciano, Wwf), durante il quale sono state affrontate e discusse le principali problematiche legate alla gestione e conservazione di questa specie.

Obiettivo dei prossimi mesi è quello di adottare, in accordo tra i vari enti, una serie di azioni mirate a ridurre il più possibile i problemi legati alla "convivenza" con l'orso: ad esempio verranno attuate misure particolari per la prevenzione, l'accertamento e il risarcimento dei danni, ma anche iniziative di divulgazione alla popolazione e di monitoraggio della presenza di questo individuo.

CHI CONTATTARE?

I recapiti da contattare in caso di danni o per richiedere maggiori informazioni sono:

-Responsabile Servizio Caccia e Pesca, Geom. Cesare Mitta:

cell. 329-2106829. - e-mail: Cesare.Mitta@provincia.so.it

-Tecnico faunistico, Dott.ssa Maria Ferloni:

tel. 0342-531634 - e-mail: Maria.Ferloni@provincia.so.it

-Ufficio Caccia: 0342-531636 / 0342-531637 - Fax: 0342-531638

Per segnalazioni urgenti è possibile anche contattare il Corpo di Polizia Provinciale (0342-531207) e in particolare il Coordinatore del Distretto di Tirano:

-Dott. Valerio Quadrio: cell: 329-2106802 - e.mail: Valerio.Quadrio@provincia.so.i

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